CECCO: carissimo Beppe, le abbiamo fatte lunghe queste vacanze…
BEPPE: beh, ogni tanto bisogna staccare… Se poi si riuscisse a staccare definitivamente…
CECCO: non ti fare illusioni, ormai nessuno riesce più a staccare definitivamente. Ma veniamo a noi: il Varese ha cominciato male, molto male…
BEPPE: brutto il risultato di Cesena, non male in assoluto ciò che abbiamo visto finora. Mi pare che la grande difficoltà sia nel fare gol, anche per la mancanza di quella punta centrale che al momento non è ancora arrivata. Ci fosse stato, a Cesena, almeno Momentè…
CECCO: Lupoli non si è mosso male…
BEPPE: no, però non è una prima punta e alla lunga la cosa ha inciso, anche perchè Lupoli non può essere ancora al cento per cento dopo l’infortunio del precampionato. E poi…
CECCO: e poi?
BEPPE: e poi neppure Neto è ormai una prima punta. E, al di là di Blasi che naturalmente non può essere considerato un giocatore di secondo piano in questa squadra, al Varese è mancato Zecchin, che secondo me è il più importante in assoluto in questo contesto. E non da quest’anno. Stabilito che Blasi non è un regista in senso classico, ecco che è sempre il solito Zecchin a dover ricoprire questo ruolo così fondamentale.
CECCO: direi che a Cesena il Varese ha già cominciato a pagare il suo tributo stagionale alla malasorte: si può beccare un gol come quello?
BEPPE: no, non si potrebbe… Però accade. E’ anche il tributo che si deve pagare quando schieri un portiere potenzialmente bravo ma con qualche limite di esperienza, vista l’età e vista appunto la scarsa esperienza a questi livelli.
Che Bastianoni sia bravo lo si è visto in diverse occasioni, ultima delle quali a Castellammare di Stabia, quando in Coppa Italia ha parato quattro rigori della serie finale (quattro, mica uno…), però ha ancora dei limiti proprio sul piano della sicurezza. E il tipo di intervento che ha provocato il patatrac a Cesena mi pare sia stato proprio il frutto di questa incertezza: un portiere sicuro avrebbe bloccato la palla, lui ha cercato di respingerla e a farne le spese sono stati Damonte, che si è visto “macchiare” il tabellino con un autogol di cui non è minimamente colpevole, e il Varese che ha perso la partita.
CECCO: nessun dramma…
BEPPE: ci mancherebbe… Però si parte un po’ a handicap dopo una partita che avresti sicuramente potuto perdere ma anche vincere. E comunque, osservando anche l’andamento della gara, il pareggio sarebbe stato il risultato più giusto. E poi le sconfitte non fanno mai bene.
CECCO: davvero mai?
BEPPE: solo in rarissime occasioni, quando hai già vinto molto, hai volato alto e hai bisogno di tornare un po’ sulla terra. E non è il caso del Varese…
CECCO: il problema è che adesso bisogna per forza fare risultato…
BEPPE: non fare il tifosone! Certo, sabato sera contro il Modena ci sarà un po’ di pathos in più ma siamo alla seconda giornata di campionato, mica si può drammatizzare già le cose. Altrimenti Sottili si suicida…
CECCO: a proposito di Sottili, che mi dici delle porte chiuse all’ultimo allenamento?
BEPPE: mah, a livello personale non mi può fregare di meno. Lui ha spiegato che in realtà vuole lasciare fuori i giornalisti, e non i tifosi, per evitare che conoscano ciò che ha provato e ciò che intende fare in vista della partita.
CECCO: perchè, i giornalisti fanno la spia?
BEPPE: no; o meglio, sì, anche se involontariamente. Nel senso che è prassi che i giornalisti si scambino le informazioni con i colleghi che seguono la squadra avversaria di turno e perciò rivelino ciò che sanno. In settimana i giornalisti che seguono il Varese hanno sicuramente parlato con i loro colleghi di Modena e si sono scambiati le informazioni sugli infortunati, ad esempio, o sulle intenzioni dei rispettivi allenatori. E Sottili non vuole dare questo genere di vantaggio agli avversari.
CECCO: e secondo te svelare le intenzioni di formazione è dare un vantaggio agli avversari?
BEPPE: secondo me no, perchè a questo livello tutti conoscono praticamente tutti. Ma se Sottili è convinto del contrario non si può mica costringerlo a vedere le cose in maniera diversa. E’ giusto rispettare il lavoro e le convinzioni di tutti. Anche perchè se non si assiste a un allenamento non muore nessuno. E se qualcuno muore non è certo perchè c’è stato un allenamento a porte chiuse…
CECCO: e poi i pare che ormai questa sia una pratica diffusa in serie A e in serie B.
BEPPE: che sia una pratica diffusa non vuole dire che sia la cosa giusta: in tanti evadono le tasse ma non per questo è giusto evadere le tasse… Però, ripeto, un allenamento a porte chiuse non deve essere un dramma.
CECCO: alla fine non ho capito molto bene se questo Varese ti piace e se sei ottimista…
BEPPE: il Varese mi piace e mi piacerà di più quando avrà preso la punta che ancora manca (con tutto il rispetto e la considerazione per Momentè). Devo aggiungere qualcosa?
CECCO: aggiungi pure…
BEPPE: non sarà un dramma l’eventuale addio di Pucino, che merita di verificare subito le sue chances in serie A, perchè c’è dietro un Fiamozzi che mi piace moltissimo. Mi piace moltissimo anche Ely, credo che Lazaar giocherà un grande campionato e che l’anno prossimo andrà in serie A (sempre che la solita sfortuna sotto forma di infortuni e malattie lo lasci un po’ tranquillo). E credo che se Tremolada riuscirà a trovare il posto giusto in campo potrà giocare un bel campionato.
CECCO: e la Cimberio?
BEPPE: prima di tutto, vorrei vedere in azione Hassell: l’anno scorso Dunston era stato un giocatore determinante, dunque è fondamentale che chi lo sostituisce sia… da corsa. Se guardo al numero dei rimbalzi che Hassell ha conquistato nell’ultimo campionato israeliano, dico che la scelta è stata azzeccatissima, anche perchè mi sembra che i giocatori che hanno sostituito i partenti abbiano tutti molti punti nelle mani e non si ponga dunque il problema di chi in questa squadra debba segnare. Senza averlo mai visto in azione, mi immagino Hassell come un Clarence Kea, quel pivot americano di 1.98, eccellente rimbalzista, con cui il Banco di Roma di Valerio Bianchini vinse il campionato nel 1983 e la Coppa dei Campioni nel 1984, se non ricordo male. O magari, visto che Hassell è mancino, come un Tim Bassett, con cui la Turisanda giunse alle semifinali scudetto salvo essere poi eliminata proprio per l’assenza per infortunio del suo americano. Comunque, e te la butto lì come non sono solito fare dal momento che l’ho visto allenarsi solo una volta, prevedo che, numeri alla mano, questo Hassell renderà più o meno il 30 per cento meno di Dunston.
CECCO: tengo da conto la previsione…
BEPPE: va beh, per oggi penso che ce la siamo raccontata e che possa anche bastare.
CECCO: speriamo in un’altra stagione divertente e appassionante, come in fondo è stata la precedente.
BEPPE: io farei la firma per rivivere un altro anno come quello: il Varese a un passettino dai playoff e la Cimberio dominatrice della prima fase e poi semifinalista sino a gara sette… Grasso che cola!
CECCO: è vero ma sperare… costa nulla.
BEPPE: e allora speriamo!
CECCO: alla prossima?
BEPPE: alla prossima!

Cecco&Beppe