Domenica scorsa dopo il pareggio contro l’Asti, nonostante il sole che splendeva sul “Franco Ossola”, sembravano esserci nuvoloni neri pronti ad investire il Città di Varese; oggi, sabato 30 ottobre, alla vigilia della sfida al Ligorna, il brutto tempo sta effettivamente per investire Varese, ma ci pensa la dirigenza biancorossa a rasserenare l’ambiente.

A margine dell’abituale conferenza di mister Rossi, la commissione tecnica del Città di Varese (composta dallo stesso mister, da Alessandro Merlin, Danilo Vago e Roberto Verdelli) capeggiata dal presidente Stefano Amirante si è riunita al Centro Sportivo di Albizzate prima della rifinitura per fare chiarezza. “Rossi non è mai stato in discussione – taglia corto Amirante – e mi è dispiaciuto leggere certe cose: sono state attribuite alla società decisioni e opinioni infondate, ben distanti dalla realtà. Oggi ho voluto riunire qui la commissione per dare un segnale: i dubbi sulla guida tecnica derivano da questioni puramente tecniche, non dai risultati. I risultati sono sì importanti, ed è ovvio che i tifosi li pretendano, ma non siamo di certo in una condizione di classifica disastrosa”.

La rabbia dei tifosi al fischio finale di domenica scorsa è comprensibile, ma Amirante guarda solo in casa sua e specifica: “I cambi si fanno solo quando non si è convinti dell’operato, non quando viene richiesto da elementi esterni alle decisioni societarie per quanto sia legittimo che ognuno abbia le sue idee. Con Sassarini lo scorso anno è successo esattamente questo: lui voleva andare avanti sulla sua strada seguendo una direzione che non ci piaceva. Non è il caso di Rossi che resterà sicuramente alla guida del Città di Varese“.

Prima dell’intervento del numero uno, comunque, c’è stato logicamente spazio per Ezio Rossi che si è caricato sulle spalle le responsabilità del momento che la squadra sta attraversando: “Non avrei voluto parlare perché nei momenti difficili bisogna solo concentrarsi su ciò che si sta facendo, ma per una questione di onestà è giusto essere qui. Non voglio fare promesse, non le ho mai fatte, ma posso garantire che la squadra sta mantenendo dal 9 agosto un rendimento straordinario dal punto di vista dell’impegno. I ragazzi fanno ciò è nelle loro possibilità anche se, al tempo stesso, sono consapevoli del fatto che alcuni errori individuali, non di concetto, sono costati caro“.

Il compito del mister in questa fase, e nella sua carriera ha vissuto momenti ben peggiori, deve essere quello di trasmettere serenità all’ambiente. “I risultati non arrivano per un motivo molto semplice – continua Rossi -: non riusciamo a fare un gol più degli altri o, eventualmente, a subirne uno in meno. Devo dare positività alla squadra e in questo mi aiutano i ragazzi stessi perché in allenamento non percepisco problemi; anzi, c’è un bel clima di normalità“.

Sulla strada del Varese ci sarà il Ligorna, coriacea neopromossa che sta vivendo un momento difficile a livello di risultati dopo un grande inizio di campionato. Liguri in cerca di riscatto, così come il Varese, ma senza la pressione di dover vincere ad ogni costo. Ne è ben consapevole Rossi che spiega: “Nel rapporto gioco/risultati sono messi peggio di noi perché nelle ultime sfide meritavano di raccogliere molto di più: sono forti a livello fisico, ben organizzati e sanno come aggredire l’avversario. Verranno qui per fare la loro partita e noi dovremo essere bravi ad impedirglielo“.

Cosa dovrà fare quindi il Varese?Trasformare il peso di questa situazione in voglia di rivalsa. Io sono certo che i ragazzi ce l’abbiano dentro: dobbiamo riuscire a buttarlo fuori. Fiducia, responsabilità e positività devono essere i nostri imperativi. Contestazione dei tifosi? Di solito non vado sotto la curva né quando vinco né quando perdo, ma mi limito ad applaudire in mezzo al campo; domenica ho fatto esattamente lo stesso e mi dispiace non essermi accorto che i tifosi chiedevano un confronto diretto“.

Sul Varese che vedremo in campo domani ci sono due brutte notizie da segnalare: Disabato ha la febbre e difficilmente sarà della partita, così come Cantatore che ha accusato un problema alla schiena. Rossi, comunque, ha le idee chiare: “A parte loro due e i soliti lungodegenti, tutti gli altri sono abili e arruolabili: il grosso di ciò che facciamo funziona, dobbiamo far funzionare anche i particolari che fino a questo momento ci sono mancati. La volontà per farlo c’è”.

Matteo Carraro

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