Va in archivio il girone d’andata di Prima Categoria, quindici giornate ricche di colpi di scena ed emozioni. Qual è stata la squadra regina? Chi ha sorpreso? Chi ha deluso? Chi finisce dietro la lavagna? Diamo i voti alle sedici protagoniste formazione per formazione.

Gallarate 8.5

Se ti presenti al giro di boa con 36 punti (+6 sulle prime due inseguitrici), 32 gol fatti (2° miglior attacco), appena 9 gol subiti (miglior difesa), ed un’unica sconfitta, significa solo una cosa: quella vetta è meritata. Ampiamente. La squadra neo retrocessa ha deciso di cambiare molto la scorsa estate e Marco Simeoni (direttore sportivo) più Stefano Albertoli (allenatore) ad oggi sono scommesse vincenti. Al di là dei numeri, però, e delle gran giocate, spesso firmate Asero (ma non solo), ciò che più impressiona di questa squadra è l’organizzazione: chiunque venga chiamato in causa, risponde presente e lo fa con volontà, qualità, consapevole dei propri mezzi e soprattutto di quale sia, in quel momento, il bene principale, il bene della squadra. Ora che tutti conoscono Crini & co il grado massimo di maturità verrà raggiunto nel momento in cui la formazione non solo riuscirà a ripetersi ma anche a crescere. Ancora. In fondo è così che si vincono i campionati, senza mai accontentarsi. Macchina da guerra.

Pro Azzurra Mozzate 7.5

Quanto è difficile far combaciare l’utile al dilettevole? Per info chiedere alla Pro Azzurra Mozzate. La squadra che oggi occupa la 3° posizione con 30 punti (al pari del Laveno ma indietro per scontri diretti) è l’unica ad essere stata in grado di battere la capolista Gallarate, per il resto ha lasciato qualche punticino qua e là ma è stata comunque artefice di un bel girone d’andata condito da prestazioni di assoluto livello (e qualità). 34 gol fatti le concedono il titolo di miglior attacco, con un Dell’Occa su di giri che al momento si è fatto trovare pronto in 9 occasioni (+2 in Coppa Lombardia), 16 subiti valgono come 2° miglior difesa (al pari del Laveno), nel mezzo un percorso non privo di ostacoli ma una gran caparbietà nel volerli sempre superare. Il cambio in panchina, poi, da mister Piazzi a mister Papis, ha fatto sì che il ritorno di quest’ultimo combaciasse con un rush finale fatto di quattro successi in altrettante partite. Sarà proprio questo feeling tra mister e giocatori l’arma in più nel girone di ritorno? Difficile pronosticarlo ma a Mozzate vanno a caccia di un lieto fine da più di un anno. Personalità.

Laveno 7.5

Chi mai lo avrebbe detto che il Laveno neopromosso di mister Bongiolatti si ritrovasse al giro di boa in 2° piazza e con 30 punti? Noi no, inutile negarlo. Nelle nostre griglie di partenza avevamo pronosticato un percorso da compiere con i piedi di piombo, non certo una semaforo verde ed il lasciapassare per i playoff a portata di mano. Laveno ha stupito molti e probabilmente anche un po’ se stessa. Il bello del calcio, però, è anche questo: sbucare fuori all’improvviso e prendersi la scena. 32 gol fatti (2° miglior attacco al pari del Gallarate), 16 subiti (2° miglior difesa al pari del Mozzate), sono numeri che lasciano poco spazio all’immaginazione, a questo ci aggiungiamo una grande solidità di gruppo che attualmente sta facendo la differenza. Gli elementi per tenersi stretta una posizione nei piani alti ci sono tutti. Protagonista.

Sommese 7

Ecco un’altra neopromossa che sta lasciando tutti a bocca aperta, la Sommese di mister Peloso. La 4° posizione con 28 punti (27 gol fatti, 17 subiti) era un traguardo pronosticatile solo nei più bei sogni di una società sana che ha sempre fatto del gruppo e dell’attaccamento alla maglia uno dei valori cardine. A questo, però, bisogna anche aggiungere lo spirito di sacrificio, la solidità, l’ambiente tipico del calcio dilettanti che più amiamo, quello fatto anche di un pubblico appassionato e verace, e quel pizzico di incoscienza che ha spinto i “Leoni” a ruggire anche contro corazzate sulla carta superiori, vedi Valceresio, Luino, Victoria. Ma adesso che viene il bello cosa succede? Il girone di ritorno sarà una guerra, la Sommese può continuare a stupire o difendere con le unghie e con i denti un sogno che ormai non è più utopia allo stato puro. Chissà che a maggio ad uscire dalla torta non siano Montagnoli & co. Surprise.

Union Villa Cassano 7

Gli alti e bassi che ne hanno caratterizzato un campionato fatto di 24 punti (con 24 reti messe a segno e 20 subite), non sono andati di pari passo con il percorso netto della Coppa Lombardia, un percorso che ad oggi vale un posto tra le prime quattro. I ragazzi di mister Visentin hanno alternato prestazioni belle e convincenti a qualche debacle di troppo, una su tutte quella in casa del Gallarate calcio, ma la vera abilità è stata il “non disunirsi” tanto da riuscire a ri-acciuffare la zona playoff negli ultimi novanta minuti del mese di dicembre. Credere poi che anche la Coppa Lombardia sia una chiave per riaprire la porta del “Paradiso Promozione” non è da tutti e di questo bisogna darne atto ai rossoblù. Menzione d’onore per Alberto Stefanazzi che dopo un girone è ancora, proprio come l’anno scorso, il capocannoniere della Prima Categoria (11 gol fatti in campionato più 7 in Coppa). Ora, però, bisogna dimostrare di aver imparato in fretta dagli errori, limare al massimo i cali di concentrazione e viaggiare spediti verso la post season: la concorrenza è spietata, il treno playoff non aspetta nessuno. Cassano bello (soprattutto) di Coppa.

Olimpia Tresiana 6.5

Partita con i migliori auspici, l’Olimpia Tresiana del patron Rinaldi e mister Gatta è sbattuta sulla realtà di una Prima Categoria con cui ha fatto un po’ fatica a prendere le misure. In realtà è filato quasi tutto liscio fino alla sconfitta con la Sommese, da lì in poi si è innescato un qualche meccanismo che non ha consentito a Piazza & co di rimanere ai piani alti della classifica, con una seconda parte di girone d’andata davvero difficile. Oggi i punti sono 24, al pari del Cassano in 5° posizione ma dietro per scontri diretti. Se la difesa con 17 gol subiti è da zona playoff, il reparto offensivo (20 reti all’attivo) deve iniziare ad alzare i giri, riempire l’area di rigore e trovare la via giusta per bucare ripetutamente i portieri avversari. È questa la condizione necessaria per agganciare i vertici? Sì, ma non solo, c’è bisogno di continuità altrimenti la possibilità di giocarsi qualche chance per tornare in Promozione resterà un sogno velleitario di primavera. AAA filotto di vittorie cercasi.

Arsaghese 6.5

Esattamente come per l’Olimpia Tresiana, anche il girone d’andata dell’Arsaghese è da dividere in due parti esatte, ma in questo caso a trend invertiti. Partita come una delle favorite assolute del girone, vuoi soprattutto per un mercato faraonico, ha dovuto fare i conti con due mesi tutti in salita, tanto da ritrovarsi invischiata nelle zone basse. Lo switch è arrivato il 30 ottobre, con una vittoria in quel di Lonate strappata con le unghie e con i denti, da lì qualcosa è cambiato. L’amalgama di una squadra “nuova” sotto tanti punti di vista, è conciliata con quella mentalità vincente che tanto proclama mister Contaldo e così è iniziata la risalita: 5 vittorie consecutive, uno stop forzato a causa di un campo impraticabile (la partita con il San Michele verrà recuperata il 15 gennaio ndr) e poi il ko finale nel derby con la Sommese, oggi valgono un 7° posto a -3 dalla zona playoff (ma appunto con una partita in meno rispetto gli altri). 20 reti subite, 15 gol fatti, terzo peggior attacco del girone, davvero troppo poco per una squadra che là davanti può e deve fare la differenza, è questo il primo numero da migliorare. La sufficienza piena è un voto forse un po’ generoso per una prima parte di stagione troppo buia, ma anche il giusto premio per non aver mollato quando le sabbia mobili sembravano risucchiare squadra ed allenatore: l’Arsaghese non è annegata, è rimasta a galla, e poi ha anche iniziato a nuotare. Dalla “rana”, però, bisogna passare allo stile libero, se si vuole andare oltre. Vietato sbagliare.

Lonate Ceppino 7

È un’altra delle belle sorprese del girone perchè da neopromossa l’ottavo posto con 20 punti vale tantissimo. Mai arrendevole, si è tolta anche numerosi sfizi tipo battere Mozzate e Valceresio, fermare l’Union Villa Cassano ma soprattutto stoppare la capolista Gallarate nell’ultima sfida del girone giocando per quasi novanta minuti in 10 contro 11. Il lavoro di mister Tomasini sta pagando, le 29 reti messe a segno sono tantissime (4° miglior attacco del girone, tanta roba), bisogna però migliorare in fase difensiva perchè i gol subiti sono 31 (terza peggior difesa) e crescere anche da questo punto di vista potrebbe davvero dire volare in lidi quasi inimmaginabili. Una menzione anche per Gabriele Giudici che al momento con 6 reti messe a segno sta dimostrando di saper interpretare piuttosto bene questa categoria e sta richiamando su di sé l’attenzione anche di qualche altro club. Ora non resta che capire cosa farà il Lonate in questo secondo campionato, il girone di ritorno è sempre storia a sé ma Marcon & co sono pronti a scriverla. Cenerentola (già in carrozza).

San Michele 6.5

“Aaah come gioca il San Michele…”. Il compianto Maurizio Mosca, innamorato folle di Del Piero, ci perdonerà la citazione se la prendiamo in prestito per raccontare la bellezza del gioco di questa squadra. I gialloneri sono ormai abituati a partire in sordina per poi stupire tutti, in primis loro stessi, ma ormai non si può più parlare di sorpresa, piuttosto di costante della prima categoria. La scorsa estate l’arrivo di mister Genovesi ha portato una ventata di freschezza, una metodologia ed un atteggiamento diverso, forse quello che ci voleva per il cambio di passo. Succede, però, che ad un certo punto utile e dilettevole facciano procedere il loro viaggio su due binari paralleli, e a poco a poco, vengano meno quei punti che ad oggi collocano i gialloneri in 9° piazza a quota 19 (con una partita in meno, all’appello manca il match con l’Arsaghese). I gol fatti sono 25, quelli subiti 28, pesano sicuramente le due manite rimediate con Pro Azzurra Mozzate e Union Villa Cassano; nell’ultimo mese si è fatta sentire la stanchezza di una partenza con il turbo. Ora non resta che racimolare le forze e spingere a tutta, vento in poppa e via. Il mercato invernale, con l’arrivo di Seno e D’Amico, darà una gran mano. (Definitivo) Salto di qualità in arrivo?

Luino 6

Oh Luino Luino, ma che combini? Anche i rossoblù mettono in linea un girone d’andata dal duplice volto. Irriconoscibile per ben dieci giornate, dove l’unica cosa che spicca è quello 0 tondo tondo alla voce “vittorie”. What? Lo scorso anno sono stati sfiorati i playoff, il tridente Pavanello – Cosso – Seno composto dal ds Cracas la scorsa estate lasciava presagire “fuoco e fiamme” ed invece, si è bruciacchiato ancora prima di lasciare il segno. Inevitabile che a pagare pegno sia stato mister Iori, al suo posto ecco il giovane Giallonardo. Presa in mano la squadra all’8° giornata sono arrivate altre tre sconfitte consecutive, poi la (prima) luce con l’Union Villa Cassano ed un gran sospiro di sollievo. Bomber Cosso che torna a vestire i panni del bomber vero (9 reti, 2° nella classifica marcatori), Pavanello si mette al servizio della causa, Olaya Sanchez, uno degli ultimi acquisti, che sembra faccia sfregare gli occhi a chiunque lo veda in campo, il Luino non perde più, abbandona la zona rossa, colleziona 5 successi consecutivi e la classifica inizia a sorridere con 18 punti, meno 6 dai playoff (20 gol fatti, 29 subiti). Cosa succederà adesso? Il peso di 10 giornate nere potrebbe essere un enorme rimpianto, ma i rossoblù, ora, hanno in testa solo una cosa chiamata “Miracolo Playoff”. “Più” Dottor jakil e “meno” mister Hyde.

Tradate 5.5

Ci si aspettava qualcosa in più dal Tradate di mister Curatolo? Probabilmente sì. 17 punti, 14 gol fatti (peggior attacco insieme a quello del Turate fanalino di coda), 21 reti subite: se la fase difensiva regge piuttosto bene, è quella offensiva che fatica a trovare la soluzione giusta. Squadra costruita senza enormi pretese, ma con l’intento comunque di fare un campionato tranquillo e “vedere un po’ che succede”, c’è da cambiare registro in questa seconda parte di campionato. Sì perchè dietro la bagarre è ostica e l’essere a pari punti con il Veniano quintultimo non lo salvano (nello scontro diretto è dietro), e davanti, ora, potrebbero anche iniziare a correre. In una classifica così corta, dove “zona verde” e “zona rossa” hanno un gap di appena 7 punti, è vero che tutto può essere il contrario di tutto, ma nel famoso gioco del bicchiere “mezzo pieno e mezzo vuoto” l’evidenza è lampante. Basterà affidarsi all’esperienza di mister Curatolo per non perdere la bussola? Forse sì ma il mantra è uno solo: bisogna fare di più.

Veniano 5.5

Mister Porro è una vecchia conoscenza di questo girone che qualche anno fa vinse anche con la sua Guanzatese di allora, ad oggi si è ripresentato con tutt’altro obiettivo: “Dobbiamo salvarci” ha infatti affermato ad inizio anno. Ora la classifica li posiziona in zona rossa con 17 punti (23 gol fatti, 31 subiti) ma teoricamente salvi per lo scontro diretto vinto con il Tradate. Un appiglio troppo sottile per poter respirare la permanenza in Prima Categoria a pieni polmoni. Quindi? Che si fa? Semplice, si lavora. Per una formazione che non aveva mai affrontato questo percorso nel varesotto, c’è sempre la duplice opzione del “Non conoscere nessuno” e “Non essere conosciuti da nessuno”. Dopo un girone, però, qualcosa deve essere stata immagazzinata e proprio quest’esperienza e queste informazioni devono fungere da trampolino di lancio verso la zona salvezza. Nota di merito, oltre l’aver mandato a segno tanti ragazzi diversi, un paio di nomi: l’esterno classe 2003 Cima Vivarelli, che ha già fatto suonare qualche sirena altrove, e l’attaccante Di Noto, che da adesso potrà usufruire anche della qualità di Riccardo Fedele per raggiungere la causa. Per salvarsi bisogna…pedalare.

Valceresio 5

Valceresio in zona playout…è uno scherzo? No, niente affatto. La formazione di Arcisate che ha abituato a campionati di vertice negli ultimi anni, quest’anno ha scombussolato le carte e dopo il girone d’andata si ritrova quartultima con 16 punti (26 gol fatti, 27 subiti). Cosa è successo? Innanzitutto l’improvvisa e forzata separazione con mister D’Onofrio che dopo appena una giornata si è trasferito altrove ed ha lasciato i suoi ragazzi nelle mani del giovane mister Andrea Tomasoni. Qualcosa però non ha funzionato, non è arrivata la scossa, non è arrivata la continuità, il meccanismo si è inceppato in una serie di intoppi che hanno relegato la Valceresio nei bassi fondi e la sconfitta con il Lonate Ceppino è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Qualche giorno di pausa per capire il da farsi, poi la chiamata a mister Colombo che ha risposto presente. 6 punti nell’ultime tre giornate, o si tratta di un nuovo inizio o la Valceresio deve trasformarlo in tale per far sì che nel 2023 torni a splendere il sole. Mentre Ippolito resta comunque un leader con i suoi 8 gol, inutile negare che ci si aspettava qualcosa in più dal bomber di ritorno Memaj (6 reti) che ora spera di poter (ri)esplodere definitivamente grazie anche al suo alter-ego Giuliano Markaj, a sua volta tornato a vestire biancoverde in questa sessione di mercato invernale (a scapito della partenza di Samuele Piccinotti). Ed ora? O tutto, o niente. Artefice del proprio destino.

Bosto 5

Lo scorso anno si è giocato il campionato fino alla fine, salvo poi abdicare nel playoff con la Pro Azzurra Mozzate, in questa stagione non ha mai girato nulla come ci si aspettava. Terzultimi con 11 punti, 20 gol fatti e 27 subiti, valgono un’insufficienza netta. Le carte mister Saporiti ed Andrea Di Iorio, chiamati a sopperire alle partenze di mister Epifani e di Federico Tasco, non hanno trovato la formula giusta: Di Iorio, che comunque ha messo a segno 6 gol, è passato al Gallarate calcio poche settimane fa, mister Saporiti, invece, ha interrotto la sua avventura a metà girone, con la società che ha affidato le chiavi della panchina gialloblù a mister Sommaruga. Nessuna bacchetta magica, però, la classifica è deficitaria e tutto ciò che si può fare è rimboccarsi le maniche per cambiare le sorti di un destino che non può essere quello attuale. Crederci, sempre.

Victoria 4.5

Mani nei capelli per il Victoria del patron Brunetta. I migliori proclami, la scorsa estate, dettati anche da una campagna acquisti dorata: l’arrivo di Cinotti, di Simone Augliera, su tutti, affiancati ad una rosa già valorosa che lo scorso anno si è presentata fino alla finale playoff, non sono andati di pari passo con le aspettative. E se è vero che i pronostici sono fatti per essere smentiti, le aspettative non possono essere deluse, altrimenti succede esattamente quello che è successo. Penultima piazza con 10 punti, 21 volte in gol, ed altre 29, invece, a raccogliere la palla in fondo al sacco. Quello che però fa più specie e fa riflettere è lo stato confusionale in cui questa squadra e questa società si è spesso ritrovata: mai lo stesso undici titolare, un continuo e repentino cambio tra i pali che non ha dato stabilità né sicurezza alla fase difensiva, la voglia iniziale di tenersi stretto mister Efrem ed il suo staff è esplosa dopo il ko con il San Michele, con Gabriele Bortolato a prendere in mano le redini della squadra. Ma anche in questo caso 4 sconfitte consecutive sono bastate per costituire una prova, e quella prova è valsa un secondo esonero proprio post 15ª giornata, pescando come “nuovo” tecnico dal settore giovanile mister Turri. Il mercato invernale ha dato nuovi segnali, Qosaj, su tutti, può essere un aiuto non da poco per Casiraghi e Cinotti, con quest’ultimo capace, nonostante una stagione così complicata, di farsi trovare pronto in 8 occasioni. Ridimensionate gioco-forza le aspirazioni, per salvare questa squadra bisogna ripartire dalle fondamenta e soprattutto non avere paura di “sporcarsi le mani”. Obiettivi per il 2023? Rinascere.

Turate 4.5

I numeri impietosi lasciano poco spazio all’immaginazione: 7 punti all’attivo, 14 gol fatti e 38 subiti, peggior attacco e peggio difesa. Anche il cambio in panchina, e quindi l’arrivo di mister Casola, non ha sortito l’effetto sperato. Un po’ come il Veniano si tratta di una squadra poco conosciuta, calcisticamente parlando, in questa zona, ed è difficile immaginare o presagire un girone di ritorno in controtendenza. Resta però il fatto che la Prima Categoria ci ha da sempre abituato a squadre poco arrendevoli, ed anche Turate saprà vendere cara la pelle, in fondo i playout restano un obiettivo ampiamente raggiungibile (-3 punti), più lontana la salvezza diretta (-10 punti). Anno nuovo, vita nuova.

Mariella Lamonica

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