Con la salvezza matematica appena raggiunta della formazione di A1 maschile Davide Kolec può dirsi soddisfatto del campionato di Cassano Magnago. Se un lato della medaglia brilla, l’altro si è un po’ oscurato con la squadra di A2 che lotta per tirarsi fuori dalla zona playout.

Ora che siete ufficialmente salvi, ti puoi ritenere soddisfatto?
“Sono contento, siamo una squadra nuova costituita da tanti ragazzi che non hanno mai giocato nel campionato di A1, quindi è sicuramente un bel risultato. Non andare ai playout quest’anno è un bel traguardo”.

Raggiunto l’obiettivo stagionale, cosa ne pensi di quest’anno?
“Penso che questo sia un gruppo giovane e che possa crescere molto: io mi sono trovato benissimo anche quando si sono perse più partite di fila perché i ragazzi non si sono mai demoralizzati. È stato un anno di transizione per tutti, sapevamo di volerci salvare e ci siamo tolti questa soddisfazione”.

Nel girone di ritorno avete fatto 11 punti e mancano ancora due giornate, cos’è cambiato?
“Mi ricordo che nella partita contro Trieste, giocata subito dopo Carpi dove eravamo in vantaggio, è scattato qualcosa. Dopo la sconfitta con Carpi abbiamo fatto una riunione in cui ho parlato di come bisognasse togliere la pressione che ci condizionava tutte le volte in cui eravamo in vantaggio. Da lì abbiamo preso più consapevolezza nei nostri mezzi e sicurezza nel gestire le situazioni più difficili. Vincere aiuta a far crescere l’autostima e siamo migliorati molto mentalmente”.

Questo ritorno convincente può già essere uno stimolo per far meglio il prossimo anno o siete ancora concentrati sulla partita mancante?
“Deve assolutamente essere uno stimolo. L’anno prossimo non possiamo accontentarci e dobbiamo migliorare la posizione di arrivo di questa stagione. C’è da dire che quest’anno non abbiamo mai sfigurato, anche quando abbiamo perso è stato di pochi goal, e questo non succedeva con le altre squadre di bassa classifica. Non siamo nemmeno troppo distanti dall’arrivare un paio di posizioni più avanti”.

Con la A2, invece, è ancora tutto da definire in classifica cosa si può tirar fuori da queste ultime giornate?
“Noi facciamo l’A2 solo per far crescere i giovani. Vorrei vedere una crescita mentale perché, tante volte, si fanno schiacciare dalla pressione e non rendono al meglio. Stiamo lavorando per metterli in condizione di rendere sempre al massimo”.

Un parere anche sulla loro stagione?
“Sicuramente buona perché, senza i cinque punti di penalizzazione, saremmo a metà classifica. La ritengo assolutamente positiva perché hanno giocato bene al primo anno da protagonisti; l’unica cosa che mi spiace è la mentalità ,che bisogna migliorare”.

A gennaio avevi parlato di riuscire a portare qualche giovane in A1, pensi di aver trovato qualcuno pronto al salto?
“Ci sono ancora tante partite e quindi ci sarà tempo di valutare: per portarli avanti serve che ci dimostrino di essere in grado di reggere le pressioni e di aver voglia di lavorare giorno per giorno. Trarremo sicuramente delle conclusioni al termine della stagione”.

Hai qualche ricordo particolarmente significativo di quest’anno appena trascorso?
“La partita contro Pressano è sicuramente quella più speciale: mi sono sentito inutile perché ho visto che la squadra stava giocando da sola. È stato molto bello e mi ha reso molto fiero di essere il loro allenatore: questo è il modo migliore di dimostrare che il mister ha lavorato bene e che i giocatori sono preparati perché, da soli, sono riusciti a tirare fuori il meglio”.

Andrea Vincenzi

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