Dal “gioco non gioco d’inizio anno” alla fascia da capitano: Francesco Castoldi, difensore classe ’94, è ormai un pilastro dell’Arsaghese e mai come in questa stagione ha saputo accogliere i cambiamenti per spingersi verso una mentalità nuova, vincente. 
“Mi ero preso un anno sabatico che poi è coinciso con lo stop forzato per tutti causa pandemia, quest’anno ad Arsago sono cambiate tante cose, nel momento della mia indecisione a convincermi ci hanno pensato mister Contaldo ed il progetto, oggi sono contento di non aver smesso e di essermi regalato la 9^ stagione qui”.

Come la giudichi al momento questa 9^ stagione?
“Potevamo fare di più, questo sicuro, però il bicchiere lo vedo mezzo pieno anche in virtù di tutti i cambiamenti che ci sono stati; a prescindere dal recupero con il San Michele, possiamo dire di essere attaccati alle prime della classe (7^ posizione a quota 20 punti con una partita da recuperare ndr), ora sta a noi fare un grande girone di ritorno e giocarcela fino alla fine”.

A tuo giudizio, dove deve migliorare l’Arsaghese?
“Numeri alla mano abbiamo una buona difesa ed un attacco poco prolifico, i numeri dicono molto ma non tutto, e guai a pensare che i pochi gol derivino da prestazioni sottotono dei nostri centravanti, si ragiona sempre a fasi, se quella difensiva ha imparato a lavorare bene tanto merito è proprio di chi sta davanti, ovviamente vale anche il ragionamento opposto e cioè che spetta a noi della retroguardia e al centrocampo metterli nelle migliori condizioni possibili, ma devo dire che siamo tutti molto sereni, attaccanti compresi, e sono/siamo certi che grazie al lavoro che stiamo facendo i gol arriveranno”.

Hai parlato di cambiamenti e tra questi c’è l’arrivo di mister Contaldo e del suo staff: come giudichi il loro ingresso in società?
“Come accennavo prima è stata una delle carte che mi ha convinto a restare e a (ri)sposare il progetto, il mister lo conoscevo dalle giovanili della Solbiatese, è sempre stato un vincente e qui ha portato proprio la mentalità che ci mancava, i risultati poi derivano da tante cose ma questo mood a mio avviso è il modo giusto per fare bene e provare a raggiungere gli obiettivi, lo reputo un bravo allenatore ma ancor prima una persona di grande spessore sotto il profilo umano, e questo discorso vale per lui e per tutti i suoi collaboratori, con il lavoro che stiamo facendo e con questa mentalità sono certo”. “In generale, però, dico che dobbiamo essere più cattivi, abbiamo tante qualità non ancora pienamente espresse, e lo dico pensando soprattutto ai giovani, ma anche gli ultimi arrivati, è anche naturale che sia così perché si cresce insieme step by step, sono sicuro che lo dimostreremo in questa seconda parte di campionato”.

Quanto al campionato cosa mi dici? Livello alto, squadre attrezzate, c’è qualcuno che ti ha stupito o che temi?
“Ottimo livello è vero e squadre attrezzate per ogni obiettivo, è proprio il caso in cui si può vincere e perdere con tutti, mi viene in mente la partita con il Luino squadra affrontata nelle prime giornate di campionato quando loro stavano facendo molta fatica, ne è venuta fuori una gara risolta con una rovesciata di Vendemmiati e gol di Binda su grande azione di Falsaperna, giusto per tornare anche sul discorso attaccanti, è stata una partita in cui si poteva pensare che fosse facile alla vigilia, vedendo la loro classifica in quel momento, ed invece è stata proprio tutt’altro; vedo 3/4 rose molto attrezzate ma sinceramente non escludo l’Arsaghese da queste, siamo completi, non ancora pienamente amalgamati ma completi in ogni reparto, temere non temo nessuno, affatto, non dimentichiamoci mai che è un gioco e dobbiamo divertirci in primis, e poi l’ho detto sono convinto dei nostri mezzi, ce la giochiamo con tutti”.

E tu sei soddisfatto del tuo campionato fino ad oggi?
“Devo dire che sono abbastanza soddisfatto, facendo tutti gli scongiuri possibili non ho patito infortuni e sto allenandomi e giocando con costanza, posso fare meglio, quello sicuro, ma dopo un fermo di 2 anni non era nemmeno facile, sono contento”.

Ancora più contento con la fascia al braccio…
“È un qualcosa che non mi aspettavo, anche perché la fascia da capitano è tornata in discussione dopo l’infortunio di Mai, sicuramente mi inorgoglisce indossarla e mi dà qualche responsabilità in più ma ci tengo a dire due cose: innanzitutto che il mio impegno ed il mio atteggiamento è lo stesso di sempre, e poi che ci sono tanti ragazzi che avrebbero potuto indossarla, vedi Nebuloni, Lo Bello che sono qui da molto tempo, ma vedi anche Falsaperna, Agrello che in generale sono giocatori d’esperienza, la indosso io ma è come se la indossasse uno di loro, non cambia assolutamente niente”.

Lasciata alle spalle la sosta è tempo di tuffarsi in questo 2022, pronti?
“È stato ed è tuttora un periodo difficile nel senso che tra covid, return to play, slittamento dei campionati, come tutti ci siamo trovati a gestire una serie di difficoltà, però abbiamo sempre lavorato con impegno e siamo pronti a giocarci il tutto per tutto, abbiamo davanti a noi 14 finali, vogliamo dare una svolta al nostro campionato, vogliamo tornare a vincere”.

Mariella Lamonica

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