E’ alla quinta stagione con la maglia dl Varese, con Neto e Corti fa parte del gruppo storico dei biancorossi ed è sicuramente uno dei beniamini del Franco Ossola: stiamo parlando di Gianpietro Zecchin per tutti “Zecco”. Cinque anni con una squadra un nuovo record: “Bravo, vedo che hai studiato. A Padova ero rimasto quattro stagione quindi… Sono felice di essere qui, per la città, per la gente che mi vuole bene e per il ruolo che devo ricoprire in spogliatoio. Non mi piace apparire, ma poter essere un punto di riferimento per i più giovani mi stimola”.
A proposito di punti di riferimento, in società ne avete uno nuovo, il presidente. Il cambio di proprietà ha portato nuovi entusiasmo, rinnovate ambizioni…
“Ho conosciuto Laurenza –continua Zecchin- è mi è sembrata un’ottima persona. E’ un leader con il suo marchio Oro in Euro e sono sicuro che anche nel mondo del calcio farà bene. Devo dire che i tifosi hanno preso molto bene questo cambiamento, la festa in piazza Monte Grappa è stata veramente super e ci ha dato una grande carica”.
E il Varese di quest’anno, che gruppo è? “Un ottimo gruppo, un giusto mix tra giovani ed esperienza. Certo è che tutte queste sono solo chiacchiere, a contare saranno solo i risultati, da lunedì, da quando si inizierà a fare sul serio”.
Cosa deve avere in più il Varese rispetto alla scorsa stagione per centrare i playoff? “Beh –sorride Zecco– nulla, ci hanno fatto la regola nuova, se arriviamo settimi siamo già agli spareggi. Scherzi a parte il campionato di Serie B è molto lungo, una cosa fondamentale è la continuità di risultati, quello che ci è mancato lo scorso anno in una parte della stagione. Le favorite? Palermo, Siena e Pescara, le retrocesse dalla Serie A, hanno mantenuto un organico importante, poi Padova e Reggina sono sulla carta due ottime squadre”.
E il Varese? “Cerchiamo di arrivare ai fatidici 50 punti il più presto possibile, poi si vedrà. In questi anni ci siamo tolti sempre qualche soddisfazione, vedremo anche quest’anno di non deludere nessuno”.
Salterai per squalifica la prima in Romagna. Come vivi la partita quando non giochi? “Sono più teso di quando devo giocare. Se sono a casa guardo la partita in Tv, ma spesso mi invento qualcosa da fare, vado a fare un giro con la mia famiglia e quando torno vedo come è andata. Meglio, molto meglio così”.

Ulisse Giacomino