Anno nuovo, stagione nuova, storia nuova per una Pallacanestro Varese che cambia, s’ innova, guarda al futuro mantenendo però alcune certezze del recente passato che sono il motore del presente.

Tra di esse vi è senza dubbio il capitano, Giancarlo Ferrero, arrivato ormai alla sua ottava stagione in maglia biancorossa, precursore e attore attivo di quello che significa essere varesino, nonostante lui sia acquisito, ma capace di trasmettere quei valori che in casa biancorossa si tramandano ormai di generazione in generazione.

Ferrero a cui quest’anno è affidato il compito di guidare la transizione che la società sta portando in casa biancorossa, con la netta volontà di essere un esempio e punto di riferimento nello spogliatoio e risorsa preziosa in campo dove il “Gianca”, nonostante i suoi 34 anni, sa essere ancora micidiale con il suo tiro da tre punti.

Giancarlo partiamo dalla fine, la festa di lunedì in piazza, l’abbraccio dei tifosi. Cosa le lascia?
“Io penso che noi fondamentalmente esistiamo per i tifosi, per le persone che ci vengono a vedere al palazzetto. Se non ci fossero loro noi non ci saremmo. Per me è stato bellissimo, mi ha fatto quasi cancellare gli anni in cui queste feste non si sono potute fare. La cosa bella è proprio quella di poter fare delle foto, chiacchierare con i tifosi, vorrei parlare con tutti anche se non mi riesce farlo. Penso che questi momenti siano fondamentali per creare quel feeling anche per i giocatori nuovi, per capire fin da subito cosa vuol dire essere Pallacanestro Varese”.

Lei è qui da tanti anni, questo è un anno zero probabilmente per la società, per la sua storia ed il suo futuro. Come sta vivendo questo cambiamento e cosa pensa stia nascendo qui a Varese?
“Io parto con il dire che mi è piaciuto che questo nuovo progetto sia partito sotto il segno dell’unione, come è stato l’accordo con la Robur Et Fides. Io penso che quando si crea qualcosa unire sia fondamentale. Vedere tanti ragazzi alla nostra prima amichevole in casa, vedere in piazza tante famiglie, per me è qualcosa di davvero unico. Detto questo, io sono felice ed onorato di essere qui e poter far parte di questo nuovo corso. Una delle mie caratteristiche migliori è l’adattabilità, la capacità di sapermi integrare al meglio in un nuovo contesto, nella vita come in campo nelle varie opportunità che mi si presentano davanti. Voglio provare a dare una mano in qualsiasi modo per far sì che tutto si realizzi al meglio”.

Dall’extra al campo, in queste ultime partite la squadra è sembrata in crescita. E’ giusto dire così, ha anche lei questa percezione da capitano?
“Sicuramente siamo in crescita, c’è ancora molto lavoro da fare, però ecco diciamo che quando siamo riusciti a mettere in campo la giusta intensità si è visto il meglio di noi. Io penso che la nostra squadra debba sempre giocare con grande energia, dinamicità e impatto fisico. Così facendo siamo una squadra di un certo tipo, senza fare tutto questo diventiamo una squadra diversa. Lo abbiamo già visto in queste amichevoli e lo vedremo secondo me ancora di più in campionato. Vogliamo far sì che la chimica tra noi compagni e con lo staff diventi la nostra sicurezza. L’obiettivo è crescere sotto il punto di vista della continuità, magari non saremo perfetti fin da subito ma puntiamo ad esserlo con il passare delle giornate”.

Giancarlo Ferrero a 34 anni come si pone in questo contesto di agilità, dinamismo e tanta intensità?
“Io mi trovo molto bene, ho fin da subito capito cosa vuole il coach, un gioco fatto di corsa con tiri rapidi da tre punti. Un’impostazione tattica che magari qualche anno fa non mi era proprio vicina, mentre oggi penso sia un contesto dove posso inserirmi al meglio. Il mio obiettivo è quello di farmi trovare pronto per i pochi o tanti minuti in cui sarò impiegato, cercando di essere sempre rapido, aggressivo, intenso”.

Domenica arriva la prima partita di campionato contro la Dinamo Sassari. Quale dev’essere la chiave di lettura che dovrete dare al match per cercare di vincere?
“Sassari è sicuramente una squadra tosta, che ha l’obiettivo di arrivare tra le prime quattro. Sono un gruppo molto fisico, molto grosso difficile da affrontare. Noi dovremo cercare di essere dinamici, tenendo un livello di energia altissimo. Poi ovviamente giocando in casa speriamo che ci sia un palazzetto pieno che ci possa spingere, anche in virtù della curiosità che c’è intorno alla nostra squadra e loro potrebbero darci una grande mano”.

Infine qual è il suo obiettivo per questa stagione e quale quello di squadra?
“Il mio è fare meglio rispetto a quanto fatto lo scorso anno. Per quello di squadra, io penso che prima di dare un giudizio definitivo o fissare un obiettivo ci sia bisogno di conoscere le altre realtà: qualcuna l’abbiamo vista, qualcuna no, ma penso che il nostro grande obiettivo debba essere quello di riuscire a giocare come vogliamo per tutti e 40’. Sono sicuro che se ci riusciremo potremo fare grandi cose”.

Alessandro Burin

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