Da una parte il Comune chiede 30mila euro di garanzia per i lavori al “Franco Ossola”, dall’altra il Città di Varese ne offre 15mila. Non si capisce se serva un punto d’incontro e la situazione ha del paradossale dato che, come sottolineato dal presidente biancorosso Stefano Amirante, un restyling dell’impianto di Masnago sarebbe necessario a prescindere dalla categoria in cui giocherà il Varese, considerando anche che altre realtà sportive ne usufruiscono.

Al netto di questi discorsi, l’Amministrazione Comunale ha quantificato un budget di 150mila euro e la conseguente (duplice) domanda è: quali sono gli interventi da effettuare? La cifra sarà sufficiente?

Lo stadio di per sé non ha bisogno di creare nulla di nuovo: la struttura sarebbe già funzionale per la Serie C, ma devono essere effettuati degli interventi volti a riqualificare alcune zone e a certificare aree preesistenti ormai in disuso. Ne sono un esempio i bagni sotto al settore dei distinti e della curva Sud (locali in cui mancano anche i rubinetti), ma anche la sala stampa e la tribuna stampa (con nuove prese elettriche): portare il WiFi all’Ossola e ottimizzare gli spazi consentirebbe al Città di Varese di rispettare i crismi imposti dal regolamento della Lega Pro.

L’agibilità dei distinti è un tema su cui la società aveva lavorato già in passato e il settore è stato regolarmente aperto per tutto la stagione (unitamente alla curva Sud per ospitare le tifoserie più calde); sulle gradinate andranno comunque posizionati almeno trecento seggiolini con annessi costi del materiale. L’ultimo dei problemi, si fa per dire, riguarda proprio il terreno di gioco: se due anni fa si parlava di un autentico tappeto da biliardo, il manto erboso dell’Ossola nella passata stagione non è certo stato dei migliori. Anche il tunnel all’uscita degli spogliatoi avrebbe bisogno di una risistemata, così come sarebbe opportuno riqualificare l’area bar che sarebbe fondamentale per la vivibilità dell’impianto e l’accoglienza del pubblico.

Interventi che, di primo impatto, sembrano sforare il tetto dei 150mila euro ma che, con un minimo di oculatezza, potrebbero invece fruttare al massimo rendendo il “Franco Ossola” un ambiente più che funzionale al Città di Varese, alla Serie C e a tutti coloro che ne usufruiranno. L’augurio, forse utopistico, è che lo stadio di Masnago possa un giorno tornare ad essere a tutti gli effetti un vanto per la città di Varese.

Matteo Carraro

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