Kell 6.5: A sorpresa in campo per lunghi tratti della gara, fa vedere quanto sia importante la sua presenza in questo gruppo. Con la palla in mano mostra una confidenza innata e la tranquillità con cui conduce i giochi offensivi, anche nelle situazioni apparentemente più scabrose, dà fiducia a tutto il gruppo che si affida alle sue sagge mani. Il prodotto di St. Augustine ha penetrazione, tiro e tanta fisicità anche nella lotta a rimbalzo che è manna per Varese, in una partita contro una squadra molto forte fisicamente come Milano. Se il suo livello di preparazione fisica è già questo, la OJM può dormire sonni tranquilli.
Gentile 6.5: Sente la partita, lo si vede fin dall’inizio: entra in campo con il piglio di chi vuole lasciare un segno e ci riesce alla grande. I primi dieci minuti varesini sono tutti suoi con 13 punti sui 19 totali segnati di squadra, oltre a tanta leadership e sicurezza che trasmette a tutti i compagni, senza perdere mai la testa. Con l’andare dei minuti diminuisce il fatturato offensivo, ma continua a fare cose preziose, con tanto lavoro difensivo sugli esterni meneghini come Datome e Ricci. Sbaglia il tiro del possibile pareggio per mandare i suoi all’overtime e questa cosa sicuramente lo logorerà almeno per tutta la serata.
Amato 5.5: Si prende la scena per qualche minuto soprattutto all’inizio, poi con l’ingresso di Kell fisiologicamente perde minuti e contatto con il parquet infuocato di Masnago. Cerca di mettere come sempre tanto cuore e anche qualche buona giocata, come la tripla del grande ex che non poteva mancare. In difesa fa quello che può contro avversari diretti come Rodriguez e Hall che lo impegnano molto. Non lascia grandi soddisfazioni in posizione di guardia giocando accanto a Kell, dove appare un po’ spaesato.

Beane 5.5: Entra in campo e con due triple consecutive fa alzare tutto il pubblico di Masnago dai seggiolini, anche se poi la sua produzione offensiva si limiterà solo ad altri due punti. Finisce nell’ampio giro delle rotazioni di Vertemati a metà gara ma non perde mai il filo del gioco. Si applica moltissimo in fase difensiva, limitando visibilmente Shields con un gran lavoro di sacrificio. Rinuncia all’ultimo tiro anche se libero cercando un’improbabile penetrazione per lo scarico su Gentile che complica solo le cose.
Sorokas 5.5: Guadagna altri importanti minuti in campo e dopo la buona prova di Bologna parte molto bene, mostrandosi molto vivace e proposito nel pitturato meneghino, sbagliando però qualche appoggio facile al ferro di troppo. Molto volenteroso nella lotta a rimbalzo, tatticamente cerca sempre di eseguire il piano tattico impostato, anche se da lui qualche spunto in più ce lo si aspetterebbe.
De Nicolao 5: Continua la ricerca del suo posto al sole in questa squadra. Limita la sua partita ad una fase difensiva discreta nei minuti passati sul parquet, senza dare però quella verve e quell’intensità positiva di cui si aveva spesso dimostrazione la scorsa stagione. In attacco appare ancora poco deciso e molto restio a prendersi anche qualche rischio, rinunciando spesso a tiri anche aperti.
Wilson 5: Chi l’ha visto continua ad essere il leit motiv stagionale della guardia americana che non riesce proprio ad emergere. Non prende mai un tiro in tutta la gara e finisce vittima delle rotazioni che lo relegano in panchina per gran parte dei 40 minuti. Si impegna in difesa su Hall, ma offensivamente continua ad essere un copro estraneo ed anche con il rientro di Kell, non riesce a trovare il ritmo per entrare in partita.

Egbunu 6.5: Come sempre preziosissimo in mezzo all’area, John tiene botta a tutti i lunghi meneghini senza mai sfigurare. Apre l’area per i compagni, blocca, lotta a rimbalzo, dove spesso vince la contesa, si sacrifica in difesa ed è un costante pensiero per la difesa di Milano e non è un caso che l’Olimpia cerchi di aprire il gioco sugli esterni abbassando il quintetto e giocando molto con il duo Ricci-Melli, rinunciando a Tarczewski e Mitoglu, molto più uomini d’area.
Ferrero 6: Entra a metà terzo quarto e con lui la squadra segna un parziale di 10-0 nel quale il capitano è protagonista indiscusso con 5 punti. Prezioso in difesa, fa ciò per cui è qui, essere un jolly indispensabile nel gioco di Vertemati che possa mostrarsi sempre pronto alla chiamata in qualsiasi momento del match.
Jones 5.5: Mostra ancora un calo fisico evidente dopo un precampionato giocato su livelli altissimi. Non riesce ad incidere come vorrebbe spalle a canestro, trovandosi spesso a concludere sbilanciato. In difesa fa molta fatica e paga la fisicità di Datome e Ricci.
Caruso 6: Finalmente mostra alcune delle qualità di cui è dotato. Entra in campo con la sfacciataggine di chi non ha nulla da perdere e tutto da guadagnare. Concede minuti preziosi di recupero fiato ad Egbunu sgomitando e lottando nel pitturato come non aveva mai fatto finora, mettendoci tanta intensità e voglia di fare. Segna anche tre punti preziosi con un canestro più fallo ricercato e voluto. Il percorso di crescita è chiaramente ancora lungo ma la mano di Vertemati su di lui inizia a vedersi in maniera concreta.

Alessandro Burin

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