Calcio parlato e calcio giocato. Le aspettative dell’estate saranno state rispettate? Giunti praticamente alla fine del girone d’andata (al netto dei recuperi, manca una sola giornata e da domenica 16 gennaio comincerà il ritorno) è tempo di bilanci. Tra delusioni e sorprese, ecco la seconda parte del pagellone di fine anno del Girone A di Serie D:

CASALE 6.5 (due partite da recuperare) – Delle big è sicuramente la delusione più grande. Le altissime aspettative create dalla dirigenza non sono certamente state ripagate sul campo: -14 (seppur con un paio di match in arretrato) dal Novara è un divario decisamente troppo grande per una società che aveva annunciato di voler raggiungere la Serie B entro cinque anni. A differenza del Novara, i nerostellati (che hanno comunque ingenti possibilità economiche) non sono riusciti a creare la giusta alchimia di squadra e, l’errore ripetuto a più riprese, è stato quello di continuare a rivoluzionare il gruppo dopo i risultati negativi. Una sconfitta a Varese e una vittoria contro il Bra per il neotecnico Giacomo Modica dopo l’esonero di Marco Sesia: resta da capire se l’avvicendamento in panchina darà i suoi frutti. Confusionario.

BRA 6 (una partita da recuperare) – Le aspettative di inizio stagione erano ben altre, considerando soprattutto l’arrivo in giallorosso di Vincenzo Alfiero. Un matrimonio fruttuoso (dodici gol per il bomber) che è valso un buon inizio di campionato; poi un blackout (un punto in cinque partite) e l’addio di Alfiero in direzione Novara. Il Bra resta comunque una buona squadra; i giallorossi si trovano saldamente a metà classifica e sanno che i giochi sono ancora aperti. Sufficiente.

LIGORNA 6 (una partita da recuperare) – Più incostante rispetto all’Asti, ma niente male per essere una matricola. I liguri hanno cominciato col botto vincendo gli scontri diretti contro Fossano e Saluzzo per poi rallentare il passo. Grande nota di merito è l’aver fermato il Novara sul 2-2, ma nelle ultime partite sono arrivate tre sconfitte (seppur contro Vado, Sanremese e Pont Donnaz) che hanno smorzato l’entusiasmo. Il gruppo resta comunque sano e ottimista in vista del futuro. Compatto.

FOSSANO 5.5 (una partita da recuperare) – Dopo la sofferenza dello scorso anno, dalle parti di Fossano ci si aspettava di raggiungere la salvezza con meno affanno. Invece, anche per questa stagione ci sarà da sudare parecchio: gli azzurri navigano al penultimo posto con 14 punti, a -4 dalla salvezza. La squadra bene o male c’è, anche se sta viaggiando al di sotto della media che potrebbe tenere e, con i 32 gol incassati, è la peggior difesa del campionato. Mediocre.

LAVAGNESE 5.5 – I bianconeri occupano lo slot immediatamente sotto il quattordicesimo posto che significherebbe salvezza diretta: piazzamento non da incorniciare, anche se per il gioco espresso i liguri meriterebbero ben altra classifica. Lo dimostra, ed è solo un esempio tra i tanti, la brillantissima prestazione di Novara: dopo una gara condotta per buona parte dei 90’ sotto la neve (con tanto di rigore sbagliato) è arrivata la beffa finale firmata Pereira. I limiti di squadra ci sono, a cominciare da un attacco troppo morbido, ma è indubbio che la sorte non sia stata benevola con i liguri. Sfortunata.

RG TICINO 5.5 (una partita da recuperare) – I verde granata hanno pagato più di tutti il passaggio dall’Eccellenza alla Serie D. Eppure le qualità, a livello di squadra e di singoli, per far bene c’erano e ci sono tutte. Sono mancati i gol (dei 12 segnati ben cinque sono arrivati dalla trasferta di Sestri Levante), non la capacità di soffrire: per lungo tempo il campo di Romentino è stato inespugnabile, impresa riuscita al Varese e, subito dopo, al Bra. Il mercato di riparazione servirà per aggiustare il tiro, soprattutto davanti, in modo da avere più spregiudicatezza. Timido.

SALUZZO 5.5 (una partita da recuperare) – L’obiettivo è la salvezza e anche dalle parti di Saluzzo si sapeva già dall’estate che raggiungerlo non sarebbe stato facile. I granata sono attualmente ultimi a -3 dal Fossano (anche se il pareggio nella nebbia contro il Varese ha dato morale) e la permanenza in categoria senza passare dai playout sembra pura utopia; serve ben altro, sotto tutti i punti di vista. Annebbiato.

SESTRI LEVANTE 5.5 – Passare dal sognare i playoff a dover sfuggire ai playout significa che qualcosa non ha funzionato. I corsari hanno dimostrato di avere qualità importanti, ma queste potenziali attualmente non sono state espresse. Ai liguri manca qualcosa in tutti i reparti e i rossoblù dovranno necessariamente invertire il trend. Fragile.

CARONNESE 5 (due partite da recuperare) – Non ci siamo per niente. Una squadra come la Caronnese non può concludere la prima parte di stagione senza mai aver vinto una partita in casa (appena un misero bottino di cinque punti). Due sole vittorie, unite ai pareggi, portano agli attuali 14 punti (+3 sull’ultimo posto e -4 dalla zona salvezza) che risultano chiaramente al di sotto delle aspettative della dirigenza rossoblù. Il gioco di Manuel Scalise risulta a tratti davvero piacevole, ma presenta preoccupanti lacune difensive che sono costate parecchi punti. Nel girone di ritorno servirà ben altro rendimento. Deludente.

IMPERIA 5 (una partita da recuperare) – La sensazione è che sia una squadra senza capo né coda: i liguri si aspettavano sicuramente un altro cammino. L’impronta di Alessandro Lupo della scorsa stagione è un lontano ricordo, e l’esonero prematuro di Paolo Cortellini (dovuto a politiche societarie) dopo sole cinque giornate non ha permesso al tecnico di proseguire un percorso che lo vedeva in linea con gli obiettivi. Nicola Ascoli è dunque subentrato, ma i risultati (al netto di qualche exploit) non sono certamente dalla sua, e la piazza ha già cominciato a dimostrare il proprio malumore invocando il ritorno di Cortellini. Alla deriva.

Matteo Carraro

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