Dopo due allenamenti aveva già la fascia al braccio, dopo otto partite si gode, ma senza distrarsi troppo, la vetta della classifica insieme a Laveno ed Olimpia: Federico Crini, difensore del Gallarate Calcio, vive un momento importante della sua carriera, in una società che l’ha coinvolto da subito in un grande progetto.
Il ds Simeoni, ex compagno di squadra al Suno, lo ha cercato da subito la scorsa estate, e lui non poteva fare altro che dire di sì: “Conoscevo Marco dall’esperienza in Piemonte, sapevo benissimo con chi avevo avuto a che fare quando ci ho parlato, ci ha messo un niente a convincermi perché quando ha parlato di progetto di “costruire qualcosa” come obiettivo primario, ho capito che la mia scelta doveva essere quella ed oggi devo dire che non ho sbagliato, sono proprio contento”. 

Tra l’altro Federico Crini calcisticamente parlando nasce nella gallaratese…possiamo considerarlo un ritorno a casa?
Sì, a tutti gli effetti, in realtà ho sempre giocato lontano da qui pur essendo di Gallarate, oggi convivo a Cavaria, non faccio in tempo a dire alla mia ragazza “Butta la pasta” che sono già a tavola…non è male (ride ndr), scherzi a parte sono felice di essere qui, in uno stadio bellissimo e su un campo che non ti lascia scuse se sbagli un passaggio, è perfetto”.

Il progetto Gallarate calcio, come hai detto, parte dal voler “costruire qualcosa”, come lo spieghi questo qualcosa?
La società ha da subito avuto il desiderio di far crescere i giovani, ha scelto qualche senatore, tipo me, ma uno o due per reparto, per affiancarli in questo percorso e devo dire che stanno rispondendo presente alla grande, vanno forte, ogni partita ed ogni allenamento sai di poter contare su di loro, questo non è poco, è tantissimo, soprattutto al giorno d’oggi, poi certo sentirsi dire “Sei al centro di questo progetto” è un’altra delle condizioni che aiuta e stimola, ma davvero la gioia di veder crescere i ragazzi così tanto e così in poco tempo è enorme”.

Dopo una retrocessione non è mai facile ripartire, Gallarate si è affidata ad un nuovo ds, Marco Simeoni, ad un nuovo mister Stefano Albertoli, e ad una squadra quasi completamente rifatta, cosa dici di questi cambiamenti?
Bisogna partire da un presupposto: questa è una società incredibilmente seria, non ti fa mancare nulla, arrivare agli allenamenti e trovare tutti presenti, avere a che fare con persone di parola e non di parole, vedere i fatti, io lo dico tranquillamente, stiamo vivendo nel lusso, è un club super serio che ha le idee chiare e che ha subito saputo rimboccarsi le maniche dopo lo scivolone di un anno fa, poi cambiare non è mai facile eppure noi in così poco tempo abbiamo già trovato l’alchimia giusta”. “Quanto al mister cosa posso dire, è incredibile, davvero, noi diciamo che prevede il futuro perché tutto quello che dice poi succede, legge le partite con largo anticipo, fa stare tutti sul pezzo, ha una gestione del gruppo pazzesca, ogni domenica non sai mai chi andrà in campo ma sai che farà la scelta migliore, lui è una manna dal cielo sia per noi “vecchietti” ma ancora di più per i giovani, è un valore aggiunto e per me lo sarebbe anche se allenasse in serie D. Vuoi sapere un aneddoto?”. Spara. “Al primo allenamento dell’anno arriviamo al momento della partitella, una squadra tutta nuova che nemmeno si conosce avrebbe passeggiato, io ho visto un’intensità che non avevo mai visto prima in una partitella iniziale, ci aveva già fatto capire cosa volesse e di che pasta fosse”. 

Questo al primo allenamento, al secondo ti aveva già dato la fascia…
È stato inaspettato, davvero, quando arrivi in una squadra nuova non ci pensi, eppure è bastato poco, il mister mi ha inquadrato subito e mi ha detto che dovevo essere un esempio dentro e fuori dal campo, mi ha dato questa responsabilità e ne sono orgoglioso, ed io cerco di assolvere al meglio il mio compito, a Turbigo ero già capitano ma sono rimasto lì sette anni, era diverso, però è come se l’avessi lasciata nella borsa tirandola fuori in questa nuova avventura”. 

Cosa pensi di questo campionato? Te lo aspettavi così combattuto?
Arrivando da altre zone non conoscevo particolarmente bene le squadre, penso che tanti formazioni siano attrezzate per fare bene, il Victoria ha i nomi per stare sopra tutti, ma anche l’Arsaghese è un’ottima squadra, la loro classifica è bugiarda, ma questo dimostra che il livello è davvero alto e che puoi vincere e perdere con chiunque, non ci sono gare scontate e sai che se sbagli l’approccio è un bel casino, il Laveno per esempio mi ha stupito ma ad oggi non vedo favorite assolute, vedo un girone in cui perdi due partite e scali indietro di cinque posizioni, ne vinci due e fai altrettanto ma in avanti, penso possa protrarsi così fino alla fine”. 

Gallarate calcio a quota 19 punti, vetta seppur condivisa, con 6 vittorie, 1 pareggio, ed 1 sconfitta: c’è un segreto in quest’avvio?
Ma no, nessun segreto, come ho detto prima si è creata alchimia da subito, i giovani stanno girando alla grande ma soprattutto giocano perché meritano e questo è una grande vantaggio, il mister, poi, ha una gestione ottimale e noi siamo sereni, giochiamo senza alcuna pressione, l’unico segreto di questa squadra è l’essere fatta da uomini e quando arriveranno i momenti bui, sapremo come uscirne”.

Domenica c’è il big match con l’Union Villa Cassano altra formazione che punta in alto, come vi state preparando?
Esattamente come tutte le altre partite ma non perché non rispettiamo il Cassano, anzi, ma perché ogni domenica è un big match, sappiamo che sarà dura ma vogliamo solo dare continuità a quello che stiamo facendo, vedi anche contro il Mozzate abbiamo perso, giocando una gara un po’ sottotono nonostante i complimenti all’avversario siano doverosi, eppure non abbiamo fatto passi indietro, noi ogni volta entriamo in campo per questo, per fare un passo avanti, ci proveremo anche domenica”.

Mariella Lamonica

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