Il futuro di Davide Tresso, classe 2000, uno dei gioielli prodotti dal settore giovanile della Robur Saronno (gli altri sono De Capitani, Pellegrini e Quinti) sarà sicuramente a “green” perché “T-Rex“, ottimo studente in Ingegneria Energetica, si occuperà di rendere più vivibile il nostro pianeta.

Il presente, quello sportivo ovviamente, è invece di segno opposto: spudoratamente energivoro perché a Tresso e al terzetto di giovani sopra citati Renato Biffi, coach di Saronno, chiede di riversare sul parquet energia in dose massicce e dispendio di calorie ai massimi livelli per supportare il lavoro di giocatori di alto profilo come Politi, Mariani, Gurioli, Lollo Gergati, Marusic, Cozzoli tutti esperti, importanti, ma anche tutti sopra gli “enta” e, sia detto in modo assolutamente bonario, ormai “leggermente” datati.

L’energia garantita dai giovani non è però bastata a salvare Saronno dalla sconfitta rimediata nell’ultimo turno in trasferta contro Pall. Milano. “Brutta sconfitta quella subita contro Pallacanestro Milano spiegabile però – commenta Tresso -, con le nostre condizioni fisiche tutt’altro che perfette visto che ci siamo presentati a Milano con diversi giocatori che, dopo una decina di giorni abbastanza travagliati, sono scesi in campo acciaccati, malaticci e fuori forma. Non a caso dal punto di vista fisico abbiamo tenuto botta per oltre trenta minuti, ma alla lunga i milanesi hanno avuto la meglio in virtù di una maggior freschezza atletica e maggior lucidità”.

Lo stop contro Pall. Milano vi tiene ancorati intorno alla metà della classifica ma, realisticamente, qual è il vostro obiettivo in ottica-playoff?
“Gli ultimi sondaggi, se così si può dire, ci collocano intorno al sesto-settimo posto e calendario alla mano penso sia un traguardo raggiungibile. Tuttavia, al di là della posizione finale in griglia, quello che davvero ci interessa è arrivare alle gare di post-season in salute e possibilmente al completo. Poi, se queste due speranze dovessero concretizzarsi toccherà agli avversari preoccuparsi di noi perché, come ho già sentito dire da colleghi di altre squadre, tutti considerano la Robur Saronno una mina vagante e penso che il 99% degli avversari farebbero carte false per evitarci. A questa considerazione aggiungo che il ruolo di pericolo pubblico numero 1 è quello che in questo momento ci si addice di più perché affrontare giocatori con un notevole curriculum e con spiccata mentalità vincente come Mariani, Politi, Gurioli, Gergati e compagnia non dev’essere granché confortante”.

Tu, intanto, in qualità di prodotto dalla florida “cantera” saronnese sei indicato come l’erede nonchè ideale anello di congiunzione tra gli “anziani” del gruppo storico e voi “millennials” rampanti: come ti vedi in questo ruolo?
“Mi sento perfettamente a mio agio all’idea di ricevere il testimone da eccellenti giocatori che hanno vinto tanto e, tuttora, stanno facendo la storia del club. Dai vari Politi, Mariani, Gurioli e soci ho imparato davvero moltissimo ed è anche grazie a loro, ai consigli, al sostegno, alla fiducia che hanno sempre dimostrato, se sono diventato un giocatore che in categoria può circolare. Lo stesso discorso vale ovviamente per gli altri Under e proprio lo stile di lavoro, l’attenzione, l’affetto e l’incitamento che tutti ci dimostrano  rappresentano il continuo stimolo per raggiungere gli standard elevati dei nostri campioni. Quindi, per concludere il ragionamento, dico che sarei onorato di poter essere il giocatore in grado di “traghetta” tradizioni, abitudini, pensieri e il significato di Saronno Style ai giocatori che verranno perché cestisticamente sono nato, cresciuto e diventato grande in Robur e il mio futuro si dipinge solo con 2 colori: bianco e azzurro”.

Massimo Turconi
(foto FB Davide Tresso)

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