Robocop”. “IronMan”. “Highlander”. E così via. In questi anni per Daniele Benzoni, ala di Basket Busto, classe 1980, si sono usati decine di aggettivi, e altrettante definizioni. Tutti cose perfette per descrivere un giocatore che nonostante i 41 anni compiuti e suonati è ancora uno dei massimi protagonisti delle serie minori e, in CGold, viaggia a oltre 18 punti di media.

Intanto, oltre alle iperboli, Benzoni un record già lo detiene: gioca a questi livelli (ma nel suo palmares c’è anche la B1…) da ben quattro decenni avendo iniziato a fine anni ’90, poi tutti gli anni 2000, 2010 e, adesso, nei 2020. Insomma: eterno. E fisicato come mai. Quale il segreto?
“Nessun segreto particolare ma – segnala Benzoni -, solo tanta, tantissima cura del proprio corpo a 360°. Quindi: sedute di fisioterapia, osteopatia, sala pesi con programmi mirati, dieta appropriata, riposo e chi più ne ha, più ne metta. Un “set” di cure che ho appreso dal professor Carlo Giulioni, grandissimo preparatore atletico e fisioterapista che mi ha rimesso in sesto negli anni in cui, giocavo in DNB per Sangiorgese, per colpa di una schiena a pezzi rischiavo di dover appendere le scarpe al chiodo. Giulioni mi ha insegnato come e quando curarmi e, soprattutto, mi ha trasmesso un messaggio fondamentale: dopo una certa età bisogna allenarsi tanto, ma molto meglio curando tutti i particolari. Così, eccomi qui, a Busto, in una società organizzata che, “H24”, mi mette a disposizione una bravissima fisioterapista, un preparatore atletico altrettanto preparato che mi segue con schede e programmi adeguati e mi consente di allenarmi bene tutta la settimana. Alla fine, devo dire che, se esistono le condizioni primaria, non è poi difficile restare in forma”.

Al netto di tutto ciò sei quindi pronto per vincere l’ennesimo campionato della tua carriera?
“Alt, calma un attimo: a Busto abbiamo certamente una buonissima squadra, in questi mesi siamo cresciuti tantissimo. Il nostro roster può mettere in campo tanta qualità e un buonissimo assortimento a livello individuale, ma in questa prima parte della stagione, essendo stati tartassati dagli infortuni, ci siamo spesso allenati “storti” e senza lunghi quindi, con poche possibilità di sviluppare una parte importante, direi essenziale del gioco. Oggi, ad organico pieno, siamo molto competitivi, ma dobbiamo lavorare ancora tantissimo per raggiungere maggior coesione tecnica e tattica. In ogni caso, in questo momento, non siamo noi i favoriti. Quelli sono altri. E mi riferisco in primis a formazioni come Pizzighettone e Lumezzane, che hanno roster di prima qualità e, aspetto determinante, essendo tutti professionisti possono allenarsi due volte al giorno in una struttura organizzativa di livello ineguagliabile in categoria. Poi, è vero, un centimetro sotto ci sono formazioni eccellenti come la nostra, Gallarate, Saronno, Bocconi, Gazzada, Cernusco. Tutte possiamo arrivare fino in fondo, ma i posti migliori in griglia spettano a loro. Di diritto”.

Voi però avete iniziato la seconda fase col piede giusto tirando un sonoro +22 tirato a Gardonese in trasferta: quale il significato di questa vittoria?
“Un successo netto che, costruito su una solida applicazione difensiva specialmente nel secondo tempo, equivale a un segnale potente lanciato alle avversarie. Quasi a voler dire: noi ci siamo e chiunque pensi a traguardi importanti dovrà, presto o tardi, fare i conti con noi”.

Massimo Turconi

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui