Pur essendo stata fondata nel 1986 e portando con sé lo status di società storica, l’Insubria Volley Mornago è rimasta poco conosciuta. Quest’anno è arrivata la promozione che consentirà alla società di partecipare alla serie B di pallavolo maschile ed il presidente Claudio Fiozzi, insieme alla dirigenza, crede fermamente di poter portare a termine un progetto molto ambizioso.

Una stagione incredibile che è valsa la promozione in serie B, come la giudicate?
“È stata una stagione particolarmente positiva, in cui abbiamo scommesso sui ragazzi che poi hanno concretizzato il passaggio di categoria. Già alla fine dello scorso anno avevamo l’ambizione di fare un buon campionato, poi siamo stati contattati da Gianni Volpicella e ci siamo trovati d’accordo nel costruire una stagione di alto livello. Nelle prime 18 partite abbiamo battuto tutti e al termine della 18^, avevamo già conquistato la Serie B. È stato un impegno a 360°: partendo da giocatori ed allenatori, fino ad arrivare ai dirigenti perché, con il fattore covid che ha aggiunto delle incombenze, è stato davvero faticoso organizzare tutto con i tempi giusti”.

Possiamo dunque dire che l’obiettivo è stato raggiunto?
“Assolutamente sì e questo è un punto fondamentale. L’Insubria Volley Mornago non vuole e spero che non voglia mai attuare una politica di toccata e fuga: quello che è stato portato avanti è stato fatto in un’ottica futura. La nostra prerogativa per il prossimo anno è quella di affrontare la Serie B con l’obiettivo di giocarla per molti anni”.

Cosa rappresenta per voi questo salto di categoria?
“La Serie B è un’esternazione di qualità. Inoltre è una cartina tornasole per la quale se la società ha avuto  modo di creare una struttura ed un sistema che funziona, alla fine si possono ottenere questi risultati e con essi, arrivano delle possibilità di crescita. Quest’ultima per noi significa riuscire a portare una pallavolo di livello sempre più alto e che dia l’opportunità di far giocare i nostri ragazzi. Questo salto significa anche avere una visibilità maggiore, di cui abbiamo bisogno per ottenere sponsor che possano sostenerci, che ci consenta di attivare proposte che esulino dalla sola attività pallavolistica”.

Quanto è ambiziosa questa società, non solo in termini di risultati, ma anche di successo sul territorio?
“In tutto ciò che si fa è fondamentale ricevere un feedback, perché crea delle scie positive su cui poter proseguire. Non sappiamo ancora dove vogliamo arrivare, ma sicuramente sappiamo quali sono le nostre forze. Non siamo intenzionati a fare il passo più lungo della gamba, ma nemmeno il passo troppo piccolo per evitare di esporci: per il momento il nostro potenziale è una Serie C o B per quanto riguarda l’impegno di categoria, mentre stiamo lavorando molto su tutto il settore giovanile e le attività extra”.

Il fatto di avere una squadra che sarà in Serie B, aiuta a far capire ai ragazzi che ci sia un punto di arrivo che possa stimolarli?
“Questo punto va guardato nel complesso: quando l’ingranaggio è ben oliato e gira bene funziona anche tutto quello che c’è intorno. Per la prima volta, durante quest’anno, abbiamo visto una grande partecipazione dei più piccoli alle partite della prima squadra e soprattutto, hanno preso parte attivamente con tamburi e trombette. Abbiamo portato ad un nuovo livello le loro aspettative, estremizzando anche con il fatto che il capitano ed i giocatori più popolari si proponessero per gli autografi. Volevamo far vedere che, non solo nel gioco ma anche nella vita, con impegno e costanza si possono ottenere soddisfazioni personali”.

Cosa c’è alla base di Insubria Volley Mornago?
“Siamo mossi da una grande passione, senza secondi fini: il nostro unico interesse è fare in modo che ci sia un’attività in cui crediamo e che, senza presunzione, pensiamo di mettere in pratica ad un buon livello. Non è una cosa da poco riuscire ad offrire ai ragazzi un’attività sicura che contenga anche dei valori sociali. Il discorso fondamentale è quello di riuscire a creare un’ambiente stimolante che, tramite un riscontro positivo, ci spinga a fare sempre meglio nel corso degli anni”.

Avete parlato di basi solide da cui partire, a riguardo come si sta preparando la prossima stagione? Avete già iniziato a lavorare e a muovere i primi passi verso la Serie B?
“Sì, abbiamo già iniziato a pensarci e come detto in precedenza, il salto di categoria non riesce per caso ma si costruisce passo dopo passo per riuscire a confermarsi. Ci stiamo concentrando sul migliorare i punti carenti di quest’anno, quindi sicuramente un punto sarà la ricerca di nuovi atleti, anche se pensiamo di fare pochi innesti. Ripartiremo sempre da Gianni Volpicella, che sarà ancora un caposaldo della squadra: oltre ad incarnare i nostri valori porta con sé una grande esperienza, ha infatti allenato squadre di Serie A femminile e per noi è un onore averlo qui. Ci stiamo muovendo per mettere in pratica una riorganizzazione della struttura societaria, perché per fare la Serie B sono richieste figure che non sono presenti da noi. Una cosa importante che va detta è che, se altre persone e società credono in noi, tutti possono collaborare con la nostra realtà ed aiutare questa società nella creazione di un progetto qualitativamente molto buono per bimbi e ragazzi”.

Come descriverebbe la vostra società in termini di potenzialità di crescita, competitività ed attenzione e cura di quanto si è costruito?
“Noi osserviamo chi è più bravo e cerchiamo di imitarlo, nel rispetto di quelle che sono le nostre potenzialità attuali: bisogna sempre mettere sul piatto della bilancia ciò che si vorrebbe fare e ciò che si è in grado di realizzare, perché i conti si fanno sempre con l’oste. Le nostre potenzialità sono molto alte perché il direttivo, ovvero le persone che gestiscono la società, hanno una forte passione che inizia dagli anni ’80 e non c’è motivo di pensare che si possa spegnere. Nel corso degli anni abbiamo visto l’aggiunta di forze nuove e così facendo, si crea una reazione a catena: se riusciamo a far vedere che ciò che facciamo ha un valore, la gente si interessa e di conseguenza, la nostra potenzialità aumenta a dismisura”.

Andrea Vincenzi

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