Vizi privati, pubbliche virtù. I primi legati al recente passato. Le seconde protagoniste di una offseason che promette sfracelli. Si allude al Novara la cui strettissima attualità si divide tra pagine sportive e cronaca giudiziaria. Da una parte la pazza idea di costruire una squadra in grado di fare il doppio salto dal dilettantismo alla cadetteria ad immagine e somiglianza di Parma, Venezia e delle altre franchigie in grado di compiere tale impresa. Dall’altra i conti con la gestione Pavanati. Cioè il Presidente che ha cancellato 113 anni di storia azzurra e che settimana scorsa è finito in manette. Facciamo il punto su entrambi i fronti.   

Pagine Sportive

Dopo la promozione dalla D seguita alla ripartenza post esclusione dalla terza serie, il club del patron Massimo Ferranti si è distinto per una campagna acquisti non esattamente da matricola. Pissardo (dal Lecco), Benalouane (Aris Salonicco), Ranieri (Renate), Galuppini (SudTirol). Solo per snocciolare (uno per reparto), gli approdi di maggior spessore al “Piola”. Ma anche Ciancio (Avellino), Calcagni (Viterbese), Bortolussi (Cesena) a formare un organico che il riconfermato tecnico Marco Marchionni è chiamato a plasmare per un campionato di vertice. In un Girone A che al di là delle (più o meno) solite note (Pordenone, Padova, FeralpiSalò), potrebbe però faticare a trovare subito una leadership. Luglio ha mostrato luci ed ombre (5-0 dal Monza nell’ultima uscita, nella foto mbnews.it). Ma il materiale sembra ampiamente competitivo.      

Cronaca Giudiziaria

Giovedì 28 luglio l’ex Presidente Leonardo Pavanati è stato tradotto al carcere di Monza (l’ex socio Marco Bonanno ai domiciliari). Contestati i reati di indebite compensazioni, falso in bilancio e violazioni di natura finanziaria. Tutto legato alla mancata iscrizione in Lega Pro della stagione passata. Quando non furono accettate le compensazioni in surrogazione con altre società dell’allora management piemontese. “Un peccato di inesperienza” secondo Pavanati. Se non fosse che la Procura competente la pensi diversamente imputando al 60enne immobiliarista toscano anche la distrazione di fondi dalle casse del club. A compendio, il carico posto dal Sindaco Alessandro Canelli: “Danno di immagine a Novara”. Insomma, il passato riciccia. Anche se presente e futuro paiono di ben altro tenore.                                   

Giovanni Castiglioni  

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