Sport, E-bike e sostenibilità: universi che si fondono. Nel mondo della mobilità sostenibile ed elettrica c’è un modello che più di tutti sta spopolando: la E-Bike. Una bicicletta elettrica a pedalata assistita che permette di percorrere agevolmente distanze molto lunghe o percorsi impervi che con la sola forza delle gambe la maggior parte delle persone non riuscirebbe a fare.
Dotata di un motore centrale integrato con le pedivelle o collocato nel mozzo anteriore o posteriore, la E-Bike permette una distribuzione dello sforzo molto più omogenea nella pedalata, oltre al fatto di integrare tale sforzo proprio con la potenza del motore elettrico.
Avere un’E-Bike non vuol dire smettere di andare in bicicletta perché, come le due ruote normali, anche su questo modello di bici si può selezionare la famosa misura dei cambi (passando da un’assistenza molto blanda ad una forte) a seconda della difficoltà del percorso o del bisogno fisico di chi va in bici. Il motore centrale è normalmente dotato di tre sensori: uno per la velocità, uno per la cadenza di pedalata ed uno per lo sforzo applicato sui pedali. Alcuni motori hanno introdotto un quarto sensore, quello d’inclinazione, per comunicare alla centralina elettronica quanto è ripido l’itinerario che si sta percorrendo: Tale tecnologia permette di alleviare lo sforzo tra il 50% ed il 100%.
Va specificato però che le biciclette dotate di motore centrale vengono studiate per essere utilizzate sempre con il motore acceso e sono predilette per chi le usa nel quotidiano per muoversi in città in maniera sostenibile invece che utilizzare moto o macchina. Discorso che cambia invece per quelle dotate di motore a mozzo, utilizzato molto di più per le mountain-bike.
Questo perché parliamo di un motore che agisce in base all’intensità della pedalata, permettendo così di muoversi senza fare sforzi. Il motore nel mozzo funziona come l’interruttore di una luce “on-off”, in quanto basta anche una minima rotazione dei piedi per attivarlo e far sì che si adegui allo sforzo che si sta facendo. Questo tipo di motore, oltre che essere perfetto per poter cambiare una bici normale che abbiamo in casa in una E-Bike (se il modello del mezzo lo permette), è anche più economico del primo, seppur con differenze sensibili tra i due modelli. La prima è relativa alla maggiore fluidità e naturalezza della pedalata con il motore centrale, la seconda è relativa all’efficacia in salita (maggiore per quello nel mozzo) e la terza all’importanza del cambio, che con il primo motore è minore mentre con quello a mozzo diventa centrale per una pedalata agevolata.
Mobilità elettrica e sostenibile collegata all’intelligenza artificiale del mezzo, dotato di un display ampio e intuitivo vicino alla manopola, sul quale poter leggere i dati della pedalata, attivabile senza dover muovere le mani dal manubrio e quindi anche ottimo per la sicurezza stradale. Tutto questo discorso ovviamente viene sorretto dalla batteria della E-Bike, che, con una potenza di 500Wh, può durare tra le tre e le sei ore, per una trentina di km sui sentieri più ripidi ed impervi, ad esempio in montagna, mentre se si utilizzano livelli di assistenza blandi l’autonomia della batteria può arrivare a raggiungere i 100km.
Con il valore della batteria ed il tipo di motore E-Bike selezionato cambiano anche i prezzi sul mercato. Riferendoci al marchio bike24, leader europeo tra i siti e-commerce per la mobilità sostenibile, i prezzi per una E-Bike variano tra i 2.000 euro, come il modello Cube Nude Hybrid Performance 625 Allroad, ed i 10.000 euro come ad esempio il modello Turbo Levo Expert Carbon Mountain Bike. In questo discorso rientrano anche altri tipi di valutazioni, quali possono essere il materiale del telaio della bici, la scelta di optare per un kit di trasformazione (quindi collegato alla scelta della tipologia di motore, se nel mozzo e centrale) quindi collegato alla scelta poi del motore mozzo invece che centrale, le ruote della bicicletta e gli altri componenti del mezzo come cambio, freni e telaio.
Matteo Crespi
