Domenica il Legnano ha fermato al Mari la capolista Sangiuliano sullo 0-0. Un risultato prezioso in vista del derby di domani con la Castellanzese, frutto soprattutto di una grandissima prova difensiva che ha imbrigliato il miglior attacco del campionato. Protagonista assoluto è stato Samuele Bettoni, che in coppia con Andrea Becchi non ha concesso nulla ad attaccanti del calibro di Carlo Ferrario e Pietro Cogliati. Classe 1989 e prodotto del vivaio della Fiorentina, di cui è stato capitano della formazione Primavera con cui ha disputato anche tre tornei di Viareggio, il difensore è arrivato in estate da Casale per provare a conquistare quel traguardo che ha già raggiunto nel 2019/20 con la Pro Sesto: il ritorno in Serie C.

Aver mantenuto la porta inviolata domenica vi conferma come una delle difese meno battute del girone, la terza dopo Real Calepina e Sangiuliano. Qual è il vostro segreto?
“Purtroppo a noi hanno sciupato la media quattro partite: le due col Breno e l’andata con Desenzano Calvina e Brianza Olginatese. Solo in quelle gare abbiamo subito 13 reti, per il resto siamo sempre stati una squadra molto solida. Tutta la squadra si sacrifica in fase difensiva a partire dagli attaccanti: c’è molto altruismo nel rincorrere gli avversari e questo è fondamentale per non prendere gol. Di contro c’è una carenza generale nel concludere l’azione, ma è un problema che coinvolge tutti perché parte dalla costruzione di gioco”.

Queste difficoltà possono essere legate anche al campo del Mari, dove il pallone non rimbalza sempre regolarmente rendendo complicato giocare palla a terra?
“Purtroppo lo sappiamo tutti, quindi dobbiamo adattarci. Dietro saremmo giocatori con le qualità per impostare il gioco, però dobbiamo essere concreti perché sbagliare uno stop o un passaggio a ridosso della nostra area comporta regalare un’occasione agli avversari. Alle spalle di noi difensori non c’è più nessuno che può rimediare ad un errore oltre al portiere. Su altri campi invece proviamo di più a giocare palla a terra perché abbiamo la capacità di adattarci in base alle condizioni che troviamo la domenica”.

Domani ci sarà il derby con la Castellanzese. La classifica direbbe che siete favoriti, ma dopo la vittoria sul Brusaporto loro arrivano col morale alle stelle.
“Io penso che nessuno può partire favorito in questo girone, come si può vedere da qualsiasi risultato di tutte le squadre. La nostra forza quest’anno è avere sempre l’atteggiamento giusto che ci porta ad affrontare nel modo corretto ogni tipo di avversario, sia le formazioni con più qualità sia quelle che si devono salvare, che a volte si rivelano le partite più difficili”.

Sei cresciuto nella Fiorentina poi, una volta passato nel calcio dei grandi, hai cambiato quasi una squadra all’anno. Ora che sei giunto a Legnano pensi di poterti fermare più a lungo?
“Aver cambiato spesso è una cosa che mi ha pesato perché mi piacerebbe restare più tempo in un posto. Solo che le varie dinamiche che ci sono state mi hanno costretto a prendere le mie decisioni, ma non parlo dell’aspetto economico. Quindi mi son trovato a cambiare frequentemente maglia. Qui mi trovo benissimo sia perché c’è un gruppo fantastico, sia per lo staff con cui c’è una bella intesa. La società non ci ha mai fatto mancare niente e se ci sarà il piacere di continuare lo farò ben volentieri. Poi accetto qualsiasi cosa accada sia in positivo sia in negativo: se non ci saranno le condizioni non sono uno che se la prende o porta rancore”.

Ormai hai abbondantemente superato le 200 presenze in D. È il caso di cominciare a rimpinguare la casella di quelle in Serie C?
“Pensavo potesse succedere quando abbiamo vinto il campionato con la Pro Sesto e invece non c’è stata l’occasione. Naturalmente a me piacerebbe, nonostante l’età non più giovanissima, salendo di categoria con la squadra in cui sono, magari proprio col Legnano”.

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