Dalla terza categoria alla prima, con un obiettivo ambizioso e la voglia di emergere, dal sogno promozione, ad un nuovo (parziale) ridimensionamento: la storia di Paolo Pomatto negli ultimi sei mesi è stata un po’ come salire sulle montagne, adrenalina, emozioni, cambiamenti, tutti compresi.
Il portiere classe ’99 in forza all’Ispra fino a poche settimane fa, è pronto a vivere una nuova avventura, un’avventura targata San Marco.
“La San Marco mi aveva già cercato la scorsa estate, mi ha voluto fortemente e adesso che si è ripresentata l’occasione di vestire questa maglia, non potevo dire di no”. 

Andiamo con ordine: tutto nasce la scorsa estate quando scegli di salutare l’Ardor Busto per metterti alla prova in categorie superiori. Poi cosa è successo?
“Dopo 2 buone stagioni è intervenuto il covid e ha stoppato tutto, ma quando si è trattato di tornare a giocare ho ricevuto qualche offerta per cimentarmi in categorie superiori alla terza, tra cui quella della San Marco, volevo però qualcosa in più, sono una persona ambiziosa e così quando si è presentata l’idea Ispra con l’obiettivo di vincere il campionato, non ho saputo di dire di no”. 

Partenza col botto, l’Ispra vola da subito in testa alla classifica fino a chiudere il girone d’andata in 2^ posizione. 
“Sì, abbiamo fatto una buonissima prima parte di campionato, ci siamo tolti delle soddisfazioni, mi sono da subito inserito in un gruppo fantastico ed io stesso penso di aver dato il mio contributo, anche se potevo fare meglio, ma sono molto orgoglioso del mio percorso di crescita, non possiamo dimenticare che arrivavo da una terza categoria, a questo proposito devo ringraziare il preparatore dei portieri Oscar Crippa, mi ha aiutato moltissimo”.

Nonostante questa bella analisi qualcosa non ha funzionato…
“Ho avuto delle incomprensioni con la società e abbiamo deciso di non proseguire insieme, essendo di Busto Arsizio ho pensato anche ad avvicinarmi a casa e quando la San Marco ha nuovamente bussato alla mia porta non potevo dire di no, so che parliamo di due società con obiettivi diversi, questa squadra punta alla salvezza mentre ad Ispra l’obiettivo era di vertice, ho dovuto un po’ ridimensionarmi, ma sono contento di questa scelta e nonostante il traguardo sia una salvezza da raggiungere il prima possibile, sono certo che ci giocheremo ogni partita al massimo”.

Come sono andati i primi allenamenti? E quali sono le tue prime impressioni?
“Devo dire che anche qui mi pare ci sia un bel gruppo, già il fatto che gli infortunati, come Cardi, vengano spesso al campo nonostante non possano allenarsi, dimostra quanto attaccamento ci sia, io sto cercando di integrarmi ed i primi allenamenti, ma anche l’amichevole con l’Accademia Bmv, sono andati bene, ho parlato con il mister, un allenatore giovane, vicino ai ragazzi e molto diretto, e mi ha fatto una bella impressione, poi ho trovato compagni anche di qualità, con i quali si può fare benissimo in questa seconda parte”. 

La San Marco ripartirà dall’impegno con la Faloppiese, che gara ti aspetti? E più in generale cosa pensi di questo campionato?
“La Faloppiese ovviamente l’ho affrontata con l’Ispra e avevamo vinto 3-0, sicuramente è una buona squadra ma come ho detto prima non dobbiamo temere nessuno, si scende in campo in 11 più cambi, ogni gara è a sé, quanto al campionato è bello tosto, penso sia esattamente spaccato a metà con la parte alta della classifica che lotta per i playoff e con la parte bassa che lotta per i playout, una cosa però la devo dire: auguro all’Ispra di vincerlo, se lo merita per il gruppo fantastico che è, Gaballo, Golisciano, i giovani, ci sono giocatori straordinari lì ma soprattutto dei bravissimi ragazzi, posso dire che faccio il tifo per loro”.

E per te e per la San Marco cosa ti auguri per questo 2022?
“Innanzitutto di non fermarci mai più, spero si possa arrivare in fondo senza più intoppi, a noi auguro di salvarci il prima possibile, poi a fine anno tireremo le somme, come ho detto sono ambizioso e mi piacerebbe poter crescere ancora ma tutto ciò che potrebbe succedere post ultima giornata sarà solo una conseguenza di quello che avrò fatto vedere in campo”.

Mariella Lamonica

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