Nell’ultima partita contro Trento è stato il cervello della Openjobmetis Varese e più in generale dall’arrivo di coach Roijakkers, si è ripreso quel ruolo che già lo scorso anno aveva dimostrato ampiamente di meritare. Giovanni De Nicolao ha iniziato una nuova stagione con la maglia biancorossa nell’ultimo mese e di questo ne sta giovando tutta la squadra che si ritrova così in casa quel playmaker tanto cercato sul mercato.

Il play veneto domenica si troverà davanti il suo ex compagno di reparto Michele Ruzzier, in un match difficilissimo contro la Virtus Bologna alla ricerca della quarta vittoria consecutiva.

Com’è stato ritrovare un palazzetto in clima pre covid domenica scorsa?
“Bellissimo. Da quando sono venuto qua non abbiamo mai avuto il palazzetto pieno e vederlo comunque così carico mi fa ben sperare anche per più avanti. I tifosi ci hanno dato una carica immane che ci ha portato a vincere e sono molto contento di come ha risposto il pubblico”.

Mi racconta cosa si porta dietro delle due vittorie in tre giorni contro Trento?
“Siamo una squadra diversa da prima sicuramente. Nonostante anche nei mesi precedenti lottassimo sempre su ogni pallone ora le cose girano decisamente meglio. Ci portiamo dietro una consapevolezza maggiore dei nostri mezzi e di poter vincere tutte le partite, cambiando il corso della stagione. Anche con Venezia non è stato assolutamente facile vincere. Siamo molto felici e guardiamo con più fiducia ai prossimi impegni”.

Cos’è cambiato da quando è arrivato coach Roijakkers?
“Sono cambiate tante cose, in primis il modo in cui difendiamo. Ci sono stati degli aggiustamenti, pressiamo molto di più, mentre in attacco siamo molto più veloci. Cerchiamo di recuperare sempre più rimbalzi offensivi oltre che difensivi. Questo a livello tattico, a livello psicologico ci ha scosso dandoci una carica importante”.

Sta cambiando anche la sua stagione e nelle ultime partite è tornato ad avere quel ruolo centrale in squadra..
“Mi fa molto piacere che il coach creda in me e che mi dia tutte queste responsabilità e spazio. Personalmente il modo di giocare mi ricorda molto quello che avevamo al college o due anni fa ad Agrigento, quando avevo molto la palla in mano e gestivo il ritmo squadra per tanti minuti della partita. Questo per me vuol dire poter prendere tanti tiri e sbagliare anche senza troppa pressione e giocare con molta più tranquillità, come ad esempio capitato a Trento, dove pur non segnando ho dato molto alla squadra in altro. Roijakkers mi dà molta fiducia e questo per me è fondamentale”.

Mi racconta la rimessa di domenica per Keene che è risultata decisiva per la vittoria?
“E’ una rimessa difficile, simile ad una di Golden State che avevo già visto. La difficoltà in quel passaggio è riuscire a mettere la palla in angolo prima che il compagno si liberi. Nella riuscita di questo rientra anche l’importantissimo lavoro dei due lunghi che hanno fatto un movimento a chiudere e bloccare i difensori di Trento, che ci ha permesso di riuscire nello schema. E’ tutto un gioco d’incastri, basta un timing sbagliato e si perde la palla, invece siamo stati bravi a fare tutto bene e Marcus a segnare”.

Lei e capitan Ferrero siete ormai i veterani di questa squadra. Come avete aiutato voi stessi e il gruppo a rimanere concentrati in un momento di rivoluzione come quello delle settimane passate?
“Non è stato facile. Quando cambi tanti compagni e anche l’allenatore trovare la giusta concentrazione per lavorare con serenità in campo è veramente difficile. In più mettiamoci che Varese è una città che vive di basket e sentivamo il peso del momento ancor di più, come normale che fosse. Io però in questi casi faccio mio un detto che fa: “Controlla solo ciò che puoi controllare”. Quello che succedeva sul mercato andava al di là del nostro controllo, noi potevamo solo concentrarci sul lavoro in palestra e così abbiamo fatto, ottenendone poi i risultati sperati”.

Lei è rimasto stupito dell’impatto dei due giovani Librizzi e Virginio nelle ultime partite?
“Personalmente all’inizio un po’ sì, anche perché loro prima ci davano una mano in allenamento ma non erano parte integrante della squadra. Ora lo sono e se lo meritano. Sono molto felice di questo. Quando domenica Librizzi ha segnato da tre e tutti si sono stupiti io l’ho trovata una cosa normale, perché conosco le sua potenzialità, così come quelle di Virginio”.

Domenica arriva la Virtus e con essa il suo ex compagno Ruzzier. Che partita si aspetta e come lo accoglierà ?
“Sarà sicuramente durissimo battere la Virtus, che è la squadra più forte del campionato insieme a Milano. Dovremo fare una partita intensa e perfetta per riuscire a provare a vincere. Per quanto riguarda Michele sono felice di ritrovarlo, abbiamo vissuto un bell’anno insieme, ma domenica non gliene farò passare una”.

Alessandro Burin

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