Tra il sottile velo di nebbiolina tipico di questo periodo e la fredda aria pungente della sera, dalle parti di Brenno Useria si respira un cauto ottimismo: lunedì 17 gennaio è ufficialmente cominciato il 2022 della Valceresio e i biancoverdi sono sicuri, questa volta, dopo due annate da dimenticare causa Covid, di portare a termine i campionati.

La fiducia, condivisa anche da altre realtà, deriva sia dalle indicazioni che trapelano dalla Federazione sia, soprattutto, dagli ottimi risultati raccolti nella prima parte di stagione. A spiegarlo è il responsabile del settore giovanile della Valceresio Fabio Cardelli (nella foto a destra) che riassume così gli ultimi quattro mesi: “Alla luce dei risultati dell’Agonistica e dell’Attività di Base non possiamo che essere soddisfatti. La vittoria più grande, tuttavia, è stata quella di non subire interruzioni, almeno finora, e di vedere ogni sera i campi pieni di bambini e ragazzi entusiasti e contenti nel potersi allenare con regolarità”.

A livello di risultati come possiamo giudicare il cammino delle varie annate fin qui?
“Il bicchiere è mezzo pieno. L’obiettivo dei Regionali è mantenere la categoria e, dopo le comprensibili difficoltà iniziali per adattarci al livello della competizione, abbiamo dimostrato di poterlo fare con tutti i gruppi: sia i 2005 che i 2007 hanno le carte in regola per disputare una gran seconda parte di stagione e recuperare terreno”.

I provinciali?
“Gli Under16 stanno facendo ben più di quanto potessimo augurarci alla vigilia e, in questo, rinnovo i complimenti a mister Della Rossa e a tutto il gruppo. Con loro abbiamo iniziato un progetto biennale: vogliamo mantenere la squadra, che è stata rinnovata, e rinforzarla per centrare i Regionali dall’anno prossimo. Chiaro che vincere fa gola a tutti: senza farci illusioni sappiamo di essere lì, a -1 dalla France Sport capolista, e ce la giocheremo al meglio sapendo che qualsiasi risultato sarà oro colato. La ciliegina sulla torta, comunque, è stata raggiungere il Regionale con i 2008 dopo un campionato dominato; l’aver guadagnato quattro posti per la Delegazione di Varese dopo tutte le vicissitudine che ci sono stati rappresenta una vittoria per tutta la Provincia e, per noi, è stata un’autentica scintilla d’entusiasmo”.

Si è parlato a lungo della possibilità, forse necessità, di prevedere già in partenza una sosta invernale più lunga; cosa ne pensa la Valceresio?
“Purtroppo, era preventivabile, la situazione sanitaria è peggiorata rapidamente negli ultimi mesi, e prevedere una sosta più lunga sarebbe forse stata la mossa giusta. In ogni caso, grazie ai vaccini e alle normative, anche se talvolta confusionarie, è stato possibile ripartire con cautela: noi come Valceresio abbiamo deciso di aspettare un’ulteriore settimana prima di riprendere e ci siamo ritrovati dal 17 gennaio. Chiamiamolo buonsenso, ma la nostra volontà è stata quella di trasmettere sicurezza e siamo estremamente rigidi nel rispettare tutte le normative: anche chi si trova in auto-sorveglianza attiva non può entrare al campo. Ragazzi e genitori hanno valutato questi atteggiamenti come sintomi di serietà e responsabilità da parte nostra”.

Immagino che ognuno debba compiere dei sacrifici, è così?
“È così. Abbiamo scelto di stare fermi qualche giorno in più per ripartire più tardi, ma con decisione. Con il benestare di società e allenatori abbiamo ridotto gli allenamenti dell’agonistica da tre a due settimanali, includendo anche il sabato nelle rotazioni; così facendo possiamo sfruttare al meglio i nostri spazi e ridurre gli incroci e gli assembramenti tra i vari gruppi. Questo comporta chiaramente un sacrificio da parte degli addetti ai lavori, dei genitori e dei ragazzi, ma credo che sia soprattutto un segno di responsabilità e unità; adesso non possiamo che aspettare un miglioramento della situazione generale”.

Domanda secca: si ripartirà il 13 febbraio?
“Si tratta di una sfida ambiziosa. Personalmente mi aspetto almeno una settimana o due di ritardo, ma sono davvero ottimista sulle possibilità di portare a casa la stagione. Rimandare il via sarebbe un segnale di maggior cautela e credo che iniziare più tardi non comprometta il regolare svolgimento dei campionati; si dovrebbero compiere dei sacrifici con qualche turno infrasettimanale in più, ma si potrebbe tranquillamente chiudere entro i primi di giugno”.

Quali sono le aspettative?
“Partiamo dall’obiettivo di riuscire a declassare la pandemia in endemia e tornare a vivere il calcio con la quotidiana serenità di sempre. A livello sportivo vogliamo arrivare preparati alla ripartenza: molti ragazzi rientreranno a scaglioni e l’obiettivo è quello di fare in modo che tutti abbiano lo stesso livello di preparazione. Poi sarà fondamentale tenere alto il morale e l’entusiasmo: i due anni difficili hanno messo a dura prova l’impegno e la passione di tutti, e il nostro compito sarà quello di tenere questa fiamma ben viva”.

In precedenza abbiamo parlato della continuità. Nel momento in cui si riprenderà la stagione quanto sarà importante evitare interruzioni?
“Sarà fondamentale.  Non appena si ripartirà sarà di cruciale importanza avere regole chiare su come comportarsi, a maggior ragione in una situazione così incerta. Sono sicuro che la Federazione e chi di dovere stia lavorando nel modo migliore e con grandissimo impegno, ma bisogna tener conto che i ragazzi hanno bisogno di giocare e non ci può esser spazio per le incomprensioni. In alcuni casi c’è stata troppa confusione; la certezza è che non si può perdere un altro anno”.

Matteo Carraro

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