A volte la Serie D è un campionato criticato per la sua dispersività, per la sua frammentarietà e per il suo essere talvolta “confusionaria”. Eppure, se guardiamo l’altra faccia della medaglia, la massima categoria dilettantistica italiana regala autentiche e genuine favole calcistiche.

Ne è un esempio la Castanese, una società seria e laboriosa che è cresciuta tanto facendo quella indispensabile gavetta che l’ha portata a vivere una lunga e affascinante cavalcata fino al trionfo nella finale nazionale playoff contro il Prevalle. Una realtà semplice che sa apprezzare anche il valore delle piccole cose, ad esempio annunciando con orgoglio sui social di aver depositato tutta la documentazione necessaria per completare la pratica di iscrizione al prossimo campionato di Serie D e di aver ricevuto la tanto attesa risposta postiva. Burocrazia archiviata, adesso c’è da pensare proprio a quella Serie D che porterà la Castanese ad affrontare realtà totalmente diverse da quella neroverde.

“Dopo l’entusiasmo e l’euforia di un mese fa – commenta infatti il Direttore Generale Marco De Bernardi – ci siamo subito concentrati su tutte le dinamiche inerenti alla Serie D, dal rendere a norma le strutture al lavorare sulla squadra in quanto tale. Ci siamo presto resi conto che in questa categoria ci sono dinamiche diverse e importanti; il salto è più difficile a livello mentale che sportivo”.

Che Serie D sarà a livello puramente sportivo?
“Una Serie D tosta. Il livello del campionato è davvero alto: siamo curiosi e ansiosi di conoscere il raggruppamento in cui saremo perché da lì potremo cominciare a fare valutazioni più precise ma, a prescindere che sia il Girone A o il Girone B, ci faremo trovare pronti”.

A tal proposito, che Castanese vedremo?
“Mi auguro che si vedrà una Castanese vogliosa, composta da giocatori pronti a rimboccarsi le maniche dalla prima all’ultima partita. Con gli allenamenti al pomeriggio abbiamo perso un po’ di giocatori, altri hanno fatto le loro scelte, e stiamo cercando di rimpiazzarli con gente che ha già masticato la Serie D e sappia cosa voglia dire affrontare questa categoria”.

Da dove nasce la scelta di mister Molluso?
“Dalla volontà di dar fiducia ad un allenatore giovane con idee chiare e precise. Sarà affiancato da un preparatore atletico del calibro di Mattia Miraval che rappresenterà senz’altro un valore aggiunto e i due, insieme, lavoreranno senz’altro nel modo migliore per preparare una squadra in grado di andare a cento all’ora dall’inizio alla fine della stagione”.

Tornando al mercato, come vi muoverete sul fronte Under?
“Ci muoveremo con attenzione perché gli Under vanno valutati bene in quanto costituiscono più di un terzo della squadra. Gli esterni bassi saranno senz’altro dei giovani e aggiungeremo qualche 2003 dietro ai titolari della difesa; un paio di giovani arriveranno anche a centrocampo e in attacco. Juniores? In linea di massima abbiamo giù selezionato 24 ragazzi con almeno sei o sette 2005. Conoscendo il campionato vorremo presentarci con una squadra che se la può giocare e mister Francesco Franchini farà senz’altro un buon lavoro; magari qualche giovane potrà già salire in Prima Squadra”.

Per una realtà come la Castanese, magari meno ambita a livello di appeal, come si convincono i giocatori a sposare il progetto?
“Non è facile, lo ammetto (sorride, ndr) perché i giocatori sono tutti ambiziosi e non ce n’è uno che non abbia il procuratore. Dal canto nostro qui offriamo un modo unico di gestire le situazioni, dall’impianto all’allenamento passando per le partite, perché siamo semplicemente noi stessi. Il rapporto umano viene prima di tutto e chi è qui lo può confermare”.

Il vostro ritiro comincerà il 3 agosto: entro quella data la rosa sarà completa?
“L’idea è quella. Partire con la rosa già a regime sarebbe ideale per strutturare la stagione in un certo modo, soprattutto a livello tattico. Se poi ci saranno occasioni imperdibili non saremo certo noi a tirarci indietro, ma l’importante è che l’ossatura ci sia. Il DS Gianfranco Garavaglia sta facendo un ottimo lavoro e continuerò a farlo”.

A differenza di altre realtà voi avete scelto di effettuare un ritiro vero e proprio dato che da lunedì 8 a sabato 13 sarete a Chiavenna (Sondrio): il motivo?
“Ce lo ha chiesto il mister. La scelta è legata al fatto che, come detto prima, abbiamo bisogno di aver gamba fin da subito e passare cinque giorni tutti insieme con intense doppie sedute sarà anche propedeutico per intensificare l’amalgama del gruppo”.

Ci sono già idee per amichevoli?
“Ci sta lavorando Garavaglia. Al momento ne avremo una il 17 agosto con la Pro Patria, un antipasto niente male al debutto in coppa del 21 agosto; l’idea è poi quella di giocarne una l’11 durante il ritiro contro una selezione locale e, infine, un’altra il 24. Diciamo che un programma del genere ci porterebbe ad entrare in fretta nel clima della stagione. La Castanese, da matricola, ne ha bisogno e di sicuro non vogliamo farci trovare impreparati: sarà un anno intenso da vivere tutto d’un fiato e non vediamo l’ora di iniziare”.

Matteo Carraro

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