Uno degli ultimi tasselli aggiunto alla difesa dell’HCMV Varese Hockey, di certo non il meno importante (anche perché nell’ottica Mastini tutti hanno pari valore), risponde al nome di Alex Bertin: un nome che ormai i tifosi gialloneri conoscono da due stagioni e che ha saputo farsi amare fin da subito con la sua grinta e ferocia.

“Per motivi di lavoro mi trasferirò a Varese – spiega il difensore classe ‘97 – per cui ho voluto fortemente diventare a tutti gli effetti un Mastino. Non nascondo il fatto che poi cercavo una squadra in grado di competere ad alti livelli e sono felicissimo del fatto di essere qui: dopo due stagioni vissuti tra mille fatiche abbiamo tutte le carte in regola per fare bene ed è per questo che sono qui. Non vedo l’ora di scendere sul ghiaccio insieme ai miei compagni”.

Al di là dei motivi lavorativi, la sensazione è che tu volessi davvero tanto venire a Varese…
“Di sicuro, come ho già detto, arrivare in un gruppo così forte dà una bella carica di adrenalina. In questi due anni si è creato un gran bel rapporto con tutti, a partire da Carlo Bino passando per Matteo Malfatti arrivando ai giocatori e a chiunque orbita intorno al mondo dei Mastini. Ho fortemente voluto venire qui e sono orgoglioso di essere un Mastino”.

Nel “gruppo storico” tu sei tra gli ultimi arrivati: come ti sei trovato nelle ultime due stagioni?
“La risposta è scontata: benissimo. Dal capitano Andrea Vanetti fino al più giovane della squadra mi hanno fatto sentire a mio agio e parte della famiglia giallonera. Conoscevo già la maggior parte dei ragazzi perché ci avevo giocato contro parecchie volte: li ho sempre apprezzati da avversari e li apprezzo oggi ancor di più da compagni di squadra”.

Non a caso la società ha puntato forte sulla solidità di gruppo.
“Esattamente. Nell’hockey, più che negli altri sport, la somma delle singole parti non è sufficiente al risultato; serve che le parti siano moltiplicate tra loro e questo risultato lo raggiungi solo con l’unione dello spogliatoio, creando quell’amalgama che è fondamentale per volare in alto”.

I tuoi compagni sono esaltati dal tornare a giocare al PalAlbani: ti senti emozionato a tua volta?
“Ho avuto la fortuna di giocare al Palaghiaccio di Varese tante volte da avversario e qualche volta da giallonero quando il Torre Pellice aveva un accordo di farm team con i Mastini. Sarei un bugiardo a dire che sento il PalAlbani come casa mia, ma so per certo che è un’incredibile forgia di emozioni e non vedo l’ora di viverla per la prima volta da vero Mastino”.

A tal proposito, le ambizioni per la prossima stagione sono alte: cosa ti aspetti?
“Per scaramanzia non ti rispondo direttamente, ma posso dire che il nostro obiettivo è di andare il più avanti possibile per regalare emozioni al gruppo e alla società dopo due anni di fatica; vogliamo portare il bel gioco qui a Varese. Magari giocare i playoff? Quello sicuramente (ride, ndr), anche perché a causa di un infortunio gli ultimi non li ho giocati…”.

E a livello individuale cosa senti di poter dare?
“Non sono certo un giocatore tecnico, ma la mia forza è la fisicità: porterò sul ghiaccio ritmo e intensità. Non mi piace soffermarmi sul singolo risultato né dire che voglio fare un determinato numero di gol o assist; di sicuro il mio obiettivo è migliorarmi costantemente e l’imminente stagione non farà eccezione”.

Sui tuoi compagni di reparto cosa puoi dirmi?
“Le sensazioni sono ottime perché non abbiamo, come magari hanno altre squadre, una prima linea devastante e un’ultima di basso livello; siamo equilibrati e questo aspetto sarà la nostra forza. I miei compagni storici non hanno bisogno di presentazioni, mentre non conosco personalmente Desautels: conosco però la squadra in cui giocava e il livello della Division I francese e so che sia Devèze sia Drolet, che l’hanno affrontato da avversario, hanno parlato molto bene di lui. Sono curioso di conoscerlo sia come persona sia come giocatore ma, tornado, alla difesa, so che diremo la nostra”.

Tra l’altro avrete modo di confrontarvi con attacchi di livello.
Il mercato delle trentine è di ottimo livello: Caldaro con i fratelli Virtala e Valdifiemme con i gemelli Ahlstrom hanno compiuto un deciso passo in avanti, e anche le altre squadre non saranno certo da sottovalutare. Sappiamo però di essere a nostra volta davvero forti e siamo fiduciosi di poter far bene”.

Per concludere: un augurio sulla stagione?
“Sarò banale: il massimo sarebbe avere il PalAlbani pieno ad ogni partita. Questo vale ovviamente per le gare casalinghe, ma so che i tifosi ci sosterranno anche in trasferta; di conseguenza l’augurio è di disputare una stagione che tutti noi potremo ricordare con orgoglio anche tra parecchi anni”.

Matteo Carraro

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