Massima versatilità e tanta corsa nelle gambe: questo il biglietto da visita che Fabrizio Pedergnana lascia ogni domenica agli avversari. Al suo secondo anno con la maglia della Vergiatese, il centrocampista offensivo cresciuto nelle file del Torino Club vanta nel suo palmarès tre campionati vinti: due con la Castellanzese, con cui ha conquistato la promozione in Eccellenza e in Serie D, e uno con il Busto 81, dopo la cristallizzazione delle classifiche a inizio pandemia. Se nella passata stagione ha ricoperto principalmente il ruolo di quinto di centrocampo, in questo girone di andata il classe 1998 è stato impiegato in diverse posizioni da una parte all’altra del rettangolo verde, confermandosi una pedina preziosa nello scacchiere granata.

Partiamo proprio da qui. Finora hai giocato come terzino, esterno di centrocampo e attaccante. Questa capacità di adattamento è la tua caratteristica principale? Hai una posizione preferita?
“Innanzitutto devo dire che a me fa molto piacere adattarmi a ciò che mi viene chiesto perché so che in questo modo posso essere sempre utile alla squadra e aiutare a risolvere quelle situazioni in cui magari il mister si trova in difficoltà. Il mio ruolo preferito resta quello di esterno di centrocampo, ma sinceramente non ho problemi a ricoprire altre posizioni. Infatti, anche quando giocavo come quinto, non mi è mai spiaciuto occuparmi della fase difensiva; anzi, mi sono sempre sentito a mio agio anche dietro, quindi in caso di bisogno sento di poter arretrare senza difficoltà”.

Ora un bilancio del girone di andata. Secondo te cosa è andato bene e meno bene nelle 14 partite disputate finora?
“Secondo me a inizio stagione abbiamo avuto un po’ di sfortuna e c’è mancata la giusta coesione e determinazione per portare a casa i tre punti. In alcuni momenti ero abbastanza preoccupato per come stava andando il campionato, ma alla lunga abbiamo trovato la quadra per fare il risultato e nelle ultime partite ci siamo avvicinati alle posizioni di classifica che meritiamo, quindi penso che il girone di andata sia stato comunque positivo”.

Anche personalmente sei soddisfatto di questa prima parte della stagione?
“Sì, sono soddisfatto soprattutto per il gruppo che si è creato. Conoscendo già l’ambiente e molti compagni, sapevo che mi sarei trovato molto bene, e posso dire lo stesso anche per quanto riguarda entrambi gli allenatori, prima Marzio e ora Crucitti. Se arriveranno risultati positivi, chiaramente sarà ancora meglio per tutti, ma anche quando le cose non andavano benissimo non ho mai avuto dubbi e sono sempre stato contento di trovarmi qui”.

Con 10 punti nelle prime 10 gare e altri 10 nelle ultime 4, siete passati dalla zona playout all’anticamera della zona playoff. Cosa è cambiato nel gruppo? C’è stato un momento preciso che ha scatenato questa reazione?
“Secondo me ci serviva solo un po’ più di consapevolezza e tranquillità. Penso che un episodio fondamentale sia stata la partita contro la Base 96 Seveso, quando il nostro portiere Russo ha parato un rigore e abbiamo ottenuto una vittoria dopo diverse giornate in cui avevamo fatto fatica. I tre punti ci hanno dato più fiducia e quella domenica abbiamo capito che, anche con un pizzico di fortuna in più, possiamo dimostrare ciò che sappiamo fare. Prima, invece, tra di noi c’era molta preoccupazione per il fatto che non arrivavano i risultati”.

Visto lo slittamento del campionato al 30 gennaio, riprenderete proprio contro le prime della classe Sestese e Castanese. Dopo le due sconfitte dell’andata, pensi che adesso la squadra sia più attrezzata per giocarsela?
“Io penso di sì. Contro la Castanese avevamo avuto una giornata no e non avevamo fatto una buona prestazione, ma contro la Sestese era stata una partita equilibrata. Il girone è molto competitivo, ma non ci sono squadre con cui non possiamo giocarcela. Sicuramente possiamo fare qualcosa in più rispetto all’andata: ci siamo rinforzati molto e non dobbiamo avere paura di nessuno”.

Detto ciò, che Vergiatese dobbiamo aspettarci nel girone di ritorno? Qual è il vostro obiettivo? Tu ne hai uno personale?
Vogliamo essere la Vergiatese delle ultime partite. È vero che non abbiamo fatto un campionato perfetto, ma tutti i nostri avversari hanno visto come giochiamo. Sappiamo di poter essere fastidiosi per chiunque e il nostro obiettivo sarà di arrivare in zona playoff. Personalmente, invece, non ne ho uno in particolare perché sono dell’idea che lavorando per la squadra e raggiungendo gli obiettivi collettivi possano arrivare di conseguenza anche le soddisfazioni personali”.

Silvia Alabardi

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