Sono bastati due punti per salire l’ultimo gradino e arrivare in paradiso: uno per liquidare la pratica Mia Office Blue Girls Pianoro in semifinale e uno per alzare il trofeo contro Rheavendors Caronno. Con due vittorie per 1-0 l’Inox Team Saronno ha conquistato la Coppa Italia, che si va ad aggiungere alla Coppa delle Coppe e al primo storico Scudetto completando così un Triplete da sogno. Merito di una difesa che ha rasentato la perfezione e ha lasciato a bocca asciutta le avversarie in entrambe le sfide. Da sottolineare in particolare le prestazioni delle due lanciatrici, Alice Nicolini e Lexie Handley, che hanno annichilito tutte le avversarie che si sono trovate di fronte. Sontuosa la partita disputata dall’americana che ha messo a segno un no-hitter da urlo.

A decidere la finale è stato il punto realizzato da Alessandra Rotondo nell’inning di apertura, capace di sfruttare nel migliore dei modi una valida di Noa Armirotto. Per il resto ci ha pensato la lanciatrice classe 1998 originaria di Mogadore, in Ohio, a blindare la vittoria. Nulla ha potuto un Caronno che in semifinale era stato capace di ribaltare lo 0-3 iniziale di Bollate imponendosi per 5-4. Nel mezzo, in una seconda semifinale dominata dalle lanciatrici, Sara Brugnoli aveva incendiato il pubblico di via De Sanctis con un fuoricampo nel quinto inning che ha permesso a Saronno di accedere alla finale.

Il manager Eduardo Arocha e il capitano Giulia Longhi pubblicizzano la Final Four di Coppa Italia per le vie di Saronno, a dimostrazione del grande legame tra la città e la squadra

Mirta Anselmi (interbase), Noa Armirotto (interno), Valeria Bettinsoli (esterno), Sara Brugnoli (ricevitore), Alexis Marie Handley (lanciatrice), Giulia Longhi (terza base), Milagros Lozada (ricevitore), Fabrizia Marrone (esterno), Nicoletta Motta (esterno), Alice Nicolini (lanciatrice), Arianna Nicolini (interbase), Agnese Pietroni (esterno), Desireè Romanò (ricevitore), Alessandra Rotondo (seconda base), Chiara Rusconi (lanciatrice), Aurora Treccani (prima base), Natalie Tvrznikova (interno). Questi i nomi delle giocatrici che hanno fatto la storia del Saronno Softball lasciando una traccia indelebile nella società nerazzurra, guidate alla perfezione dallo staff tecnico composto dal manager Eduardo Arocha e dai coach Pedro Gonzalez e Giovanna Palermi.

Immancabile la dedica a Enrico Obletter, simbolo del softball italiano e marito proprio di Giovanna Palermi, scomparso nel febbraio dello scorso anno. Un lutto che ha sconvolto la squadra ma che ha unito ancora di più il gruppo, dando una motivazione extra che ha permesso alle giocatrici di andare oltre i loro limiti. Un’ascesa cominciata quattro anni fa e coronata nel modo più bello. Ora la domanda che si pongono i tifosi è: questa stagione forse irripetibile chiude un ciclo o ne apre uno nuovo? Per conoscere la risposta bisognerà aspettare la fine dei festeggiamenti e la pianificazione dei prossimi passi, partendo dalla certezza che sarà quasi impossibile migliorare il risultato raggiunto ma con la consapevolezza che questo gruppo ha tutto il potenziale per regalare ancora tante soddisfazioni, non solo a Saronno ma anche alla nazionale italiana.

Alex Scotti

Articolo precedenteAllievi Prov. U17 A – Tris dell’Arsaghese sull’Antoniana nel posticipo
Articolo successivoVisite medico-sportive: la Regione blocca migliaia di ragazzi

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui