Rido per non piangere“. È la battuta (fino ad un certo punto) di Luciano De Paola nel presentarsi ai microfoni dopo la doccia gelata di qualche minuto prima: gol di Cristini allo scadere e 2-2 tra Città di Varese e Breno.

C’è poco da fare continua il mister biancorosso che dimostra di avere le idee ben chiare perché al momento siamo questi e se si prende un gol del genere alla fine, a difesa schierata, significa che abbiamo un problema importante. Sono un uomo con i piedi per terra: qui bisogna di lavorare perché questa città ha bisogno di qualcosa a livello qualitativo. Un allenatore non può fare i miracoli“.

Sulla partita, De Paola aggiunge: “La squadra mi è piaciuta a tratti rispetto a domenica scorsa, ma se il Breno cambia quattro giocatori inserendo brevilinei e qualità e non abbiamo ricambi significa che qualcosa non va. Intanto prendiamoci questo punto: è normale che ci sia la rabbia, ma almeno abbiamo messo una piccola pezza alla nostra emorragia. Vediamo nelle prossime tre o quattro partite di mettere qualcosa in più anche a livello di rosa: parlerò con il patron e vedremo il da farsi”.

A tal proposito, il tecnico prosegue: “Siamo in difficoltà con i giocatori importanti perché Piraccini sta facendo fatica e Disabato non è quello che avevo a Savona. Lavoriamo, sudiamo e corriamo, ma come tengo le orecchie basse io tutti, e sottolineo tutti, lo devono fare, perché questa è la realtà, non quella raccontata prima“.

Sulla scelta di togliere la fascia di capitano a Disabato per darla a Monticone, De Paola chiude il suo intervento: “Disabato non può fare il capitano. Gli ho parlato, perché è così che si fa, e un trequartista nelle mie squadre non può avere la fascia; un capitano deve essere uno di sudore, che lotta, che abbia personalità e spessore. Ciò non significa che Disabato non abbia tali qualità, ma è un giocatore che meno responsabilità ha meglio è“.

Matteo Carraro

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