È stata una stagione per cuori forti quella vissuta dal Gavirate, un gruppo amalgamato e caparbio, capace, dopo le difficoltà incontrate nella prima parte di campionato, di alzare la testa, tracciare una linea e scrivere tutta un’altra storia, senza distogliere lo sguardo dal tanto desiderato traguardo, da quell’ultima pagina in bianco che il 24 aprile è stata riempita con una sola e meravigliosa parola: salvezza. Tra i protagonisti che hanno portato a termine la missione, vi è l’ex Varese Lorenzo Lercara, arrivato in rossoblù nell’estate 2019. L’attaccamento alla maglia e il ruolo di giovane veterano ormai ricoperto all’interno del gruppo hanno portato, un paio di settimane fa, al rinnovo del contratto per la prossima stagione. Sarà la quarta con questi colori per l’attaccante classe 1996, che in questa chiacchierata con la nostra redazione rivive i momenti salienti dell’annata appena trascorsa, con gli occhi già puntati agli obiettivi futuri.

La tua conferma è arrivata a pochissime settimane dalla fine della stagione. Sorge spontaneo chiederti: cosa significa per te Gavirate?
“Quando è finito il campionato, ho sentito subito il presidente. È una persona che conosco da tanto tempo e che aveva già cercato di portarmi a Gavirate quando ero al Varese. Lui ha voluto mettere subito in chiaro le cose: ovviamente si punta a fare una stagione migliore dell’anno scorso e, visto che qui mi trovo bene e che sono anche comodo per il lavoro, ho detto di sì senza starci troppo a pensare. Il Gavirate è una società di bravissime persone a cui sono molto affezionato, quindi non potevo che accettare la proposta”.

Oltre al tuo “sì”, sono arrivati anche quelli di mister Caon e di altri due giocatori chiave come Esteri e Broggini. La continuità sarà l’asse portante del vostro progetto?
“Certo, la società si è data subito da fare, oltre che per consolidare le fondamenta, anche per dare un segnale alle altre squadre: il Gavirate vuole dire la sua e prepararsi per una grande stagione. Ovviamente la società dovrà anche fare degli investimenti per acquistare nuovi giocatori e trovare un rimpiazzo per Tartaglione, che per noi è stato un giocatore fondamentale. Se anch’io mi considero un senatore? Questo sarà il mio quarto anno in un gruppo che sin dal primo giorno mi ha accolto nel migliore dei modi, quindi mi sento parte del progetto e di questa famiglia“.

Nella stagione 2019/2020 ti eri dovuto fermare causa crociato, in quella successiva ci si era ridotti a dieci partite causa Covid. Quest’anno, finalmente, hai potuto disputare il tuo primo campionato completo con questa maglia. Tra gioie e difficoltà, com’è stato e cosa ti ha lasciato?
“A inizio stagione eravamo partiti con ambizioni un po’ più alte della salvezza, poi ci siamo in un certo senso persi e sono sorti dubbi e paure per tutti. A gennaio avevamo solo undici punti ed eravamo vicini alla zona retrocessione, ma in quel momento ci siamo ricompattati e abbiamo capito che l’unico modo per salvarci era di lavorare sodo. Contro i pronostici di molte persone che ci davano per spacciati, ci siamo rialzati e ce l’abbiamo fatta, perché non poteva andare diversamente. Il girone di ritorno è stato straordinario e se abbiamo fatto punti con le prime della classe vuol dire che la squadra c’era e che il gruppo era forte, quindi per quest’anno va bene così. Per il prossimo cercheremo di prefiggerci obiettivi più ambiziosi, poi vedremo come andrà”.

Dopo bomber Tartaglione, sei stato il più prolifico dei tuoi. Personalmente sei soddisfatto della stagione? Dei gol messi a segno, qual è quello che ti ha fatto esultare di più?
“Diciamo che sono contento in parte della mia stagione, perché nel girone di andata, se da un lato ho fatto una decina di assist, dall’altro non sono riuscito a dare il mio contributo in fase realizzativa, restando fermo a zero gol. Il mister in allenamento mi ha aiutato molto a concentrarmi di più per provare a segnare e servire i compagni e i risultati si sono visti: nel girone di ritorno mi sono sbloccato con la Calvairate e per me è stato quello il gol più importante, e penso anche il più bello. Alla fine ho chiuso con dodici assist e sei gol, quindi sicuramente una mano ai compagni sono riuscito a darla, ma puntavo a fare meglio. Per la prossima stagione spero di arrivare in doppia cifra e di continuare ad accompagnare i gol agli assist, che sono un po’ il mio segno distintivo visto che da quando gioco ne ho fatti sempre dieci o dodici a stagione”.

Parliamo della squadra: pensi che l’esperienza maturata nelle trenta partite di questa stagione potrà tornarvi utile per affrontare la prossima?
“Sicuramente. Quest’anno avevamo iniziato giocando molto bene e creando tantissime occasioni, ma non riuscivamo quasi mai a trovare la via del gol e a portare a casa punti. Qualche esempio: contro la Castanese in casa loro avevamo fatto un prestazione super, eppure avevamo perso 3-1; la stessa cosa è successa in molte altre partite, soprattutto contro squadre di alta classifica che per le loro caratteristiche ci permettevano di esprimere le nostre. Le vittorie, però faticavano ad arrivare e a quel punto abbiamo capito che le belle prestazioni non bastavano più e che dovevamo essere più concreti, uniti e compatti. Nel girone di ritorno abbiamo cambiato il nostro modo di giocare, che è diventato molto più efficace, e sapevamo meglio come comportarci in campo. Sono esperienze da cui abbiamo imparato molto in vista della prossima stagione”.

Pensando a questa rinascita, quali sono stati, secondo te, i fattori determinanti per raggiungere la salvezza?
I gol di Tartaglione e il lavoro della difesa. Nel girone di ritorno abbiamo subito pochissimi gol grazie alle prestazioni straordinarie, direi fuori categoria, di Pescara e Broggini, che ci hanno permesso di portare a casa punti fondamentali per salvarci”.

Una domanda per i più curiosi: come avete festeggiato?
“Abbiamo festeggiato tantissimo e abbiamo anche organizzato una grigliata al campo tutti insieme con le rispettive famiglie. Io purtroppo in quell’occasione non ho potuto partecipare, ma è stato veramente bello”.

Ricapitoliamo: obiettivo stagionale raggiunto, rinnovo del contratto firmato… Calcisticamente, sarà un’estate senza preoccupazioni. Ne approfitterai per ricaricare le pile?
“Certo, e per sistemare un piccolo problema alla caviglia che mi sono trascinato negli ultimi due mesi di campionato, in cui praticamente ho giocato da infortunato. Ora che mi sono fermato, sto facendo dei controlli per mettermi a posto e cercherò di tornare al cento per cento. Di sicuro mi rilasserò e mi prenderò anche una pausa dal lavoro, pronto a ricominciare e a dare tutto insieme ai miei compagni, perché vogliamo fare una stagione straordinaria”.

Silvia Alabardi

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