Uno dei giovani rinforzi inseriti nella rosa del Gavirate risponde al nome di Lukas Marcaletti, “under” dinamico e promettente che nella passata stagione ha esordito in Eccellenza con la maglia della Vergiatese, a cui era approdato nel mercato di riparazione dalla Juniores della Varesina. Ora, l’esterno di attacco classe 2003 sta vivendo una nuova avventura con i colori rossoblù, già indossati negli anni del settore giovanile. Il primo impatto non poteva essere più positivo: sin dalle gare amichevoli del pre-season, il giovane di origini belghe ha dimostrato di essere una valida risorsa a disposizione di mister Caon, che infatti lo sta già impiegando con una certa continuità.

Il tuo è stato uno dei tanti profili under inseriti nel gruppo, in cui tuttavia non manca l’esperienza dei veterani. Pensi che siano le condizioni ideali per la tua crescita?
“Assolutamente. Oltre a questo, c’è anche da dire che il mister non è una persona che si focalizza troppo sull’età: se sei forte, non importa se sei il più giovane in rosa, perché lui trova il modo di farti giocare. Tra i miei coetanei ho anche ritrovato Rovedatti, Contini e Canaglia, che erano con me alla Varesina e che come me sono molto ambiziosi e determinati. Noi giovani abbiamo la fortuna di lavorare con dei ragazzi più grandi che ci aiutano in qualsiasi momento, anche e soprattutto durante la settimana. Riescono sempre a farci sentire a nostro agio e questo secondo me è importantissimo”.

Tra questi profili senior, c’è qualcuno che per affinità o temperamento prendi come riferimento?
“Penso che la determinazione e dedizione degli argentini sia davvero ammirevole, quindi da giocatori come Selpa e Pescara non c’è che da imparare. In generale, a livello di gruppo, penso che abbiamo tutti la mentalità giusta: siamo dei ragazzi molto umili, dal primo all’ultimo, con tanta voglia di fare bene e migliorare”.

Rispetto all’anno scorso, in questo avvio di stagione stai trovando molto più spazio e hai anche già provato la gioia di segnare il gol decisivo nella vittoria della seconda giornata. Senti di esserti già pienamente inserito nelle nuove dinamiche?
“Rispetto alla passata stagione mi sento molto più protagonista. Diciamo che l’anno scorso era stato un periodo di transizione che mi è servito per fare esperienza, in cui sapevo che sarei andato incontro a poco minutaggio e che a volte non sarei neanche subentrato a partita in corso. Quest’anno, invece, ho trovato la fiducia da parte di tutto l’ambiente Gavirate, in primis da parte del mister, e sono molto felice di come stanno andando le cose”.

Domenica, tra l’altro, hai giocato la tua prima partita da titolare con la maglia rossoblù. Personalmente, com’è stato giocare un derby con il numero 7 sulle spalle?
“È stata una bella sensazione che spero possa ripetersi spesso, ma ciò che più contava era la vittoria; ci tenevamo tutti tantissimo e deve essere un punto di partenza per le prossime gare, perché questa squadra può fare qualcosa di importante”.

Con un pareggio e due vittorie nelle prime tre giornate, davanti a voi c’è solo il Club Milano. Ti aspettavi un inizio così? Secondo te, dove risiede principalmente la vostra forza?
“Non avendo molta esperienza nella categoria, in realtà non sapevo molto bene cosa aspettarmi. Penso che la nostra forza sia proprio il gruppo: siamo molto uniti e questa secondo me è una cosa fondamentale che si nota subito in campo, quando vedi i tuoi compagni pronti ad aiutarti in qualsiasi situazione”.

Sabato pomeriggio giocherete l’anticipo contro una delle favorite, l’Oltrepò, che si trova appena dietro di voi a quota 6 punti. Sul vostro terreno di gioco vorrete fare la voce grossa…
“Assolutamente sì. Tutte le partite iniziano dallo 0-0 e noi vogliamo cavalcare l’onda dell’entusiasmo per provare a vincerla. Insieme al Pavia e alla Vogherese, sembra che l’Oltrepò sulla carta abbia qualcosa in più, però l’Eccellenza è un campionato che riserva sempre molte sorprese. Staremo a vedere, sicuramente sarà una partita divertente”.

Facendo un passo indietro, c’è del rammarico per l’eliminazione dalla Coppa? O col senno di poi, ora potrete dedicare tutte le energie al campionato?
“Per come si era messa la partita, un po’ di rammarico c’è, perché avremmo potuto fare qualcosa di più. Siamo dispiaciuti per l’eliminazione, ma ora non ci resta che concentrarci al meglio sugli obiettivi del campionato”.

Parlando di obiettivi, fin dove vorrete arrivare? E c’è un traguardo personale che vorresti raggiungere in questa stagione?
“Per quanto riguarda la squadra, vedremo di domenica in domenica. A livello personale, invece, non mi sono posto un obiettivo in particolare; sicuramente voglio divertirmi e fare bene per aiutare i miei compagni a portare a casa i risultati”.


Silvia Alabardi

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