Edoardo Praderio è cresciuto fra i vivai di Varese e Bosto: dalla stagione 2019/20 indossa la maglia neroverde della Castellanzese (20 presenze e 1746 minuti in Under 17 e 14 apparizioni e 1260 minuti totali in Under 19). L’approdo di Edoardo Praderio in Prima Squadra non è stato assolutamente un caso: nella prima parte di stagione il 2003 ha indossato la fascia da capitano della Juniores Nazionale, totalizzando 990 minuti in 11 presenze: facendo i conti Praderio è sempre stato titolare e non è mai stato sostituito da Matteo Colombo.

Nello scacchiere dell’Under 19, il giocatore è sempre stato schierato come play davanti alla difesa, ma all’evenienza ha ricoperto anche il ruolo di difensore centrale o di centrocampista leggermente avanzato. Giocatore roccioso, ottimale nelle chiusure e nelle ripartenze, Praderio nel corso della stagione ha dimostrato anche di avere una grande visione del gioco e, soprattutto, degli spazi lasciati liberi dall’avversario.

Da questa stagione hai inziato a vestire neroverde in prima squadra, come ti trovi in Castellanzese?
“A Castellanza mi trovo benissimo, sono arrivato tre anni fa e ho fatto un bel percorso grazie ai mister che mi hanno sempre aiutato. Quest’anno ho trovato le condizioni giuste per fare il salto “fra i grandi”, e sono stato accolto da un gruppo fantastico a cui mi sono legato tanto”.

Cosa ne pensi di questa stagione e della rosa neroverde? Dopo una prima parte di stagione decisamente complicata c’è stata un’inversione di marcia.
“Dopo le vacanze di Natale siamo rientrati con uno spirito diverso, dimostrando di avere tanto carattere e di potercela giocare con chiunque. Siamo in grado di condurre partite, anche se commettiamo ancora qualche errore di troppo. Vogliamo concludere nel migliore dei modi la stagione e raggiungere la salvezza nel minor tempo possibile”.

Quest’anno hai avuto l’occasione di salire in Prima Squadra dopo aver giocato nella prima parte di stagione nella Juniores Nazionale. Cosa cambia sia a livello di allenamenti che di partita?
“Cambia tantissimo; negli allenamenti l’attenzione è doppia, poi sia prima che durante che dopo l’allenamento c’è più cura di ogni singolo dettaglio. Nel gruppo Chessa o Esposito – solo per citare i più esperti – possono darti tantissimo perché sono giocatori con grande esperienza e sono sempre pronti ad aiutarti a migliorare. È una fortuna allenarti e confrontarti con loro”.

Quale è il tuo obiettivo personale per questa stagione? Hai già avuto modo di assaporare il campo nella gara con la Vis Nova…Che emozione hai provato?
“L’esordio è stata veramente una bella emozione: avevo un po’ di ansia perché eravamo sotto 2-0 e non mi aspettavo di entrare. Sono stato veramente contento perché in quella partita abbiamo raggiunto un buonissimo pareggio. Ma poi ho avuto modo di giocare un test match al Piola di Novara, e anche lì ho provato delle belle sensazioni”.

La Castellanzese è tornata alla vittoria con la Folgore Caratese, ma le ultime gare sono veramente toste. Come vanno affrontate, soprattutto le partite con le dirette avversarie?
“Le partite più importanti sono quelle che ci aspettano e vanno affrontate rimanendo uniti il più possibile. Questo gruppo ha dimostrato che uniti si vince contro chiunque, come ad esempio la scorsa domenica con la Folgore Caratese o qualche settimana fa con il Brusaporto. Ora dobbiamo pensare solo a vincere perché queste partite valgono tutte finali”.

Oltre al calcio, come impieghi il tuo tempo?
“Studio al Liceo Sportivo Maria Ausiliatrice a Varese e per il prossimo anno andrò alla Liuc dove studierò Business Economics in inglese”.

Martina Crosta

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