A Caravate lo staff del settore giovanile, a partire dal responsabile Marcello Carletti, è perfettamente allineato con la società sui metodi da utilizzare per far crescere la filiera. Le metodologie di allenamento sono curate al dettaglio, con un focus specifico sulla soggettività dei singoli allievi; la scelta degli allenatori diventa quindi fondamentale per riuscire ad applicare al meglio questo tipo di insegnamento.

“In questa stagione mancano le rappresentanze in Juniores e per gli Allievi esordisce Carletti -: lo scopo principale è quello di avere un settore giovanile completo per poter costituire una Prima Squadra “fatta in casa”. Nonostante questo e la pandemia i numeri sono praticamente raddoppiati e questo è certamente sintomo del buon lavoro svolto fino ad ora. Dopo essere intervenuti sul manto del terreno di gioco principale e aver installato delle semi-luci, ora l’obiettivo è quello di migliorare l’impianto e creare un campo in sintetico proprio per i ragazzi del settore giovanile. A piccoli passi il Caravate (nella foto destra il nuovo stemma) sta cercando di apportare sempre nuovi miglioramenti per continuare il percorso di crescita.

Quali sono gli obiettivi formativi che volete i ragazzi raggiungano?
“Collaboriamo con la Varesina: ci mandano delle linee guida nel corso della stagione e in più vengono una volta al mese per svolgere allenamenti mirati. Abbiamo cercato di impostare il lavoro sulle esigenze dei singoli ragazzi. Non ci concentriamo sul concetto di ruolo, ma piuttosto creiamo delle situazioni con dei vincoli per far emergere i comportamenti da adottare in quei casi specifici. Lo stesso viene fatto per i vari momenti della partita. I risultati sono certamente importanti ma devono essere il frutto di questi insegnamenti”.

Come si riesce a farsi conoscere non essendo una realtà particolarmente grande?
“Stiamo crescendo molto bene; negli ultimi anni, nonostante la pandemia, abbiamo raddoppiato il numero di iscritti, da 60 a 120. Nella nostra zona ci stiamo consolidando. La nostra idea è quella di arrivare ad avere una squadra per ogni categoria. Abbiamo anche parecchie bambine che stanno iniziando il loro percorso calcistico: non c’è ancora una squadra pura, ma nel corso del tempo vorremmo riuscire ad avere anche un settore giovanile femminile completo”.

Quanto è importante la scelta dell’allenatore nel settore giovanile?
“La scelta dell’allenatore è fondamentale, soprattutto per i più piccoli. Il mister incide sul loro futuro tecnico e comportamentale. Cerchiamo persone capaci e che facciano crescere gli allievi, facendoli divertire, in un ambiente sicuro. Siamo ripartiti con gli stessi allenatori dell’anno scorso con solo qualche aggiunta. Lo scopo è quello di formare i mister affinché si allineino ai metodi di insegnamento che vogliamo proporre ai ragazzi. L’allenamento non deve riguardare solo l’aspetto tecnico-tattico ma anche quello motorio perchè, soprattutto a quell’età, è un aspetto da non tralasciare assolutamente”.

Cosa potreste migliorare in futuro?
“Negli ultimi anni abbiamo perso delle annate (Juniores e Allievi): il nostro scopo è avere una filiera completa in modo tale da creare una base solida per una prima squadra “fatta in casa”. Abbiamo già apportato molti miglioramenti, come il rifacimento del manto erboso e l’installazione di semi-luci. Ora siamo in contatto con l’amministrazione comunale perché vorremmo migliorare l’impianto sportivo e costruire un campo in sintetico “a 9” per i ragazzi della filiera. Lo staff è molto unito e con la società c’è grande sintonia: il nostro obiettivo è quello di continuare a crescere, a piccoli passi, per far sviluppare al meglio il settore giovanile”.

Giovanni Enrico Civelli

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