Tempo di vacanze e di pausa dei campionati. Tempo di bilanci e di riflessioni per tanti personaggi del nostro sport provinciale che in un modo o nell’altro colorano i weekend ed i turni infrasettimanali di tante discipline durante tutto l’anno con partite e tornei. Il personaggio di oggi è Andrea Mai, ragazzo 24enne entrato nel mondo Robur Et Fides quest’anno e che si sta costruendo una propria figura professionale a suon di esperienze e di duro lavoro in palestra.

Passato per diverse realtà e in panchina ormai da 8 anni, la sua crescita ha fatto tappa soprattutto a Valceresio, dove ha vissuto esperienze di livello in panchina passando dal minibasket alla prima squadra, per poi arrivare quest’anno in Robur dove, oltre che essere allenatore dell’Under 14, è vice dell’Under 19 impegnata nel campionato di Eccellenza e assistente della prima squadra in Serie B.

Partiamo dal presente, come valuti al giro di boa di quest’anno il campionato della squadra under 19?
“Penso che ripartiremo nel 2022 con qualche consapevolezza in più. Il fatto di aver vinto quattro partite ci lascia sicuramente un trascorso importante e dà fiducia, visto che all’inizio dell’anno c’era un po’ di scetticismo. Nel Settore Giovanile penso che vincere o perdere sia relativo, l’obiettivo primario è la crescita dei ragazzi. Chiaro, però, che le vittorie danno fiducia e aiutano anche ad avere maggior consapevolezza dei propri mezzi in campo”.

Parlando invece della prima squadra, che bilancio si può trarre da questi primi mesi e cosa ti aspetti dal nuovo anno?
“La stagione è sicuramente positiva finora. Il fatto di avere uno score di 6 vinte e 7 perse è senza dubbio di buon auspicio per il girone di ritorno, in una classifica comunque molto corta, dove noi abbiamo 12 punti e l’ultima ne ha 6. Può succedere di tutto, adesso avremo anche a che fare con la variabile impazzita covid, quindi penso sia un campionato apertissimo sotto tutti i punti di vista. Cercheremo di sfruttare al meglio il girone di ritorno per salvarci il prima possibile e non arrivare con l’acqua alla gola nelle ultime partite. Dobbiamo cercare di migliorare quei due passaggi a vuoto avuti ad esempio con Livorno e Sangiorgiese che sono stati un po’ anomali, visto che le altre partite, anche quelle perse, le abbiamo sempre giocate a viso aperto”.

Tu che vivi tutte e due le realtà con quotidianità, vedi qualche ragazzo dell’under 19 più predisposto in prospettiva futura verso la prima squadra?
“La crescita dei ragazzi e quindi la loro preparazione varia dall’oggi al domani, da un anno all’altro. Quelli che finora abbiamo provato ad abbinare alla prima squadra hanno sempre dato risposte positive. Penso a Sorrentino che in campo si mostra sempre ordinato, oppure Macchi che, nonostante i vari infortuni avuti, ha sempre risposto presente in campo ad esempio con Alba o Borgomanero. Parliamo di ragazzi che hanno vissuto gli ultimi due anni con grandi difficoltà a causa dei tanti blocchi covid, però vengono inseriti sempre più per avere tra due anni più ragazzi aggregabili con la nuova norma che verrà introdotta”.

Andando sul personale, come stai vivendo l’esperienza in Robur Et Fides?
“Molto bene. Ho avuto la fortuna di arrivare nel momento migliore per me a livello personale e professionale. Essere qui è una tappa fondamentale nel mio percorso di crescita ed un’opportunità unica. Con gli altri allenatori, al di là di quelli della B con cui lavoro quotidianamente e Donati e Manetta che ogni giorno mi insegnano tantissimo, a livello generale sto acquisendo molte skills e penso che possa essere per me una tappa fondamentale per la mia carriera, visto che attualmente vivo di questo. E’ un percorso di crescita importante ed il fatto che quest’estate sia arrivata la chiamata della Robur mi ha gratificato ancor di più”.

Parlando proprio del tuo percorso di crescita, quei quattro anni al Basket Valceresio quanto sono stati importanti?
“Tantissimo. Ho vissuto il passaggio dal minibasket al basket dei più grandi, diciamo così. A Valceresio ho avuto modo di mettermi in gioco come non mai, di crescere e farmi sempre più un background ed un bagaglio di esperienze e conoscenze, anche in riferimento all’avventura vissuta con la prima squadra, sicuramente utili e di livello. Spero di aver ricambiato la fiducia che la società ha riservato in me, nonostante fossi molto giovane”.

Hai detto che stai vivendo di questo, quindi è possibile vivere di ciò?
“Non è facile, ci vuole impegno, passione e soprattutto tanta competenza, perché la sola passione non basta. A questo devi aggiungere una capacità importante di sfruttare le occasioni che capitano e poi provarci. Io sono giovane e ho l’opportunità ancora per qualche anno di accrescere il mio bagaglio professionale e cercare di farmi sempre più largo in questo mondo, poi arriverò ad un punto, tirerò una linea e si vedrà, un po’ come in tutte le cose”.

Qual è il desiderio di Andrea Mai per il 2022, a livello di squadra e personale?
“A livello professionale continuare il mio percorso di crescita in Robur, raggiungere la salvezza perché sarebbe la terza consecutiva in tre anni nelle squadre Senior che seguo. A livello personale vorrei che i ragazzi che alleno, dall’Under 14 in su, terminino l’anno arricchiti quanto me e siano contenti di quanto fatto, pronti per l’anno successivo”.

Alessandro Burin

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