Un risultato che non dice tutto, quello emerso nella sfida tra Varesina e Casatese. Gli ospiti si impongono 0-1, ma la sensazione è che poteva andare diversamente per i rossoblu, come conferma l’allenatore delle Fenici Marco Spilli: “Bisogna dare delle valutazioni nonostante il punteggio finale. Noi potevamo perdere la testa e invece siamo rimasti lucidi, facendo una partita di cuore. L’espulsione di Spadavecchia rappresenta l’unica occasione per il quale non possiamo recriminare, è giusta, ma sulla gestione della gara da parte del direttore di gara ci sarebbe parecchio da dire”.

Gli attriti con la terna arbitrale sembrano sorgere già prima dell’inizio del match, come spiega il mister: “Non posso essere d’accordo con l’amministrazione dei falli e dei fuorigioco fischiati, come dei cartellini. Poesio era già espulso, prima che il guardalinee non lo ravvedesse sulla decisione presa. C’è stata troppa fiscalità, basti pensare che alle 14.10 ci voleva già tutti nello spogliatoio per la presentazione, quando noi a quell’ora siamo in campo per il riscaldamento. Evidentemente certi screzi sono stati poi portati sul terreno di gioco“.

Al di là delle decisioni arbitrali, quel che rimane è una prestazione che fa comunque ben sperare: “Abbiamo giocato in dieci per settanta minuti – spiega Spilli -, rimanendo sempre sul pezzo e difendendoci bene; certo, non abbiamo avuto molte occasioni per ripartire in avanti perché gli avversari, forti dell’uomo in più, ci pressavano alto. Il voto alla prestazione per me è positivo, guardo al futuro con fiducia perché se la grinta sarà sempre questa, allora i risultati ci sorrideranno”.

Parole di elogio vengono spese per Baglieri, oggi chiamato a sostituire Spadavecchia a partita in corso: “Sono contentissimo per Gianluca, occasioni come queste accrescono l’esperienza e la personalità. Il ragazzo non è il tipo di portiere che sbraita e urla, ma è entrato in campo senza paura, facendo grandi interventi. Non era facile per lui entrare in campo senza riscaldamento, in una partita così delicata, e sfoderare certe parate”.

Dario Primerano

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