E’ l’uomo del momento del bisogno, la certezza di una quotidianità che quest’anno in casa Pallacanestro Varese è stata più tormentata che mai. Coach Alberto Seravalli si trova ora al comando della nave biancorossa con il chiaro compito di portarla in porto, conquistando la salvezza.

Un obiettivo che inevitabilmente passerà dalla sfida di domenica alle 17:30 sul parquet dell’Enerxenia Arena contro la Fortitudo Bologna. Due punti in palio pesantissimi, che possono regalare l’aritmetica salvezza alla OJM, in cerca di un ritorno alla vittoria in casa che manca da ben tre gare consecutive.
Tutte variabili e fattori che rendono l’appuntamento dei più attesi e che il coach ferrarese presenta così.

Parto con una domanda subito diretta, quella di domenica è la partita più importante della stagione?
Siamo consapevoli del momento della stagione e della classifica ma come abbiamo sempre fatto nel corso di tutta la stagione il nostro focus è solo sul prossimo avversario, senza pensare troppo a cosa potrebbe essere in caso di vittoria o di sconfitta. Siamo veramente tanto concentrati sulla partita contro la Fortitudo, cercando di fare meglio le nostre cose. Chiaramente rispettiamo gli avversari ma ciò su cui ci dobbiamo concentrarci principalmente è la nostra prestazione e cercare di migliorare le nostre cose all’interno della partita: azioni che abbiamo fatto bene a Tortona e negli ultimi mesi ma che possiamo migliorare“.

In riferimento a questo le chiedo quali sono le situazioni che la squadra può migliorare e su cui si deve concentrare per questa gara?
Io penso che finora l’aspetto che ci ha contraddistinto sia stata la capacità di giocare in transizione con alti ritmi. A questo aggiungiamo che le scelte di tiro dovranno essere ben inserite nel contesto di gioco, avendo grande fiducia nelle conclusioni che andremo a fare. In difesa dovremo essere molto bravi ad avere durezza e fisicità negli 1 contro 1. A Tortona abbiamo concesso tanti canestri su distrazioni individuali nelle quali siamo stati puniti dal loro talento. Dovremo evitare questo contro una squadra altrettanto pericolosa come la Fortitudo, cercando di non concederle canestri facili“.

Con Tortona si è vista una reazione importante, soprattutto a livello piscologico della squadra. Questo aspetto la rassicura in vista di sabato, nonostante il momento sicuramente particolare che sta attraversando il gruppo?
Io conosco questi giocatori dall’inizio, conosco la filosofia della società e percepisco la stessa positività, energia e carica delle scorse settimane. Non sono assolutamente preoccupato, anzi sono molto fiducioso di quello che possiamo fare in campo e la squadra, devo dire, sta dando risposte molto importanti dal punto di vista mentale“.

Lei in questa stagione è già stato capo allenatore di Varese in situazioni però diverse. Questa responsabilità di essere ora a tutti gli effetti il primo allenatore della squadra cosa le lascia?
Sicuramente fa piacere la fiducia che mi ha mostrato la società affidandomi questo incarico. C’è grande emozione ed eccitazione nel poterlo fare e posso dire che la pressione del ruolo, vedendo i giocatori così concentrati e sul pezzo, sentendo la società e lo staff così vicini, si attenua. Siamo tutti molto uniti e concentrati, non c’è preoccupazione ma solo grande voglia di fare. Questi sono tratti e sentimenti che mi e ci contraddistinguono fin dall’inizio di questa annata“.

Non le chiederò mai di andare oltre quello che già la società ha deciso di esprimere in merito all’affaire Roijakkers, ma solo se è rimasto sorpreso dall’allontanamento dell’allenatore olandese?
Come ha detto la società non c’è stata una questione tecnica alla base dell’esonero. Ci sono state delle situazioni per le quali la società ha preso questa decisione, utilizzando tutti gli strumenti a propria disposizione. Noi ne abbiamo preso atto. E’ chiaro che, come ha già detto anche il nostro GM Arcieri, tutta la situazione è stata una cosa molto improvvisa e inaspettata per tutti, un fulmine a ciel sereno“.

Tornando sulla partita di domenica. Con Tortona si è vista una Varese che è riuscita a cambiare la partita quando ha aperto l’area dei piemontesi, sfruttando l’atletismo e l’agilità di Reyes. Pensa che questa possa essere una chiave tattica importante anche contro la Fortitudo, che è anch’essa squadra molto fisica rispetto a Varese, considerata invece sempre come una squadra undersize?
Si. Io penso che abbiamo la possibilità di schierare diversi quintetti, di creare situazioni differenti all’interno della stessa partita, variando spesso lo spartito tattico di gioco. Penso che quello che è successo a Tortona possa succedere ancora e ripeto, dobbiamo essere molto concentrati sulle nostre qualità ma non per mancanza di rispetto verso gli avversari, ma perché credo che se riusciamo a mettere in campo tutti i nostri valori possiamo fare male a qualsiasi avversario“.

Alessandro Burin

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