“Un nuovo mondo”: Silvia Crestan, centrocampista classe ’92 della Solbiatese Azalee, definisce così l’approdo della squadra gallaratese nell’orbita nerazzurra e proprio viaggiando in quest’orbita spera di poter volare il più in alto possibile.
“Il cambiamento non è stato e non è facile, questo certamente è un anno di transizione, ma nonostante ciò abbiamo un obiettivo ben chiaro e stare in alto è un dovere nei nostri confronti e nei confronti della società che ci ha accolto”.

L’obiettivo è quella serie B che tutti sognano da tempo. Magari non quest’anno, ma necessariamente nel breve termine. “Io non sono particolarmente scaramantica, vincere il campionato è nel mirino, certo in quest’annata qualche attenuante ci potrebbe essere, ma se non dovesse succedere in questa stagione, l’anno prossimo sarà quasi un obbligo”.

Azalee – Solbiatese, un biglietto di sola andata. Cosa è cambiato?
“Partiamo dal presupposto che alle Azalee abbiamo dato tutto, abbiamo ottenuto il massimo e forse anche qualcosa in più rispetto alle nostre possibilità, tante di noi ci hanno lasciato il cuore, ma questo salto era doveroso per crescere, ed il cambiamento è evidente: uno staff tutto per noi con due preparatori, attrezzature ad hoc, strutture più che adeguate, ed uno stadio fantastico, ogni volta che si nomina il Chinetti si nomina un posto sacro e forse noi dobbiamo ancora adeguarci a questa idea, ci ritroviamo davvero in un altro mondo”.

Tanti cambiamenti tangibili ed uno un po’ meno e su cui forse c’è da lavorare ancora, la mentalità.
“È vero, non possiamo nasconderci, qui si guarda molto di più il risultato e le aspettative sono alte, come è giusto che sia, da questo punto di vista dobbiamo lavorare tanto, a partire dall’approccio alle partite e poi rifletterlo sul resto, come ho detto è un anno di transizione ma i passi in avanti devono essere tracciabili già in questa annata”.

Fra i vari cambiamenti anche un nuovo allenatore: qual è il tuo rapporto con mister Marsich?
“È un grande conoscitore di calcio che ha giocato ad ottimi livelli, sicuramente si è a sua volta ritrovato in un mondo che non conosceva, ovvero quello del calcio femminile, non ha un carattere predominante ma è bravo a non farti sentire la pressione e a dare consigli, come quando ci siamo fermati a calciare le punizioni e poi la domenica ho fatto gol, proprio contro l’Arezzo, non penso sia stato un caso”.

Quali sono le tue impressioni su questo campionato? E come giudichi la vostra prima parte?
“È ancora lunghissimo e può succedere di tutto, noi abbiamo regalato grandi prestazioni e perso punti banali, la classifica è complicata da leggere perché siamo 5° con 22 punti ma virtualmente potremmo essere anche seconde a meno tre dalla capolista Arezzo, sicuramente proprio la squadra toscana è quella che mi ha impressionato di più, per quello che ho potuto vedere hanno un progetto e strutture molto simili alle nostre, in generale è un campionato con diverse squadre che non abbiamo mai incontrato e quindi con più incognite ma forse proprio per questo più bello”.

Venendo a te sei soddisfatta di quanto hai fatto fino ad oggi?
“Non posso esserlo perché ho giocato poco, ci sono stati diversi infortuni che mi hanno tenuto lontana dal campo, non ho mai avuto grande continuità e purtroppo anche questa settimana sono ferma precauzionalmente, spero davvero di poter archiviare questi acciacchi e di potermi ritagliare più spazio anche perché giocare al Chinetti mi gasa un sacco, è un peccato averlo vissuto troppo poco da vicino”.

Domenica arriva la Pistoiese, tu non sarai della partita ma che gara ti aspetti dalle tue compagne?
“Non possiamo sbagliare l’approccio, dobbiamo partire a tremila e arrivare a tremila, sappiamo bene che ogni gara dipende da noi ed abbiamo già perso troppi punti, oltretutto giochiamo in casa e forse non siamo ancora riuscite a sfruttare al meglio questa cosa, lo stesso mister nel discorso pre-partita ribadisce sempre l’importanza del Chinetti, del non far fare punti a nessuno proprio in quella che è casa nostra, noi abbiamo la grande pecca di avere giocato sempre in campi diversi negli ultimi anni e forse non siamo mai riuscite ad affezionarci, dobbiamo invece imparare proprio a sfruttare al massimo il nostro ambiente”.

Cosa ti auguri per il 2022?
“Ovviamente di giocare di più, stare ai box o guardare le mie compagne da fuori è tremendo, e per la squadra mi auguro di fare davvero un bel campionato e di giocarcela fino in fondo per…il primo posto in classifica, tanto l’ho già detto che non sono scaramantica”.

Mariella Lamonica

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