La France Sport è partita forte arrivando subito in alto ed ha continuato a starci per tutto il cammino d’andata del Girone A di Terza Categoria: è vicecampione d’inverno e ha concluso domenica scorsa con un sonoro 10-0 contro la Pro Cittiglio. Sicuramente questo campionato è segnato da continui spostamenti di classifica, ogni passo falso può costare caro, e una singola partita non decide una stagione. Lo sa bene la France Sport: c’è tutto il girone di ritorno per dimostrare di essere i più forti.

La società fondata nel 2005 da Marco Franceschetti (ex giocatore, tra le altre, di Padova, Sampdoria, Hellas Verona e Fiorentina) è cresciuta velocemente diventando, insieme a Varesina, Valceresio e Solbiatese, uno dei punti cardine del panorama giovanile della provincia di Varese. Ogni anno le squadre di Maccagno si dimostrano molto competitive e da esse nascono i talenti che andranno a far parte della Prima Squadra. Tra questi, ed è solo l’ultimo in ordine temporale, c’è il giovane 2004 Affi Fella, il quale ha segnato il suo primo gol con “i grandi” a Cittiglio, ma è impossibile non citare Alessandro Sommaruga: classe ‘97, centrocampista, è stato tra i primi iscritti nel lontano 2005 ed ha costruito tutta la sua carriera con i colori della France Sport.

Questo girone d’andata vi vede al secondo posto, un ottimo risultato sicuramente, ma c’è spazio per migliorare ancora?
“Abbiamo fatto il primo passo per arrivare ai nostri obiettivi; avremmo preferito essere primi ma abbiamo tutto il girone di ritorno per conquistare direttamente il passaggio di categoria. Militiamo in Terza da diversi anni e questo può essere l’anno della promozione: ci siamo andati vicino nel 2019, quando abbiamo perso ai playoff contro la Jeraghese 2-0 a causa di un deficit di concentrazione, ma quest’anno siamo davvero focalizzati sull’obiettivo. Dobbiamo ancora migliorare alcune lacune e minimizzare gli errori, imparando a giocare su tutti i campi dato che abbiamo perso punti solo in trasferta; bisogna restare concentrati sulla partita, non sulla precedente né su quella successiva, bisogna vivere nel momento. Esempio di questo è la partita contro il Biandronno: 90 minuti sofferti che hanno visto comunque parecchie occasioni da entrambe le parti, ma abbiamo portato a casa solo un punto”.

La France Sport è allenata da Franceschetti, presidente della società e ex giocatore di Serie A. Come vede il gioco dilettantistico un mister che ha una carriera così importante alle spalle?
“Franceschetti predilige il tiki-taka, far girare la palla a terra…il calcio moderno. Allenarsi con lui è diverso perché punta molto sul gioco di squadra: oltre ai normali allenamenti individuali e di reparto, si punta molto sul creare un gruppo e conoscere alla perfezione i propri compagni giocando un sacco di partite tra di noi. La nostra forza risiede nel sapere le mosse dei nostri compagni ancora prima che le facciano perché le abbiamo viste mille volte in allenamento. Ho giocato nel 2016 alla Casport, perché la France Sport non c’era, e ho visto un altro ambiente, altri modi di allenare ai quali non ero abituato. E’ stata sicuramente una bella esperienza, ma sono stato contento di tornare a casa”.

Oltre ad essere calciatore hai allenato in seconda anche i piccoli della Scuola Calcio: come hai vissuto questo cambio di prospettiva?
“È stata un’esperienza formativa. Vedendo i bambini ho pensato ai modi migliori per poter insegnare loro questo meraviglioso sport e soprattutto a come farli socializzare al meglio tra di loro. Questi anni in cui sono stato al loro fianco mi hanno lasciato tanto e forse, in futuro, potrei pensare a dedicarmi totalmente all’allenamento. All’interno della società c’è un ottimo ambiente e il presidente fa di tutto per far sì che i propri allenatori siano all’altezza del compito. Lavorare con i bambini è difficile ma dà tanta soddisfazione vederli giocare e divertirsi, ti fa anche rivivere i tuoi primi passi sul campo”.

La France Sport ha un settore giovanile molto numeroso di cui hai fatto parte per parecchi anni. Cosa ricordi di quegli anni?
“Sono entrato quando è stata fondata la società, a otto anni nel 2005. Era una società nuova con pochi iscritti, avevamo logicamente tante difficoltà e spesso perdevamo. Poi, col passare degli anni, siamo diventati uno dei centri più grossi della provincia per quanto riguarda il calcio giovanile. Nel 2009 abbiamo vinto il torneo di Germignaga, me lo ricordo molto bene perché è stata la mia prima grande soddisfazione qui, e spero di collezionarne altre a partire da quest’anno”.

Son passati 16 anni da quando sei entrato in squadra, hai mai pensato di cambiare o di appendere le scarpette al chiodo?
“Ho avuto un po’ di difficoltà nel 2017/18 perché avevo iniziato l’Università a Milano e facevo avanti e indietro spesso; non è stato un periodo facile perché avevo tante cose da fare e dovevo giostrarmi il tempo. Anche quello mi ha aiutato a crescere però: università e passioni possono andare avanti di pari passo, serve solo adattarsi ad una nuova routine e un po’ di pazienza. Alla fine sono contento di non aver lasciato il calcio perché continua, e continuerà, a darmi grandi soddisfazioni”.

All’interno dello spogliatoio ci sono più leader o è principalmente il mister a darvi la carica?
“Ci sono tanti leader nello spogliatoio. Il primo è capitan Edoardo Rebecchi, perché ha la mentalità giusta per farlo anche se è molto umile e magari non vorrebbe; il figlio del mister, Davide Franceschetti, sa bene come caricare la squadra e poi anche io, con l’esperienza accumulata negli anni, cerco di dare la mia impronta alla squadra. Il mister dà sempre ottimi spunti sulle partite e ci ricorda di avere in mente l’obiettivo del giorno: non mi stancherò mai di dire quanto è importante non farsi sopraffare dalle altre partite”.

Non sei l’unico Sommaruga della squadra…
“Esatto, c’è il mio fratellino Tommaso, più piccolo di me di cinque anni, che gioca nella Juniores ma milita spesso in Prima Squadra; oltre a lui molti fuori quota giocano con noi e segnano spesso, simbolo di cura da parte della società nel settore giovanile. Io e Tommaso abbiamo giocato insieme riuscendo anche a segnare in un’amichevole di precampionato: è entrato dalla panchina e ho fatto gol su suo assist, come i Fratelli Derrik (ride, ndr). Ci troviamo bene insieme, abbiamo una buona sintonia anche perché siamo simili come giocatori”.

Come intendete finire la stagione?
“L’obiettivo della squadra è la promozione diretta, vincendo partita per partita senza pensare ad altro. Come ho già detto è fondamentale rimanere concentrati sul momento senza distrarsi facendo castelli per aria. Personalmente spero di tornare a segnare: ho un solo gol all’attivo quest’anno e mi auguro che il girone di ritorno mi dia la possibilità di tornare a mettere la palla in rete”.

Simone Canil

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