Dopo la bruttissima sconfitta della sera della Vitrifrigo Arena in cui la Openjobmetis Varese cade 94-75 contro la Carpegna Prosciutto Pesaro, tornano a farsi pesanti e decise le riflessioni in casa biancorossa. La squadra in una sola serata ha quasi totalmente cancellato quanto di buono fatto nelle vittorie contro Trieste e Tortona, ripiombando in quel baratro di non gioco ed idee che aveva contrassegnato i primi due mesi di campionato.

Varese scesa in campo nelle Marche è tornata a mostrare quei problemi che sembravano ormai superati sia a livello psicologico che tattico, smarrendo l’identità trovata e costruita con ardore e sacrificio in un mese, nel pieno dell’emergenza covid-19.
Approccio alla gara sbagliato, totale confusione in campo, sia in attacco che in difesa ed uno slegamento tra i diversi interpreti in campo preoccupante, che ha fatto sì che la squadra sprofondasse dal primo all’ultimo minuto, dovendo rincorrere tutta la partita, senza dare mai veramente l’idea di poter recuperare il risultato.

Ciò che più lascia basiti è la totale assenza di quella concretezza e solidità difensiva che era stato il fattore principale di vittoria nelle ultime due gare di campionato, guidata da un grande spirito di sacrificio del gruppo e dalla coppia Jones-Sorokas, in un binomio vincente, diviso nella trasferta marchigiana. Il tutto legato alla difesa a zona, tornata ad essere più una scelta di contorno, e neanche troppo voluta dalla panchina, che altro.

Il nuovo ingresso di Keene ed il ritorno di Egbunu hanno alterato, in maniera negativa, l’equilibrio che la squadra era riuscita a trovare nell’emergenza. Il nuovo play biancorosso deve trovare ancora le misure alla squadra ed al nuovo campionato, anche se lascia perplessi come, in un’impostazione difensiva basata su 1vs1 continui voluta da Vertemati, possa fare la differenza, visti i limiti fisici che ha, come mostrato ieri sera contro Larson, non certo un maciste del ruolo.
Il lungo nigeriano invece è rientrato al peggio, tenuto conto di una condizione fisica sicuramente ancora approssimativa. Egbunu è apparso totalmente fuori dagli schemi e spaesato in campo, offensivamente ma soprattutto difensivamente, dove più che da baluardo difensivo, si è mostrato come una zattera in mezzo alla tempesta, incapace di reggere il moto ondoso.

In questo finisce nell’occhio del ciclone, come normale possa essere, l’operato di coach Vertemati, incapace di caricare a dovere soprattutto a livello mentale la squadra, in una partita determinante per il cammino in campionato contro una diretta avversaria per la lotta salvezza. L’approccio completamente errato alla palla a due ed un gioco offensivo totalmente assente ed affidato solo a sporadiche iniziative del singolo, tornano ad essere un grandissimo problema, in una serata in cui il tiro da tre non entra e le lacune dei biancorossi tornano a farsi ampissime e preoccupanti, con l’ultimo posto in classifica a soli due punti e la OJM risucchiata nel mega calderone delle ultime del campionato, alla ricerca di quell’identità smarrita lungo l’Autostrada Adriatica nel viaggio verso Pesaro.

Alessandro Burin

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