E quando le luci del Chinetti si spengono e tutti iniziano a pensare e a realizzare quello che è successo, nel cuore di Varese, alla Vineria, inizia la festa della famiglia nerazzurra. E’ questo il locale scelto sabato nel dopo gara, il locale di Jacopo Catanese, il numero uno della Solbiatese, il locale del capitano, il posto giusto per andare a festeggiare il ritorno in Eccellenza dopo 10 anni e dopo troppi dispiaceri per chi ama i colori nerazzurri di Solbiate.

È un clima gioioso, come succede sempre quando c’è qualcosa da festeggiare quando c’è da celebrare una promozione. L’entusiasmo è palpabile il gruppo è davvero importante. “Ho fatto calcio a tanti livelli, ho fatto parte di diverse squadre attacca il Direttore Generale Carmine Gorrasi ma il gruppo che ho trovato qui a Solbiate e che sto vivendo in questo momento è veramente di un’altra categoria. Abbiamo costruito, e stiamo costruento, qualcosa di grande e lo stiamo facendo come una vera famiglia: questo è il segreto del nostro successo“.

Silvia Gatti, la presidente, ha già un record personale: il suo primo anno come numero uno di una società ed è subito promozione: “Ragazzi guardatemi bene perché da un paio d’ore sono una presidentessa di Eccellenza“. Sorride con il suo fare timido e la riservatezza che la contaddistinguono in queste situazioni, ma nei suoi occhio traspare la gioia per il successo raggiunto.

Mister Gennari dice di aver parlato troppo per tutta la stagione, la parola la lascia volentieri al capitano, e padrone di casa, Catanese che, ovviamente, non si tira indietro: “Ora non voglio più sentire parlare di profilo basso, manca ancora la matematica e via dicendo. Non molleremo nulla in campo come è nelle nostre corde, ma mister, lasciaci fare una festa continua“… e scoppia in una risata fragorosa.

Intorno al tavolo, che continua a intonare cori che ravvivano la serata varesina, a gustarsi la festa ci sono anche i principali attori di una società che sta vincendo nel presente per costruire il futuro.
Patron Claudio Milanese come sempre è molto efficace e le sue parole, rivolte ai ragazzi, lasciano trapelare un’emozione sincera: “Raramente ho visto un gruppo come questo, guardo negli occhi di ognuno di voi e vedo la gioia, la soddisfazione, la felicità e la consapevolezza di aver raggiunto l’obiettivo. E’ vero, è stata costruita una squadra importante, ma vincere non è mai facile ed è per questo che è sempre bello. Siamo solo all’inizio, il progetto lo conoscete tutti, è un progetto importante è un progetto che vuole riportare Solbiate ai livelli che gli competono. Un progetto che non ha fretta di sbocciare ma che non può prescindere dalle persone vere e voi lo siete“.

Anche il DS Mirko Barban, che di campionati ne ha vinti diversi nella sua carriera ventennale come allenatore e poi come Direttore, si gode la tavolata, rinuncia all’ennesimo bicchiere di Champagne, ma non lesina le parole sincere: “La vittoria di questo campionato ha un sapore speciale, come speciale è ognuno di voi“.
E anche l’amico Pivetta, che dietro le quinte ha sempre una parola importante per tutti, la parola giusta al momento giusto, trapela emozione e soddisfazione: “Sono veramente orgoglioso di far parte di questo gruppo e se ne faccio parte è perché voi avete fatto in modo che questo accadesse. Vi ringrazio per la gioia che ci avete dato questa sera e soprattutto per quelle che ci darete nei prossimi anni“.
Non si lesinano i cori per nessuno, per Aldo Cunati, il super magazziniere: “Ho la mia età, ma festeggiare è sempre bello e una serata come questa mi ripaga di tutti i sacrifici che faccio per accontentare questi ragazzi“.

Il coro più significativo, non ripetibile, è per Luciano Pozzolini sicuramente uno degli artefici di questa Solbiatese. Il primo a credere nel progetto Solbiate: senza l’Insubria e il suo gruppo che cinque anni fa gettò le basi al Chinetti oggi nulla di tutto questo sarebbe possibile.
Con gli occhi lucidi dall’emozione, e da qualche buon bicchiere, risponde al coro da far suo: “Volete che vi porto a…? E allora andiamo“. Con un sorriso si alza, saluta tutti, si gira e vola verso casa… la festa è solo all’inizio.

Michele Marocco

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