Capocannoniere del girone A del campionato di Promozione con 12 reti (13 contando anche quella in Coppa Italia), Simone Maugeri è il bomber indiscusso dell’Aurora CMC Uboldese alla quale è approdato in estate. Per lui anche recentemente si sono fatte avanti altre squadre, ma l’attaccante classe 1994 ha sempre declinato rimanendo fedele a quel progetto e a quella società a cui ha detto sì qualche mese fa e che ora vuole portare più in alto possibile a suon di gol.

Partiamo proprio da qui. Un attaccante come te fa gola a molti club, ma per ora hai chiuso a tutte le possibilità che ti sono state offerte.
“Sì, mi sono sentito di rifiutarle perchè vorrei concludere la stagione all’Aurora CMC Uboldese e poi si vedrà. Mi è già capitato in passato di cambiare maglia a metà anno e non è andata benissimo. Qui ho dato la mia parola al presidente e, visto il rapporto sincero e onesto che abbiamo da anni, non vorrei deluderlo. Inoltre, per me vorrebbe dire aumentare il mio impegno legato al calcio e, avendo un lavoro di consulenza finanziaria che mi occupa tanto tempo e altrettante energie, in questo momento non me la sento di dire sì a società di Eccellenza o svizzere in cui dovrei fare un allenamento in più alla settimana e in cui dovrei macinare anche più chilometri”.

Come ti stai trovando all’Aurora CMC Uboldese?
“Decisamente bene. Conoscevo la società, il presidente e alcuni compagni e quest’estate accettare la chiamata è stato un po’ come tornare a casa, tornare alle mie origini. Ho giocato per anni all’Uboldese, infatti, e avevo bisogno di un ambiente come questo per ritrovare i giusti stimoli e ricominciare a divertirmi dopo annate per me non semplici dal punto di vista fisico. E qui sono di nuovo finalmente sereno”.

E, non a caso, segni a raffica.
“Sono molto contento del mio rendimento, non lo posso negare. Sinceramente non pensavo di partire così forte anche perchè solitamente comincio un po’ a rilento perchè ci metto tanto ad entrare in forma e poi cresco nel girone di ritorno. Quest’anno il mio avvio è stato molto positivo e ha stupito un po’ anche me, ma ora voglio dare continuità. Nelle ultime due partite, però, non sono riuscito a segnare e mi dispiace parecchio. Ci tengo alla squadra e sono consapevole che i miei gol pesano tanto nell’economia del nostro gioco e della nostra classifica. Spero di timbrare il cartellino già dalla prossima”.

Sei a quota 12 reti in campionato, mentre Pappalardo, Guarda e Milazzo inseguono a 9. Quanto ci tieni a vincere la classifica marcatori?
“Sarei bugiardo a dire che non ci penso e non ci tengo. Milazzo è il mio migliore amico, festeggeremo anche il Capodanno assieme e la lotta è decisamente aperta tra noi due. Devo batterlo (ride, ndr). A parte le scommesse tra noi, mi piacerebbe eguagliare il mio record di 20 gol con l’Uboldese nel 2016/2017, lo stesso numero di reti che Milazzo in quella stagione ha segnato con la Castellanzese. Non vorrei gufarmela da solo, ma mi auguro di arrivarci e di superare quella cifra”.

Il tuo spostamento più avanti sta contribuendo a farti fare più gol, immagino.
“Mi trovo molto bene con il nostro modulo attuale, ossia il 4-3-1-2 in cui vicino a me ci sono il trequartista e un’altra punta che mi danno una mano. Sono libero di muovermi e di seguire un po’ il mio istinto ma avendo sempre qualcuno attorno a me. Quando ero più giovane svariavo di più su tutto il fronte d’attacco, ora la mia naturale evoluzione mi porta più vicino alla porta, a fare la prima punta e devo dire che la cosa non mi dispiace affatto”.

Come giudichi il campionato fino ad oggi?
“Abbiamo lasciato moti punti per strada perchè abbiamo giocato male o perchè il nostro atteggiamento non è stato dei migliori. Dal punto di vista fisico stiamo bene, ma ciò su cui dobbiamo lavorare è la testa. Spesso ci è capitato di calare vistosamente nei secondi 45′ nei quali cominciamo a lanciare lungo, a basare tutto sul fisico e sulla lotta e a non fare più il nostro gioco palla a terra. Contro il Valle Olona, il Saronno e anche il Morazzone, ad esempio, è successo questo e, proprio quando dovevamo dimostrare di essere tra le candidate per i playoff, sono arrivate le sconfitte. A Morazzone qualche episodio ci è girato contro e possiamo recriminare anche per un gol salvato sulla linea e due traverse, mentre nelle altre due sfide abbiamo perso meritatamente”.

Dove potete arrivare?
“Abbiamo sempre detto che avremmo voluto arrivare il prima possibile alla quota salvezza e poi avremmo visto. E’ ancora così, ma secondo me abbiamo potenzialità e qualità che ci consentono di ambire ai playoff. Ce la possiamo fare, credo molto in noi e i playoff sono un obiettivo realisticamente alla nostra portata”.

Davanti a voi c’è un trittico di partite impegnative: Solbiatese (se si giocherà), Castello Città di Cantù e Meda.
“Domenica speriamo di giocare e domani o venerdì al massimo si saprà se scenderemo in campo oppure no contro la Solbiatese. Oggi abbiamo il tampone di controllo e speriamo non ci siano sorprese. In ogni caso, saranno in successione tre sfide toste ma, partendo dal presupposto che siamo una squadra che può vincere o perdere contro chiunque, saranno match da tripla. Contro il Meda sarà sicuramente un incontro emozionante contro una mia ex squadra; l’ultima volta che ho affrontato una mia ex squadra, ossia l’Uboldese con la maglia della Vergiatese, ho segnato una doppietta. Mi auguro per noi che sia ancora così”.

Uboldese, Vergiatese e Meda sono state tappe importanti per te.
“Uboldese è stata casa mia per anni e ho ricordi magnifici dell’ambiente e delle persone, tanto che ho voluto tornare alla base quest’estate. Con la Vergiatese volevamo vincere il campionato, avevamo una rosa molto forte in cui c’erano anche alcuni miei amici. Purtroppo non ho potuto continuare in granata fino a fine stagione perchè in quel periodo ero all’inizio dell’attività da imprenditore e ho dovuto lasciare a causa del troppo poco tempo che avevo. Mi sono spostato a Meda, mi sono trovato benissimo e lì ho lasciato un pezzo di cuore. Se non fosse arrivato il Covid avrei firmato a vita per il Meda ma purtroppo è andata così. Dopo due mesi che ero al Meda, inoltre, mi sono rotto il malleolo e sono stato fermo ben 7 mesi. Sembrava un infortunio non così grave, e invece mi ha costretto ai box a lungo e ci ho messo un po’ per riprendermi dal punto di vista fisico e psicologico”.

Mancano tre partite alla fine del girone d’andata. Qual è il bilancio della prima parte del campionato?
“E’ un torneo diverso rispetto agli altri anni. La Solbiatese sta disputando un campionato a parte e mi ricorda la Castellanzese di qualche anno fa che ha dominato fino alla promozione matematica. Regna invece molto equilibrio tra le altre che se la possono giocare tranquillamente per i playoff. Credo che siano almeno otto compagini che abbiano le carte in regola e che possano concorrere per i playoff. Sarà un girone di ritorno avvincente, in cui non dare nulla per scontato e che riserverà ancora tanti risultati a sorpresa ogni domenica”.

Laura Paganini

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