Si torna alle origini in casa Pallacanestro Varese. Consueta giornata di antivigilia per i biancorossi che domenica 16 ottobre alle 17:35 ospiteranno la Dolomiti Energia Trento per le terza giornata di campionato.
Una partita importante per i biancorossi che vogliono tornare alla vittoria dopo la sconfitta di Brescia che ha lasciato molto amaro in bocca visto com’erano andati i primi 25′ di gioco, totalmente di marca OJM.

Contro Trento la truppa diretta da coach Matt Brase cercherà dunque di infilare la seconda vittoria consecutiva in un Lino Oldrini che si preannuncia più caldo che mai, con più di 4000 tifosi pronti a sostenere i biancorossi.
Biancorossi che, per battere Trento, dovranno migliorare sempre di più a livello di continuità all’interno del match, non concedendo possibili break ad un gruppo di talento e di qualità come quello trentino, composto da elementi del calibro di Flaccadori, Grazulis e il reintrante Spagnolo.

A presentare il match ai microfoni societari in casa biancorossa ci pensa Giovanni De Nicolao: “Abbiamo un po’ di amaro in bocca per il risultato della partita contro Brescia, ma questa settimana in allenamento abbiamo lavorato sodo sugli errori commessi, prendendo consapevolezza del buono che, invece, abbiamo fatto per 35 minuti quando siamo riusciti a giocare una buona pallacanestro. Siamo molto carichi in vista della sfida contro Trento; abbiamo saputo che le prevendite stanno andando molto bene e questo non può che aumentare il nostro entusiasmo. Abbiamo voglia di vincere per tutti coloro che saranno presenti al palazzetto e per rialzare subito la testa dopo l’ultimo ko. Abbiamo già affrontato la Dolomiti Energia in precampionato ed è evidente che sia un’ottima squadra che può metterci in difficoltà da un punto di vista fisico; questa sarà la loro tattica e noi dovremo essere bravi a non farci condizionare cercando di giocare al meglio la nostra pallacanestro. Coach Brase? Mi trovo bene con lui e penso di poter parlare a nome dei miei compagni dicendo che il suo stile di gioco è particolarmente stimolante per tutti noi perché, pur avendo schemi e rotaie da seguire, abbiamo molta libertà di esprimere le nostre qualità. Quando questo è il contesto, si gioca con la mente sgombra“.

Alessandro Burin

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