La pandemia ha colpito molti settori tra cui anche quello dello sport, soprattutto a livello dilettantistico. La società del Gorla Minore ha risentito particolarmente del periodo sia dal punto di vista economico sia da quello della programmazione.

Il responsabile del settore giovanile, Nicola Viceconti, ci spiega che due anni fa molte selezioni erano lanciate verso il successo, ma a causa della pandemia non si è riusciti a portare a termine ciò che sembrava così ben indirizzato. Ricominciare non è stato facile ma ora ci sono forti segnali di ripresa. Il progetto ambizioso di Viceconti è partito dalla ricerca di allenatori sempre più preparati e si fonda su uno stile di gioco propositivo che sia riconoscibile in tutte le fasce di età. L’obiettivo per il futuro è quello creare una Prima Squadra composta da soli prodotti del vivaio.

Quali sono gli obiettivi formativi che volete far raggiungere ai ragazzi?
“Vogliamo educare i ragazzi e farli crescere a livello tattico e fisico. Cerchiamo di creare programmi e uno stile di gioco uguali per tutte le fasce di età. Fin dai più piccoli lavoriamo su un calcio propositivo: vogliamo sempre fare e non subire la partita. In questo modo possiamo anche esaltare le qualità dei nostri ragazzi. Non esasperiamo concetti come il fuorigioco ma ci concentriamo più che altro sul nostro modo di giocare”.

Quali sono le principali difficoltà nel gestire un settore giovanile?
“Purtroppo sia dal punto di vista economico che organizzativo abbiamo dovuto affrontare parecchie difficoltà, soprattutto a causa del Covid che ci ha parecchio penalizzato. È diventato praticamente impossibile lo scouting e abbiamo dovuto ricominciare quasi totalmente da capo. Eravamo lanciati due anni fa e probabilmente senza la pandemia avremmo almeno altre due categorie a livello regionale. Ora ci stiamo riprendendo e i risultati stanno arrivando. Siamo anche molto contenti della prima squadra femminile, che nonostante stia vivendo l’esordio nel campionato di Promozione, ci sta dando grandi soddisfazioni; siamo sicuri che in futuro anche le ragazze avranno grande spazio nel settore giovanile”.

Quanto è importante la scelta dell’allenatore?
“Penso che gli allenatori siano determinanti. Quando sono arrivato cinque anni fa, secondo me, non c’erano le figure necessarie per portare avanti il tipo di progetto che avevo in mente. Anche la società si è allineata con la mia idea e ora stiamo cercando mister sempre più preparati. Seguendo l’indicazione della federazione tutti i nostri allenatori hanno almeno il patentino UEFA C. Per far capire quanto sia importante questo ruolo porto un esempio molto vicino a noi: nel girone di andata abbiamo avuto alcuni problemi con l’U18. Nonostante il mister fosse assolutamente preparato, c’era qualcosa che non andava, forse i ragazzi erano abituati a metodi di allenamento diversi: da quando abbiamo cambiato la squadra non ha ancora perso una partita”.

Siete soddisfatti dei risultati che le vostre selezioni stanno ottenendo?
“Sono risultati certamente buoni, soprattutto considerando le difficoltà degli ultimi due anni. Sinceramente mi aspettavo di più da alcune annate in particolare, ma almeno per questa stagione ci possiamo ritenere soddisfatti. L’anno scorso avevamo dodici giocatori in prima squadra che provenivano dalla Juniores; a causa del Covid molti hanno smesso e quindi abbiamo dovuto cercare ragazzi già pronti. In futuro vorremmo costruire una rosa composta totalmente da giocatori formati nel nostro settore giovanile”.

Quali sono i possibili miglioramenti per il futuro?
“Certamente vogliamo creare nuovi gruppi e migliorare quelli che sono già presenti. Formare ragazzi pronti per arrivare alla Prima Squadra rimane l’obiettivo principale. Ora le nostre attenzioni sono rivolte a un torneo aperto a tutte le categorie che si terrà tra maggio e giugno e che sarà fondamentale per la programmazione dell’anno prossimo. Questo evento ci darà anche l’opportunità per inaugurare il nuovo centro sportivo, che sarà intitolato ad Angelo Pereni, ex allenatore e giocatore che fino all’ultimo è stato nostro consigliere”.

Giovanni Enrico Civelli

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