Spalancare la porta del cuore significa anche prendere il cassetto dei ricordi e svuotarlo sul tavolo, vedere le foto mischiate ed i ricordi che annebbiano la mente. Di lacrime, forse, ne scendono poche, ogni fotogramma è un momento d’oro, un puntino che si unisce agli altri e crea un disegno che somiglia tanto a due braccia forti, un paio di baffoni ed un sorriso pulito che spunta proprio da lì sotto. 
Vittorio Casaroli, papà di Claudio Casaroli, si è spento nella mattina di questo lunedì piovoso, portandosi con sé la Varese bella che aveva nel cuore. Una vita spesa per il calcio, facile a dirsi, difficile a farsi quasi quanto quegli ottantuno anni devoti ad un pallone che rotola su un rettangolo verde. 

Mettere in fila quelle foto, equivale a mettere in fila aneddoti che hanno di base tante tinte, nessuna più di spicco del bianco e del rosso. Anni ed anni di abbonamento al Franco Ossola, di postazioni fisse in tribuna con gli amici di sempre talvolta a due ore dal calcio d’inizio, con la copertina d’inverno e la chiacchiera sempre pronta. Anni di trasferte in giro per l’Italia, anni in cui quel Varese calcava palcoscenici di primordine, anni in cui il campo all’ombra del Sacro Monte era il posto più bello del mondo. Quella passione era troppo immensa per essere trattenuta in due sole mani e allora, proprio di mano in mano, è finita nel giardino del figlio Claudio ed annaffiata con cura.
Se amo il Varese, il nostro Varese, lo devo a lui; mio padre mi ha trasmesso l’amore per questa maglia, per questi colori, le domeniche seduti accanto a tifare la nostra squadra, le risate e le lacrime condivise, i nostri occhi che dinanzi a quello spettacolo sono spesso rimasti incantati… cos’altro posso aggiungere?”.

In realtà l’album è pieno zeppo di immagini e da aggiungere ci sarebbe così tanto.
Una ventina di minuti più in là di Masnago c’è Arcisate, ed è un altro pezzo di storia. Vittorio al Peppino Prisco era di casa. Lo è stato da sempre ma negli anni in cui Claudio indossava quella casacca ancor di più, era un orgoglio ancor più grande, forse al pari dell’esordio a 16 anni e 3 mesi in seconda categoria in uno Schiannese – Nuova Varese disputatosi, guarda un po’, proprio al Franco Ossola. Un esordio voluto da Casaroli senior, allenatore, e concesso a Casaroli junior, giocatore, nell’unico anno in cui la rotta padre – figlio si era trasformata (anche) in qualcosa di diverso. 

Nella stagione dei playoff in prima categoria tra Belfortese, di cui ero mister, e Valceresio, mio padre riuscì a gioire con il freno a mano tirato: lui è sempre stato dalla mia parte, ricordo la sua commozione al Peppino Prisco quando mi premiarono, da avversario, per le cento panchine conseguite, ma battere a Capolago quella che era un po’, un bel po’, la sua squadra, lo colpì. Era felice per me, felicissimo, ma in fondo un piccolo sgarbo glielo avevo fatto, il suo legame con Arcisate era qualcosa di viscerale”.
Ma poi c’è anche Gavirate, Gazzada, Schianno, Morazzone, tutte piazze in cui Vittorio ha allenato ed educato centinaia e centinaia di ragazzi mettendo sempre, in primo piano, quella passione.
Quando ero un ragazzino mi sono anche arrabbiato per questa sua devozione totale al calcio, non capivo, pensavo che lui ci trascurasse un po’, ed invece mia madre l’ha sempre accettata, io ci ho messo un po’ più di tempo ma poi alla fine ho capito, ed il punto è che quando ho appeso gli scarpini al chiodo ho afferrato il concetto, la passione era già innata in me, ma la voglia di trasmettere quei valori, che lui stesso aveva diffuso sui campi della provincia, ai bambini, ai grandi, ed oggi ad una squadra di ragazzi del Torino Club mi ha travolto, mi sono trovato dalla sua parte e ho probabilmente visto il calcio in un modo diverso”.

Tifoso d’altri tempi, atleta di sacrificio, mister dai sani principi, appassionato fuori misura, ma anche padre, marito, nonno, della sua Margherita, premuroso ed esemplare. Una persona semplice, una persona pulita, che ha lasciato tracce di sé e del suo amore in ogni angolo (rettangolo) della città Giardino. E Varese non potrà mai dimenticare.
Buon viaggio Vittorio.

Chiunque volesse partecipare alle esequie sono in programma domani, martedì 16 novembre, alla Chiesa di San Vittore ad Arcisate alle ore 15.30.

Mariella Lamonica

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui