C’è un Laveno che va, spinge, vola, abituato ai piani alti dallo scorso anno, quando poi vinse la seconda categoria, non ne vuole più sapere di scendere dai vertici perché “Siamo su una bella onda”, e sapete navigare?Con questo mare direi di sì”.
Ad affermarlo è Christian Pivetta, centrocampista classe ’98 che cinque anni fa si è cucito addosso questa maglia e non l’ha più lasciata, portandola come un vessillo da difendere in ogni battaglia.
Il Laveno, il suo Laveno, sta già iniziando ad andare lontano, sembra una nave in mezzo al mare che non teme di allontanarsi dalla riva, pronta ad esplorare nuovi lidi. “Ma arriveranno anche momenti difficili, lo sappiamo, sappiamo però che se costruiamo bene ora, sarà più facile uscirne quando succederà”.

Cinque giornate e tredici punti, primi a pari merito con il Gallarate, ti aspettavi un avvio così?
“Proprio così spinto no, ma che sappiamo giocare lo abbiamo dimostrato già a partire dallo scorso anno quando poi abbiamo vinto il campionato, i risultati sono la conseguenza di quello che facciamo in campo”.

Cosa è cambiato rispetto ad un anno fa?
“In realtà poco nel senso che il gruppone è rimasto intatto e sono stati inseriti i giovani giusti, penso che la società abbia fatto un gran lavoro da questo punto di vista, e poi c’è Carrion, lo conoscevamo già da avversario e sapevamo che con lui avremmo fatto un bell’acquisto”.

Possiamo dire che il segreto siano proprio questi innesti?
“Un segreto vero e proprio non c’è, sicuramente i giovani incidono e si sono inseriti talmente facilmente che hanno agevolato questo inizio di stagione, i risultati, però, sono frutto del lavoro di tutti”.

L’ultimo successo è quello di domenica scorsa quando nel “derby del lago” avete battuto il Luino 4-1, che gara è stata?
“Penso sia stata una vittoria meritata, siamo stati bravi soprattutto sul 2-1, quando loro hanno riaperto il match a fine primo tempo con un gol che poteva anche destabilizzarci un po’, ed invece nella ripresa abbiamo colpito ancora e poi gestito fino al triplice fischio, è stata una sfida che qualcuno di noi sentiva particolarmente, io invece mi lascio meno coinvolgere da queste cose, per me ogni partita è a sé”.

Dopo cinque giornate ed un girone di Coppa Lombardia, sei riuscito a farti un’idea su questo campionato?
“È avvincente, combattuto, con squadre di valore, ho seguito a distanza quello dello scorso anno dove si è deciso tutto all’ultimo e suppongo che si viaggerà sulla stessa falsariga, chi vorrà vincere dovrà sudarselo fino alla fine, tanti lo hanno chiamato “Piccola Promozione”, penso abbiano ragione perché il livello è alto, ogni partita, poi, è una sorpresa, sulla carta magari ci potranno anche essere delle favorite ma la carta conta poco perché può sempre succedere di tutto”.

E quali sono le favorite secondo te? C’è qualche squadra che temi o che ti ha stupito fino ad oggi?
“Ci sono squadre che hanno apertamente dichiarato di voler stare in alto, di vincere, non so se sono favorite o meno, io posso dire che fino ad oggi il Gallarate è quella che mi è piaciuta di più, ha un bel calcio, ma temere no, temere non temo nessuno, conosciamo il nostro valore e sappiamo quello che possiamo dare, abbiamo anche la fortuna di avere alle spalle una società sana che non ci mette pressioni, questo è un grande vantaggio perché vuol dire giocare leggeri”.

Ma quindi questo Laveno dove può arrivare?
“Eeeh…no dai, sono scaramantico (ride ndr), però una cosa la dico: qui c’è tutto per fare bene, c’è un gruppo di amici guidato da un mister che è riuscito a creare un bel rapporto con tutti, io dico sempre che il vero leader è lui, al giovedì ci si ferma sempre a mangiare insieme e c’è proprio questa coesione, questo volersi aiutare l’uno con l’altro”.

Tu hai fatto due anni di promozione a Gavirate, poi sei sceso di categoria e hai sposato la causa Laveno, sei un “giovane” non più “giovane”: come li aiuti i tuoi compagni?
“Ci sono giocatori molto più esperti di me, Gaballo, Petruzzi, Roncari,…, i giovanissimi sanno che possono sempre contare su una loro parola, un loro gesto, ma non nascondo che qualche volta qualcuno è anche venuto a chiedermi qualche consiglio, io sono una centrocampista che lotta, sono quello che fa la corsa in più e che poi prova ad attaccare, ad inserirsi, cerco di farmi trovare sempre pronto, i miei compagni li aiuto così”.

Domenica altra sfida tosta con l’Olimpia Tresiana, che gara ti aspetti?
“Un’altra battaglia, li abbiamo già affrontati in Coppa e se è vero che abbiamo perso è vero anche che non abbiamo fatto una pessima gara, io dico che possiamo giocarcela, loro sono una delle pretendenti al titolo, ma confermo quanto detto prima, conosciamo il nostro valore e non temiamo nessuno”.

Mariella Lamonica

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