In attesa di conoscere la data precisa dell’inaugurazione, possiamo dire che il countdown per la riapertura del PalAlbani sia ufficialmente iniziato: a settembre, come confermato da Matteo Cesarini la scorsa settimana, la città di Varese riavrà il suo Palaghiaccio in versione modernizzata e implementata.

Seppur limitati dalla planimetria della vecchia struttura, i lavori di riqualificazione dell’impianto prevedevano l’allestimento di una palestra e di due campi da paddle in esterna. Via Albani si troverà dunque ad accogliere un centro sportivo a tutti gli effetti, completo ed efficiente, gestito dallo stesso Cesarini in sinergia con la Progetto Nuoto.

La società sportiva dilettantistica di Sondrio è una realtà poco conosciuta a Varese che ci viene presentata dall’amministratore unico Angelo Gnerre: “Le nostre mansioni principali riguardano la promozione di attività sportive nonché la gestione di impianti con, ovviamente, una particolare attenzione all’ambito natatorio. Dal 2006 gestiamo la Piscina Comunale di Sondrio e siamo affiliati a Libertas poiché crediamo fortemente nello sport, nel benessere sociale e nell’inclusione”.

Come mai la scelta di investire su Varese?
“Ormai da parecchi anni coltiviamo rapporti di lavoro con AEVV Impianti e la collaborazione reciproca ha sempre dato ottimi risultati. Nel momento in cui il Comune di Varese ha iniziato a cercare un promotore finanziario dal punto di vista energetico e della gestione dell’impianto abbiamo intensificato i rapporti avanzando la nostra candidatura. La Progetto Nuoto è un’impresa sociale e, come tale, ha sia obiettivi imprenditoriali sia un occhio di riguardo alle attività di settore volte al benessere comune”.

La parte ghiaccio del PalAlbani ha chiaramente una valenza non da poco per la città di Varese, ma anche piscina, palestra e paddle non saranno da meno. Cosa offrirà l’impianto al momento della sua apertura?
“Basandoci sulla pianta dell’edificio già presente ci siamo mossi per offrire alla città un impianto nuovo, ammodernato ed efficientato. Pertanto, laddove possibile, lo abbiamo implementato prestando particolare attenzione all’aspetto didattico-formativo, tenendo ovviamente conto anche di tutte le normative vigenti. Per quanto riguarda la gestione non ci focalizzeremo solo ed esclusivamente sull’aspetto agonistico: organizzeremo senz’altro gare ma, essendo nuovi e dovendo di fatto partire da zero, non vogliamo imporci o creare sovrapposizione con le realtà già esistenti. Il nostro impianto sarà polifunzionale, accoglierà chiunque, dagli anziani ai bambini, e vorrei che si affiancasse alle scuole come luogo principe di educazione”.

Anche Matteo Cesarini ha posto particolare enfasi sull’importanza di riavvicinare bambini e ragazzi al PalAlbani per quel che riguarda la parte ghiaccio; possiamo dunque dire lo stesso relativamente al nuoto?
“Assolutamente sì, l’offerta formativa sarà avanzata in totale sinergia con la parte ghiaccio. Da buon laureato in Scienze Motorie sono un fervente sostenitore della multidisciplinarietà: spesso si tende precocemente a portare il giovane verso una singola specializzazione, ma avere la possibilità di svolgere più attività sportive fino ad una certa età rappresenta un valore aggiunto nella crescita. Questo, ovviamente, affiancandoci alle scuole per poter offrire una proposta formativa completa”.

Qual è il rapporto con Cesarini? E come sarà gestito l’impianto?
“Il rapporto che si sta instaurando con Matteo Cesarini è assolutamente positivo e proficuo, volto al bene collettivo. Come anticipato lavoreremo in sinergia per quel che riguarda la promozione di iniziative, senza dimenticarci della manutenzione, della sanificazione e degli aspetti di marketing. Poi, per quel che riguarda le aree di competenza sportiva, ognuno avrà la sua gestione: nel nostro caso integreremo la parte nuoto con l’area fitness, con il paddle e, speriamo, con molte altre attività”.

In merito a questo, quali sono le vostre aspettative?
“In primis, visto che siamo un’entità esterna ed estranea alla realtà varesina, vogliamo farci conoscere, far capire il nostro modo di operare e diffondere la nostra filosofia. Il nostro non sarà un approccio puramente imprenditoriale, ma vogliamo legarci al territorio e alla comunità; sono certo che questo sarà l’ingrediente vincente della nostra proposta. Non sarà facile ma siamo pronti per metterci in gioco: siamo consapevoli di ciò che possiamo offrire, siamo desiderosi di essere testati, e siamo sicuri delle nostre potenzialità”.

Matteo Carraro

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