Chi (Mantova a parte) ha pareggiato di più (la Pro Patria con 11 segni X, 6 nelle ultime 9). Contro chi lo ha fatto di meno (il Lecco con 4). Opposta attitudine che giustifica il più 8 dei lariani per via delle 5 vittorie in più (9 a 4) nonostante le 2 sconfitte in più rispetto ai tigrotti (10 a 8). Insomma (per farla breve), muovere la classifica è importante ma vincere lo è (banalmente) un po’ di più. Anche a costo di barattare qualche risultato positivo con una sconfitta. Quanto questa possa essere una chiave di lettura per il match di domani (ore 14.30, stadio “Speroni”) è argomento che intriga sì, ma fino ad un certo punto. A cornice restano la fiera (facciamo pure ruvida) rivalità, la (dannatissima) urgenza di punti biancoblu e il Bonifico Gate a giustificare le carte bollate tra l’uscente (o rientrante?) Patrizia Testa e l’entrante (o già uscente?) Consorzio Sgai.

Iban il terribile
Per i soli parziali, la Testa si attiva per tornare in sella al club cautelandosi attraverso l’avvocato Slongo, il Consorzio Sgai respinge l’ipotesi di insolvenza lasciando intendere di aver assolto quanto richiesto (bonifico a saldo compreso). Seppur nel rispetto del segreto bancario, l’avvenuto perfezionamento di un trasferimento fondi non dovrebbe essere materia soggetta alle opinioni. Ma cercare linearità in una vicenda che ha più dell’arzigogolo, è impresa cui è preferibile rinunciare. To be continued…                   

Sono solo canzonette              
Stimolato sul possibile parallelo tra il plot societario e la storia di Sanremo, Luca Prina si lascia andare ad una battuta: “Fin che la barca va? Forse Orietta Berti l’ha scritta pensando alla Pro Patria”. In realtà il pezzo (Arrigoni/Pilat/Panzeri), aveva concorso a Un disco per l’estate. Ma poco cambia. Se non che facendo eco alla stretta attualità festivaliera, sarebbe più acconcio trovare sponda (causa durata effimera del rapporto) nel “Sesso occasionale” di Tananai. Passiamo oltre. Tornando al campo dove la litania degli assenti (tra infortuni e sopravvenienze passive Covid) allinea Lombardoni, Vezzoni, Bertoni, Banfi, Saporetti, Pizzul, Colombo e Fietta. Il Biellese 2 la prende con filosofia: “Purtroppo siamo ancora in emergenza. Dovremo fare con quello che abbiamo. Tutti dovranno dare qualcosa in più e chiedo a tutto l’ambiente di stare vicino ai ragazzi. Bisogna ripartire dalla prestazione provando ad essere più concreti. Gli attaccanti? Sono molto soddisfatto da quelli che abbiamo. Quello offensivo è stato il reparto più penalizzato dalle assenze. Dovrò chiedere un sacrificio a Pesenti che dovrà giocare forse più di quello ci si aspetterebbe. Dobbiamo cominciare a fare anche qualche gol sporco“.                                        

A Lecco asciutto
Storia con i blucelesti che conta 64 precedenti (cui sommare lo spareggio del ’46). Pro Patria avanti con 27 vittorie, 14 pareggi e 23 sconfitte (19/4/8 a Busto). Recente passato tutto tigrotto con bulimica striscia di 11 successi consecutivi (12 con la Coppa Italia), fragorosamente interrotta dal 3-0 dell’andata al “Rigamonti-Ceppi” (29 settembre). Per la cronaca, il pari non si registra da 14 incroci (Toledo e Carlini per l’1-1 sotto il Resegone dell’1 febbraio 2009), allo “Speroni” addirittura dal 25 febbraio 1996 (1-1 griffato Pini e Angeloni), mentre il Lecco non passa in via Cà Bianca dal 20 settembre 2009 (0-2 con reti di Corrent e Ciano).

Scusi, ha visto un pareggio?
Sfida affidata alla matricola Aleksandar Djurdjevic di Trieste (Emanuele Renzullo di Torre del Greco e Sergiu Petrica Filip di Torino gli assistenti, Edoardo Manedo Mazzoni di Prato il quarto ufficiale). Sempre in tema di pareggi e dintorni, il fischietto giuliano non ne ancora officiato nessuno nelle 5 gare dirette in categoria (2 successi interni e 3 esterni).

Giovanni Castiglioni

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