Il Città di Varese ha parlato: Donato Disabato non fa più parte del progetto tecnico. La dirigenza ben sapeva che una mossa del genere avrebbe scatenato un polverone mediatico senza precedenti e i tifosi sui social non hanno preso certo bene la cacciata di uno dei giocatori simbolo del panorama biancorosso. Il boomerang è stato lanciato: se i risultati cominceranno ad arrivare allora il Varese avrà la sua “rivincita” ma, nel frattempo, è inevitabile che i tifosi si schierino dalla parte dell’ex capitano e l’immagine che emerge della società non è certo idilliaca.

Le reazioni negative piovono come in una tempesta tropicale e l’annuncio di ieri ha tutti i connotati di un’autentica tempesta. Si sprecano commenti come “Società allo sbando“, “Società senza idee” e “Società imbarazzante“, ma non mancano nemmeno beceri insulti (che ovviamente non ripoteremo in questa sede) e, soprattutto, messaggi di solidarietà per Disabato, giocatore che, come pochi altri, ha saputo infiammare la tifoseria e farsi amare dal popolo biancorosso. A tal proposito Andrea Beretta scrive: “Non mollare Capitano“.

Claudio Limido tuona: “Nessun rispetto per Donato come uomo, nessun rispetto per il calciatore, nessun rispetto per il Vero Varese, quello con due V maiuscole che non è certamente quello che ha in panchina De Paola e questa dirigenza con la d minuscola!!”. Concetto che si ritrova anche nelle parole di Arrigo Bucci: “Non basta usare un “Forza Varese” qua e là per essere il Varese. Bisogna dimostrarlo, di essere il Varese, in maniera concreta, sul campo. E tanto pressappochismo non può davvero essere associato a 112 anni di storia. Il Varese, per me, è finito nel 2015. Quel che è venuto dopo non può essere associato a questo nome glorioso“.

Bene… adesso possiamo già iscriverci al campionato di Eccellenza” commenta Marco Squizzato, cui segue a ruota il pensiero di Davide Tomasina: “Complimenti, sinceramente non ho più voglia né tempo per assistere all’ennesimo naufragio della mia squadra. Continuo a pensare che non ce lo meritiamo“. Alessandro Lazzari dà manforte: “Pazzesco!! Così pronti per la caduta libera… manca solo che venga fatto fuori anche Ferrario poi siamo a posto! Solidarietà per Disabato e nostalgia del Varese che fu“.

Cè anche chi prova a darsi una spiegazione per una scelta che sembra incomprensibile alla maggior parte della tifoseria, ma nessuno si schiera apertamente dalla parte della società e di mister Luciano De Paola. “La verità noi non la conosciamo – osserva Roberto Montonati . Difficile emettere sentenze. Sarà il campo e il tempo a stabilire la verità. Certo vedere una squadra dal passato glorioso così conciata fa male al cuore“. Il pensiero di Vito Ballerio non è troppo diverso: “Vediamo come prosegue il campionato. Se questo aiuterà a far bene da subito ok, ma se perdiamo domenica De Paola va esonerato senza pensarci” e Mattia Colombo cavalca l’onda: “Obiettivamente Donato è un po’ fuori forma, da un po’ di partite. De Paola invece sembra fuori contesto dal giorno del suo arrivo“. Situazione assolutamente inconcepibile per Daniele Talamona: “Ridicolo mettere fuori rosa il capitano uno dei pochi che merita Varese“.

Si potrebbe andare avanti all’infinito riportando commenti del genere, ma il senso è solo uno: ai tifosi questa scelta non è andata giù e il malumore del mondo biancorosso è riassunto dal commento di Edoardo Manfredi: “In questi anni noi tifosi abbiamo passato di tutto, retrocessioni, fallimenti, umiliazioni ma vedo che quest’ anno vi state sforzando per fare addirittura peggio. Questa dirigenza non può continuare a lavorare in questo modo. Mettere fuori rosa Disabato che è uno dei pochi giocatori che sa giocare a calcio testimonia che ormai siete alla frutta. MERITIAMO DI PIÙ!!! SEMPRE FORZA VARESE“. L’augurio, ovviamente, è che la squadra possa risollevarsi in fretta: senza Disabato, però, sarà ancora più difficile per i tifosi andare allo stadio e appassionarsi ad un Città di Varese che sembra sempre più lontano dalla propria tifoseria.

Matteo Carraro

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