La parola d’ordine era una sola, categorica e impegnativa per tutti. Insomma (per farla breve), si trattava di vincere. Obiettivo raggiunto tanto nelle premesse (insieme sullo stesso palco il Presidente Gianni Petrucci, coach Meo Sacchetti e Mister Fabio Capello), quanto nello svolgimento. Con la serata evento “Insieme per vincere” tenutasi martedì al (gremitissimo) Galleria di Legnano Marco Tajana patron e dominus dei Legnano Knights (nonché panathleta), ha davvero colto nel segno. Contenuti (grazie alla moderazione di due azzimati decani del giornalismo come Franco Ordine e Luca Chiabotti), parecchi aneddoti, qualche concessione alla nostalgia e la sensazione (a sipario abbassato), che si potesse andare avanti ancora parecchio.

Messo insieme il Dream Team dialettico grazie alla sponda del Panathlon Club La Malpensa, la sponsorizzazione di BCC e la finalità benefica del progetto ALLEducando, di ciccia sul palco ce n’è stata a nastro. Dagli amarcord di Don Fabio (“Nel ’94 prima della finale di Atene con il Barcellona, grazie ad un’amichevole con la Fiorentina capii che Desailly non poteva fare il centrale in assenza di Baresi e Costacurta e che dovevamo forzare il gioco dei catalani sul loro terzino destro”), agli anni ruggenti del vertice FIP Petrucci (“Nel ’90 da segretario della FIGC organizzai un mondiale che permise di guadagnare 200 miliardi di lire. Altro che fallimento…”), sino alle lezioni di vita vissuta di Meo Sacchetti (“Ragazzi, seguite i vostri sogni. Io a 68 anni ne ho ancora nel cassetto”). La chiusura (caustica e fulminante) è stata affidata ancora a Capello che rivolgendosi al CT azzurro del basket ha sentenziato: “Io e te Meo siamo due eretici. Ci affidiamo ancora al talento. Mentre oggi lo sport è pieno di gente che è convinta di vincere con gli schemi”. La rivoluzione del buon senso. Opposta al conformismo dell’ideologia.                                

Giovanni Castiglioni

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