Quella appena conclusa è stata una stagione da ricordare per Simone Maugeri, capocannoniere del girone A con 24 reti che gli hanno permesso di vincere anche il Pallone d’Oro Varese Sport per la Promozione davanti a colleghi del calibro di Scapinello, Pappalardo, Pellini e Ghizzi. Dopo aver salvato l’Aurora CMC Uboldese a suon di gol, pochi giorni fa l’attaccante classe 1994 è stato ufficializzato come uno dei primi colpi di mercato dell’ambizioso Saronno targato Proserpio-Viganò.

Cosa ti ha convinto ad accettare la corte del Saronno?
“Sono anni che cerco di tornare a giocare insieme a Milazzo. Oltre ad essere il mio migliore amico, in coppia abbiamo segnato 80 gol in due stagioni all’Uboldese. Quindi appena mi hanno chiamato il primo pensiero è stato quello di riuscire finalmente a ricostruire questa coppia, avendo lui indossato la maglia biancoceleste quest’anno. Invece poi ho scoperto che non sarà così, ma il progetto che mi hanno illustrato ha reso impossibile rifiutare questa occasione”.

A Saronno ci sarà una concorrenza importante in attacco. Ti spaventa?
“In realtà mi motiva. Quest’anno la competizione interna è mancata e, quando ho avuto un calo di rendimento, si è sentita l’assenza di quella persona che poteva aiutare la squadra a vincere le partite coi suoi gol. Quindi per me la concorrenza è sempre positiva perché aiuta a migliorare. So che hanno preso Brighenti, che personalmente non conosco ma tutti mi dicono sia molto forte. Sarà bello imparare da lui e ci sono tutti i presupposti affinché la stagione sia positiva”.

Hai già parlato con Tricarico?
“L’ho incontrato qualche giorno fa mentre era con la famiglia, quindi ci siamo limitati a un saluto. Ha fatto in tempo solo a dirmi di far gol altrimenti s’arrabbia”.

Maugeri in azione con la maglia del Meda

Tutti indicano nel Meda la vostra principale antagonista per la vittoria del campionato. Tu conosci bene l’ambiente perché hai vestito per due anni la maglia bianconera.
“Diciamo che ho lasciato lì un pezzo di cuore anche se purtroppo la mia avventura con loro non è finita bene. Si stanno rinforzando tanto perché davanti hanno preso Tartaglione e Lolli che sono fortissimi. Secondo me non si vedrà il distacco che si è visto quest’anno tra la Solbiatese e le altre, sarà un campionato molto più combattuto. Ci saranno in corsa anche la Rhodense, che sarà una bella spina nel fianco perché conosco tanti giocatori, e il Morazzone, che ogni anno lotta sempre al vertice. Inoltre non bisogna sottovalutare il Cantù, la squadra che mi ha impressionato di più quest’anno”.

Se segni a Meda esulti?
“Io esulto sempre, solo a Uboldo non l’ho fatto quando ho realizzato una doppietta con la maglia della Vergiatese. Già quest’anno ho esultato dopo aver segnato al Meda”.

Delle 24 reti che ti hanno permesso di vincere la classifica cannonieri, qual è stata la più bella e quale la più importante?
“Il gol più bello è stato sicuramente quello del 2-0 a Lentate, dove ho segnato sul secondo palo in mezza rovesciata. Stavamo soffrendo come matti e quella rete ha chiuso la partita permettendoci di conquistare i tre punti. Il più importante invece il 2-2 col Cas Sacconago, perché arrivavamo da diverse sconfitte consecutive ed eravamo con l’uomo in meno dal primo tempo. Quel pareggio ci ha dato morale anche per l’ultima giornata, dove poi è arrivata la vittoria che ha certificato la salvezza. Molto importante è stata anche la rete dell’1-0 col Gallarate, perché pur essendo una partita sulla carta da vincere finché non si sblocca può succedere di tutto. Infatti loro erano partiti meglio di noi colpendo un palo”.

L’anno scorso all’Aurora CMC Uboldese partivate con ambizioni diverse rispetto a quello che ha detto poi la classifica, con la salvezza conquistata solo all’ultima giornata. Cosa non ha funzionato?
“Ero convinto fin dall’inizio che sarebbe stato un anno di transizione per via della fusione avvenuta in estate tra le due società. Dopo il girone d’andata, a mio avviso è stato sbagliato completamente il mercato di gennaio: sono stati lasciati partire dei giocatori che potevano trovare spazio sostituendoli con altri che, per diverse ragioni, non sono riusciti a darci una mano”.

Per te è stata comunque una stagione molto positiva, come certificato dal Pallone d’oro Varese Sport conquistato battendo attaccanti del calibro di Scapinello e Pappalardo.
“È stata una soddisfazione incredibile, anche perché venivo da anni difficili tra infortuni e Covid. Questo premio è l’emblema di una stagione ricca di soddisfazioni personali. Aver preceduto Scapinello, che senza ombra di dubbio avrebbe meritato di vincerlo più di chiunque altro, fa ancora più piacere. Ringrazio tutti quelli che mi hanno votato e chi mi ha nominato permettendomi di essere in lizza per vincere”.

Alex Scotti

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