Dopo l’anno passato alla guida delle ragazze di A1 femminile, Sasa Milanovic è tornato in campo da giocatore, conquistando anche la fascia da capitano. Dopo un anno fermo a causa di un infortunio al ginocchio, il centrale amaranto sembrava poter recuperare senza intoppi ma, durante questa stagione, è stato costretto ad un nuovo stop.

Sei rientrato da un lungo infortunio a metà dell’anno, come ti sei ritrovato in campo?
“Io sono uno dei più esperti, e dopo un lungo infortunio non era semplice. L’anno scorso mi stavo allenando ma era diverso fare un allenamento ogni tanto rispetto all’allenarsi con costanza. Quando sono rientrato è stato difficile perché ho 35 anni, questo potrebbe essere l’ultimo anno della mia carriera, e bisogna dare qualcosa di più; non è semplice perché ho subìto tante botte in tanti anni e il corpo ne risente”.

Non solo sei il giocatore con più esperienza, ma anche capitano, come si trascina una squadra in una stagione così complicata?
“Quest’anno siamo davvero molto uniti, sia in campo che fuori, e questo sta aiutando molto i giovani. Normalmente c’erano i gruppi separati tra giovani e vecchi, mentre quest’anno no, sono io a dovermi abituare a stare con i giovani. È difficile perché la squadra è molto diversa dalle scorse stagioni, però riusciamo a giocarcela con tutti. Per me, da straniero, è un onore che i miei compagni mi abbiano eletto capitano, sono molto felice di questo; io per ripagarli cerco di dare il mio massimo, in questi momenti bisogna sapere come rialzare il morale”.

L’esperienza da allenatore può aiutare a trovare modi per motivare la squadra?
“Sì, penso di sì, anche perché l’anno scorso, quando allenavo la A1 femminile, facevo anche il vice di Kolec in A1 maschile. Il mio ruolo è il centrale, quello che organizza l’attacco e, con i miei anni di esperienza, penso di essere riuscito ad aiutare questi ragazzi”.

L’anno scorso allenavi le ragazze di A1, meglio la panchina o il campo?
“Rispondo dicendo che quando sei allenatore devi pensare a tutto: se i giocatori stanno bene, se sono nella forma fisica migliore, chi riesce a trovarsi meglio in campo; quando si è giocatori si pensa molto di più a giocare al meglio delle proprie possibilità, quindi è più semplice”.

Pur avendo perso, avete dimostrato di giocare alla pari con le prime del campionato, è uno stimolo per non calare di concentrazione?
“Sì assolutamente, se guardiamo i nostri primi tempi siamo sempre lì. Poi nel secondo tempo abbiamo un calo dopo i primi 10’, e a causa di questo abbiamo perso tanti punti. Probabilmente è dovuto all’esperienza, ma ci stiamo lavorando perché questo ci ha fatto tanto male. La partita si gioca dal primo all’ultimo secondo e dobbiamo abituarci a mantenere una costanza di rendimento perché potevamo fare molti punti in più rispetto a quelli che abbiamo; è successo anche con le nostre pari livello”.

Hai parlato di gruppo inesperto, ma che ha comunque centrato la salvezza, siete soddisfatti di quanto fatto?
“Questo era l’obiettivo fin dall’inizio, ma non giocare i playout è veramente ottimo. Abbiamo iniziato a macinare risultati utili quando siamo diventati un gruppo, ma nel complesso sono molto contento di quanto fatto”.

Hai parlato di probabile ultima stagione, hai preso una decisione definitiva o stai ancora valutando?
“Questo sarà il mio ultimo anno, sabato avremo l’ultima partita e sarà la mia ultima partita di sempre. Non voglio più giocare, ormai il fisico si fa sentire, preferisco dare spazio ai giovani. Spero che vada bene, sarebbe bello chiudere la mia carriera con una sesta posizione ma non dipende solo da noi. Probabilmente daremo spazio all’U20 per permettergli di preparare al meglio le partite di giugno come abbiamo fatto lo scorso anno. Voglio ringraziare di cuore la società e la squadra per questi anni passati insieme dove mi sono sempre stati vicini, spero di averli ripagati al meglio”.

Rimarrai come allenatore o chiuderai col mondo pallamanistico?
“Non so ancora se rimarrò come allenatore degli U17 ed U15, o se mi verrà data qualche altra squadra; ciò che è certo è che non mi allontanerò del tutto dal mondo della pallamano”.

Andrea Vincenzi

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