Se per la Pro Patria lunedì 13 giugno rappresenterà il redde rationem con l’assemblea che dovrebbe ratificare il ritorno a Patrizia Testa del club biancoblu (da valutare con quali modalità ed assetto azionario), per la Triestina, dove ricopre il ruolo di Direttore Generale l’ex Varese Giuseppe D’Aniello, il rischio default costituisce purtroppo uno dei più concreti scenari all’orizzonte.

La recente scomparsa del Presidente Mario Biasin ha infatti ingessato la società alabardata nelle more di una pratica successoria che congela ogni possibile movimento di cassa. In attesa della conferenza stampa di domani pomeriggio che dovrebbe far luce sullo stato dell’arte, a margine dell’Assemblea di Lega l’Amministratore Unico Mauro Milanese (anche lui ex Varese) ha lanciato il suo grido di allarme: “La situazione è grave e problematica. Inutile nascondere la realtà e fare promesse ai nostri tifosi. Servono 1.3 milioni per assolvere ai debiti con i tesserati. Le società in capo a Mario non possono operare e quindi bisogna fare fronte con una strategia alternativa”.

Sul tavolo (oltre all’ombra della mancata iscrizione), una dilazione dei termini di iscrizione (per liberare liquidità dalle proprietà australiane della famiglia Biasin), o la cessione del club. Ipotesi (entrambe) difficilmente conciliabili con la deadline del 22 giugno. Palla a Gravina e Ghirelli. Cui potrebbe competere la facoltà di concedere all’Unione un eccezione causa forza maggiore. Entro poche ore il nodo dovrà necessariamente essere sciolto.      

Giovanni Castiglioni  

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