Comunque andrà sarà una serata da ricordare perchè non capita tutti i giorni di giocare una finale playoff in uno stadio professionistico: Bresso e Ferno si affronteranno, infatti, presso lo stadio Breda di Sesto San Giovanni, casa della Pro Sesto.
Come un ragazzino di 18 anni con ancora tutto da dimostrare, scalpita Giancarlo Casiraghi, il numero dieci gialloblu classe ’81 che in quel campo ci ha pure giocato e che non vede l’ora di guidare la sua squadra a caccia dell’impresa. Il risultato di 2-1 dell’andata in favore dei neroverdi, mette i milanesi in una situazione di vantaggio, ma in casa Ferno non hanno alcuna intenzione di mollare il colpo. “Domenica scorsa li abbiamo visti e sappiamo con chi abbiamo a che fare, sono un’ottima squadra, molto giovane, fresca, hanno un reparto d’attacco ben assortito, ma non possiamo nemmeno dimenticarci che noi arrivavamo da tre partite in una settimana e nel corso dei novanta minuti, alla lunga soprattutto, si è visto“.
A proposito di questo: che gara è stata il match di andata?
“L’abbiamo approcciata bene, eravamo in partita fin da subito, poi abbiamo fatto un errore e siamo stati puniti con un gol ma siamo anche stati bravi a rimetterla subito in parità, nella ripresa ci siamo abbassati un po’ e anche in questo caso il loro gol nasce da un errore nostro, alla fine ci abbiamo provato ma qui, come dicevo prima, è uscita la loro freschezza, quello che è certo è che dovremo fare più attenzione, queste sono squadre che se sbagli ti puniscono”.
A questo punto serve l’impresa…
“Quando devi ribaltare una situazione di svantaggio sai che devi metterci qualcosa in più, vincere con 2 gol di scarto o 3-2 sono le uniche possibilità per volare in promozione (in queste gare vale ancora la regola dei gol in trasferta ndr), sinceramente tutte le volte che abbiamo avuto le spalle al muro non abbiamo mai sbagliato, né quando avevamo un solo risultato disponibile, né in in campionato quando dovevamo rimanere aggrappati al treno playoff, in queste situazioni tiriamo fuori il meglio, proveremo a farlo anche domenica”.
Di solito quando l’impresa chiama, a rispondere per primi sono i giocatori da cui ci si aspetta qualcosa in più. Sei pronto?
“Sì, sono pronto e so che su di me ci sono delle aspettative alte, vuoi per il mio passato vuoi per quello che ancora riesco a fare su quel rettangolo verde. È stato un anno tribolato, ho avuto diversi acciacchi, l’influenza, una serie di cose che mi hanno portato a stare lontano dal campo per più di due mesi e rientrare in forma poi non è stato facile, devo dire, invece, che nell’ultimo mese e mezzo ho ritrovato buonissime sensazioni e che mi sento bene”.
Nelle scorse partite ti abbiamo visto correre ancora al 90esimo, aiutare i compagni, fare un tackle decisivo appena fuori dalla tua area, sono questi i segnali che ci dimostrano il tuo stato di forma?
“Sono anche questi, ma in realtà la corsa in più, dare una pacca ad un compagno, fare un tackle, sono gesti indispensabili per costruire un successo perchè misurano anche l’intelligenza di un giocatore nel momento in cui sai, ad esempio, di avere alle tue spalle un compagno come Ciccone che a sua volta ha avuto un anno difficile e che magari sta stringendo i denti, e poi c’è il discorso dell’esempio, sono certo che se lo faccio io anche gli altri saranno spronati a farlo”.
Non ti chiedo pronostici perchè so che siete sempre super scaramantici, ma che serata ti aspetti?
“Io penso solo una cosa: sarà una serata prestigiosa e noi ci crediamo, ci crediamo tantissimo. La cornice dello stadio scelto dal Bresso, probabilmente anche per dare un premio ed onorare il campionato dei loro ragazzi, è qualcosa di magico, è un tocco in più e davvero un’occasione unica per una società di prima categoria, perchè non capita tutti i giorni di giocarsi un sogno, una finale, in uno stadio simile, il resto so che lo faranno i nostri tifosi che accorreranno numerosi e come sempre ci daranno tutto il loro supporto, e con una cornice così non ci resta che dipingere un quadro meraviglioso”.
Mariella Lamonica
