Stando alle ultime indiscrezioni, sembra che il Città di Varese vada incontro ad una fumata nera: gli slot per la Serie C sono tutti occupati. Con la questione stadio ancora aperta (Comune e società non hanno ancora trovato l’intesa sulla garanzia che i biancorossi dovrebbero dare per i lavori all’Ossola) e la dirigenza apparentemente immobile sul mercato, i tifosi non possono fare a meno di chiedersi quale sarà e, soprattutto, dove sarà il futuro della squadra.

In realtà, lo spiraglio della speranza ripescaggio per il Varese è ancora aperto: per quanto, come pare, tutte le 60 squadre aventi diritto d’iscrizione alla terza divisione italiana abbiano presentato (o presenteranno entro la deadline di mercoledì 22 giugno) la domanda con annessa documentazione, il verdetto finale si avrà solo dopo la riunione del Consiglio Federale in programma venerdì 8 luglio. Le domande saranno infatti analizzate dal Covisoc entro il primo luglio ed eventuali ricorsi potranno essere presentati solo nei cinque giorni successivi, prima del verdetto definitivo del Consiglio. Situazioni a rischio ci sono (Imolese, Messina, Monterosi, Teramo e Triestina, oltre alla Reggina in B che potrebbe far sì che il Vicenza venga ripescato nel campionato cadetto), ma ovviamente il Città di Varese non può far altro che aspettare.

Il relativo problema, ovviamente, è che tutte le altre società (sia in Serie D sia in Serie C) si stanno già muovendo sul mercato. I biancorossi potrebbero paradossalmente giovare dal non essere ripescati dato che, di sicuro, avranno chiesto ai tesserati della passata stagione di attendere indicazioni in merito prima di, eventualmente, accordarsi con altre società, in modo tale da avere la corsia preferenziale per un possibile rinnovo. Il “problema”, posto che l’augurio dei tifosi sia comunque quello di raggiungere il professionismo, subentrerebbe nel momento in cui il Varese dovesse fare il salto: chi, tra gli attuali membri della rosa, sarebbe pronto per la Serie C? Proviamo a dare una risposta:

PORTIERI

Luca Trombini? Sì – Il giovane portiere torinese (’01), al netto di qualche giro a vuoto (che in una stagione ci può stare) ha dimostrato di avere ottime qualità. Azzardato un passaggio tra i professionisti? Forse, ma il ragazzo si farà ed è giusto dargli una chance. Magari aiutato da un profilo più esperto.
Elia Priori? No – Risposta che esula il valore mostrato dal classe ’03. Le potenzialità ci sono, ma per il suo bene dovrebbe farsi le ossa ancora in Serie D acquisendo minutaggio e consapevolezza. Per la Serie C l’esperienza di un portiere già affermato pagherebbe di più.

DIFENSORI

Niccolò Battistella? No – Vedi priori. Troppo giovane e troppo acerbo (per quanto nel finale di stagione abbia acquisito minutaggio) per la Serie C. Di sicuro dovrebbe restare in orbita Varese.
Gabriele Premoli? No – Preziosissimo, ma troppo altalenante. Prima di tentare il balzo nel professionismo dovrebbe trovare la stagione della consacrazione in Serie D.
Gianluca Parpinel? Sì – Al netto del punto di domanda dopo l’infortunio, il classe ’01 ha su di sé gli occhi di parecchi potenziali acquirenti. Ciò significa che le sue prestazioni non sono passate inosservate e per grinta e carisma ha la possibilità di compiere il salto.
Emanuele Marcaletti? No – La sensazione è che non si sia ancora del tutto ripreso dall’infortunio. Di sicuro il Città di Varese ha puntato forte sul classe ’02 (e i risultati ci sono stati), ma non è ancora pronto per la C: un altro anno ad alti livelli in Serie D e se ne riparlerà.
Alessandro Baggio? No – Per un motivo o per l’altro ha fatto vedere troppo poco in questa stagione.
Mattia Monticone? Sì – Fisicità e personalità, un difensore del genere farebbe comodo a prescindere e il suo essere uomo-spogliatoio aiuterebbe anche in Serie C
Francesco Mapelli? Sì – Forse l’elemento che spicca sugli altri per la crescita dimostrata nel biennio biancorosso: la tranquillità e la sicurezza con cui gioca non è da Serie D, ma meriterebbe ben altro palcoscenici.
Giovanni Foschiani? No – Una prima stagione da protagonista (nel bene o nel male praticamente sempre presente) non basta: lo aspettiamo all’annata della consacrazione.
Mirco Tosi? No – Così come per Foschiani il suo rendimento è stato sufficiente, ma per la Serie C ci vuole uno step in più. Lo compirà? Gli auguriamo di sì, ma per il momento un altro anno in Serie D sembrerebbe la soluzione migliore

CENTROCAMPISTI

Donato Disabato? Sì – Forse non avrà il dinamismo di inizio carriera, ma uno come il capitano biancorosso farebbe comodo a parecchie delle 60 squadre di C: in un centrocampo a tre, con i polmoni di due mezzali al fianco potrebbe fare la differenza.
Marco Pastore? Sì – La grinta c’è, la fame anche e la tecnica non gli manca: forse gli serve solo un pizzico di continuità. Di sicuro in un campionato come la Lega Pro potrebbe trovare i suoi spazi; considerando che è un classe ’99 la chance arriverà.
Luca Piraccini? No – Per quanto sia al “tramonto” della carriera ha dimostrato di poter competere ancora ad alti livelli; una Serie C, però, è forse troppo. Di sicuro il classe ’87 è una garanzia assoluta per la Serie D.
Francesco Cantatore? No – Lieti di essere smentiti. Di sicuro il suo passaggio a Varese non è passato inosservato e pochi come lui sono riusciti ad infiammare la tifoseria biancorossa: forse non avrà la qualità di altri, ma in termini di quantità non sfigura. Basta per la Serie C? Forse no, anche se in categorie ben più alte non pochi calciatori hanno basato gloriose carriere su doti che con la tecnica non hanno nulla a che spartire.
Francesco Gazo? No – Discorso simile a quello fatto per Cantatore (lieti di essere smentiti), considerando che il classe ’92 ha già giocato in Serie C. Se un Disabato potrebbe stare “fermo” in mezzo al campo, Gazo fa del dinamismo la sua arma e nel professionismo attuale potrebbe pagare dazio. Per di più, dopo il problema avuto a inizio stagione, ha faticato non poco a ritrovare il ritmo partita.
Andrea D’Orazio? No – La sensazione è che la Serie D sia il suo livello e riconfermarlo in un’ipotetica Serie C dopo la rottura del legamento sarebbe un azzardo troppo grande.
Leonardo Baggio? No – Così come il fratello ha lasciato intravedere troppo poco (anche a causa di qualche infortunio) per presentarsi in Serie C.

ATTACCANTI

Luca Di Renzo? No – In termini realizzativi ha deluso, compensando però con un gran lavoro di squadra. La sensazione è che possa essere un bomber di categoria in Serie D, ma per la Serie C è forse troppo tardi.
Roberto Cappai? No – Tra i tanti infortuni non è riuscito a lasciare il segno; anche per lui ci si avvicina al “tramonto” della carriera ed è oggettivamente difficile vederlo più in alto della Serie D.
Kenneth Obinna Mamah? No – In questo caso saremmo lietissimi di essere smentiti. Per quanto il classe ’98 sia stato un’autentica salvezza del Varese in ben più di un’occasione, è forse troppo presto per vederlo in Serie C. Il fisico, la rapidità e le qualità non gli mancano (il fiuto del gol è da affinare) e prima o poi la chiamata dal professionismo arriverà eccome. La sensazione è però che forse debba confermarsi in Serie D.
Elios Minaj? Sì – Azzardato? Indubbiamente. Eppure ad avere un gettone, lo si potrebbe puntare sull’attaccante greco. Perché? Per un discorso relativo alle sue caratteristiche: in un campionato come la Serie C Minaj potrebbe trovare più campo e più spazi per dar sfogo alle sue indiscutibili qualità atletiche. Di certo, dall’altra parte, deve necessariamente migliorare il suo scoring, ma a volte i salti nel buio portano alla luce…

MISTER

Gianluca Porro? Sì – Se D sarà la sua presenza sembra essere una formalità. In Serie C il discorso potrebbe cambiare ma, al netto dell’esperienza, il tecnico classe ’79 se l’è sudata sul campo e la merita: precisione e dedizione maniacale, agonismo, grinta e passione, ingredienti fondamentali che un tecnico deve avere. In sole nove partite Gianluca Porro ha fatto vedere il suo potenziale e, per consentirgli di esprimerlo, la Serie C è il giusto palcoscenico.

Matteo Carraro

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